“I rischi per lo sport e i pericoli per i giovani“
Di Ufficio Stampa Panathlon Como
Si è svolto nell’Aula magna del Collegio Gallio il convegno che il Panathlon Como ha offerto a dirigenti e atleti di società sportive, insegnanti ed educatori per trattare temi di grande attualità per informare e prevenire devianze pericolose.
Autorevoli i relatori chiamati a trattarli. Dopo i saluti del prof. Giovanni Schiavo in rappresentanza del Padre Rettore Giovanni Benaglia, del Vicerettore Padre Massimo Vaquer e di tutta la famiglia del Collegio, il presidente del Panathlon Club Como Edoardo Ceriani ha presentato i relatori e introdotto il dr. Claudio Pecci, responsabile della Commissione culturale del Club, che ha illustrato il significato del convegno in rapporto agli ideali dell’Olimpismo e ai principi del Panathlon.
Il giornalista Gianni Merlo, presidente dell’Associazione Internazionale della Stampa Sportiva, ha fatto il quadro della situazione scommesse nello sport, distinguendo quelle legali da quelle illegali e portando numerosi esempi delle diverse forme di scommesse, che riguardano tanti sport.
L’avv. Marcello Presilla, consulente legale per l’Italia del gruppo multinazionale Sportradar AG, ha illustrato le normative vigenti in Italia per regolare la materia scommesse degli sportivi associati alle diverse federazioni, mettendo in guardia dalle conseguenze penali oltre che disciplinari. È emerso che l’Italia ha la legislazione più rigorosa in questo campo, ma che nel resto d’Europa è molto più permissiva sul piano penale.
Ha concluso il convegno l’intervento dello psicopedagogista Samuele Robbioni accennando al significato clinico della ludopatia, allargando il campo alle dipendenze in generale. Forte di esperienze professionali, ha rivelato come al fondo di tante devianze ci sia un vuoto, cresciuto molto spesso da condizioni socioeconomiche. Gli sportivi, che si lasciano attrarre dalle scommesse sono vittime delle loro paure di non farcela a emergere e della mancanza di coraggio. Si dà valore al tempo “visibile”, quello della prestazione, e non si dà valore al tempo “invisibile”, quello del prima e del dopo l’allenamento o la partita. Sono tante le storie. Parlarne, all’interno delle società sta diventando una prassi sempre più urgente da attivare.
Il ruolo del Panathlon, che a livello internazionale è partner di progetti europei accanto a federazioni sportive di diverse nazioni, ha questo compito: diffondere conoscenza e promuovere ogni forma di ascolto e confronto sull’argomento. Aver potuto proporre conversazioni con relatori tanto esperti come quelli presentati è stato motivo di orgoglio per il club, che ha inserito l’evento nella programmazione delle celebrazioni del suo settantesimo di fondazione.