Cronologia d’una… febbre rosa in terra scaligera.
Di Claudio Beccalossi – Redazione Panathlon Verona
Inizi e conclusioni in riva all’Adige (a parte le tappe intermedie – arrivi, partenze, transiti – ) della classica corsa ciclistica che, dal 1909, attraversa l’Italia, ormai anche con deviazioni fuori confine, su stimolo propositivo dei giornalisti Tullio Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna ed Armando Cougnet. Competizione fra le tre più prestigiose del panorama ciclistico internazionale, con il Tour de France e la Vuelta a España. L’avvento del Giro venne ufficializzato ne “La Gazzetta dello Sport” il 24 agosto 1908, preannunciando un premio di 25mila lire al vincitore.
La 64^ edizione partì da Trieste il 13 maggio 1981, pedalò per 3.895,6 km e terminò con la cronometro individuale di 42 km Soave-Verona del 7 giugno. Vincitore della prova fu il norvegese Knut Knudsen (leader anche nella cronometro individuale di 6,6 km d’esordio triestina) mentre primeggiò nella classifica generale Giovanni Battaglin.
Il 67° Giro d’Italia, a sua volta, diede i primi colpi di pedale da Lucca, il 17 maggio 1984, con la cronometro individuale di 5 km in città vinta da Francesco Moser. Stessa storia (al pari di Knudsen) per la cronometro individuale, ancora Soave-Verona, aggiudicata sempre da Moser. Vincente di tappa e di Giro (3.810 km).
Nel 68° Giro, stavolta, Verona costituì il nastro di partenza del 16 maggio 1985, dapprima con la cronometro individuale di 6,6 km nel circuito cittadino in cui prevalse Moser e, il giorno dopo, con la tappa Verona-Busto Arsizio (Varese) di 218 km, vinta dallo svizzero Urs Freuler. La disputa in bicicletta (3.998,6 km), infine, terminò con la cronometro individuale del 9 giugno Lido di Camaiore-Lucca di 48 km, primeggiata da Moser ma con primo posto generale del francese Bernard Hinault.
Verona, il 30 maggio 2010, fece ancora da contorno alla prova conclusiva della 93^ Corsa rosa, debuttata ad Amsterdam (Olanda) l’8 maggio precedente, con la cronometro individuale di 8,4 km vinta dal britannico Bradley Wiggins. L’altrettanta cronometro individuale di 15,3 km in città fu appannaggio dello svedese Gustav Larsson mentre il Giro (3.483,6 km) andò ad Ivan Basso.
L’Arena fu di nuovo primadonna al 102° Giro d’Italia, il 2 giugno 2019, nella cronometro individuale di 17 km, che vide la supremazia dell’americano Chad Haga. Avviato l’11 maggio dalla cronometro individuale a Bologna (San Luca) di 8 km, con lo sloveno Primož Roglič ai vertici, il tragitto complessivo (3.546,8 km) venne vinto dall’ecuadoriano Richard Carapaz.
Per il 105° gran botto terminale del 29 maggio 2022 si rispettò la prassi della cronometro individuale (da Veronafiere all’Arena, scalando le Torricelle), 17,4 km, con supremazia di Matteo Sobrero. Iniziato il 6 maggio in Ungheria (col percorso di 195 km Budapest-Visegrád e Mathieu van der Poel dei Paesi Bassi primo classificato), il Giro, dopo 3.446,6 km, registrò l’imporsi dell’australiano Jay Hindley.
A queste date-evento d’orgoglio sportivo dall’ampio respiro, va giustamente annoverata la lontana partenza del 52° Giro d’Italiada Garda, il 16 maggio 1969 (tappa Garda-Brescia, 142 km, vinta da Giancarlo Polidori). Dopo 3.923 km, la… biciclettata si concluse l’8 giugno col tragitto Folgarida (Trento)-Milano (257 km, primo Attilio Benfatto) e con la vittoria nella classifica generale di Felice Gimondi.
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(Foto Beccalossi))