Di Alessandro Giusti, Addetto stampa Panathlon International Area 6 Toscana
Premio Bancarella 61° edizione, Pontremoli 20 e 21 luglio 2024.
Pontremoli 20.07. 2024 – Arrivo a Pontremoli nel primo pomeriggio avvolto in una calura asfissiante, ma la vista della bellissima piazza assolata e già gremita di gente mi riempie di gioia e di energie.
Il palco si erge possente a dominare la piazza mentre i turisti di passaggio si soffermano incuriositi cercando di carpire qualche aneddoto o di scorgere qualche volto noto.
In realtà già nella mattina era stato presentato a Palazzo Dosi Magnavacca il libro “Investigare 5.0 Criminologia e criminalistica – viaggio nel mondo delle indagini” di Anna Maria Giannini e Vittorio Rizzi, Piccin Editore.
Alle 16,00 si sarebbe dovuto tenere il prestigioso Premio Sportiva…mente , una raccolta di elaborati degli studenti delle scuole primarie su temi sportivi in cui si vuole incoraggiare e premiare la voglia di riversare in un racconto la passione sportiva dei ragazzi. Questa bellissima iniziativa, che vuole servire da collante tra il mondo della scuola e tutti i valori sportivi promossi dal Panathlon, e che è stata voluta dall’Area 6 Toscana del Governatore Andrea Da Roit e dal Panathlon Club Pontremoli Lunigiana del Presidente Aldo Angelini e dal vice governatore Gianfilippo Mastroviti, verrà effettuata nel mese di Settembre.
Ad aprire l’intenso programma pomeridiano di questo Bancarella Sport è stato quindi il Premio Panathlon 2024 che è andato a Massimiliano Castellani e a Adam Smulevich autori del libro ” A Futura Memoria” Edizioni Minerva; ad introdurre e a consegnare questo premio una personalità di grande rilievo come il Presidente del Panathlon Distretto Italia Giorgio Costa.
Parlando di questo prestigioso libro il Presidente Costa ha sottolineato il valore del ricordo contro l’odio raziale e dell’importanza dello sport, che deve funzionare quale volano per una radicale inversione di tendenza. E’ infatti grazie a valori quali il rispetto, l’onestà e la sana competizione , tutti valori insiti nel concetto di sport, che bisogna partire per creare una società più unita, cooperativa e sana.
Non a caso il simbolo di questo premio è il Melograno, un albero che è il simbolo della vita e che è stato piantato anche nel giardino della Sede del Panathlon International a Villa Queirolo , Rapallo (Ge).
Il Presidente Costa ha ricordato anche la bellissima e prestigiosa presentazione tenutasi a Portofino a fine giugno dove sono stati annunciati i quattro libri finalisti e dove viene assegnato il Premio Panathlon Distretto Italia . Dal 2022 a ricevere questo premio, giunto alla sua 3^ edizione, sono stati l’ atleta paralimpica Francesca Porcellato per il libro “La Rossa Volante”, il giornalista Massimo Calindri per il suo “Non puoi fidarti di gente così”, edito da Mondadori (2023) ed infine quest’anno il libro “A Futura Memoria” di Massimiliano Castellani e Adam Smulevich di cui abbiamo parlato.
Prima di salutarci il Presidente Costa ha voluto ricordare un progetto con la Federazione Italiana Rugby che sarà sviluppato in tutte le scuole italiane per divulgare ai giovani tutti quei valori panathletici presenti in questo bellissimo sport.
Sul bellissimo palco, introdotto dal Sindaco Jacopo Ferri che ha portato saluti della Città di Pontremoli agli organizzatori del premio, agli autori premiati e a tutti i presenti, ha poi avuto inizio il Premio Selezione Bancarella Sport 2024 che quest’anno è andato al libro ” “Ciao Vladimiro” – Biografia ufficiale di “Camin” giornalista e scrittore inviato al seguito della “Vecchia Signora” scritto dal fratello Benvenuto Carminiti.
Ad introdurre Benvenuto Carminiti è stato il Professor Giuseppe Benelli, anima storica del premio, che ha definito il libro come un opera sull’ armonia\disarmonia di due fratelli che fanno lo stesso mestiere, però uno in maniera ordinata mentre l’altro in maniera disordinata.
Il fulcro del libro è l’immensa passione che Vladimiro, palermitano doc, ha sempre avuto per la Vecchia Signora; una passione affrontata da poeta del calcio e “juventinologo”, come amava definirsi Vladimiro, e che è durata fino alla fine visto che ha continuato a seguire la squadra anche da malato terminale.
Carminiti ha cominciato il suo racconto con alcuni aneddoti dell’infanzia quando lui, fratello minore, era affascinato dalla naturalezza con cui Vladimiro, che all’epoca aveva solo nove anni, cominciò a scrivere un giornaletto casalingo con una precisione e una passione tali che lo facevano “perniciare” .
Più di una volta Benvenuto aveva chiesto al fratello di poter leggere quegli appunti che ogni giorno Vladimiro scriveva su di un quaderno nero, ma ogni volta la risposta era la stessa : ” sei troppo piccolo”. Ma una volta Benvenuto ha trovato il quaderno incustodito e si è gettato nella lettura; ciò che ha letto era meglio dei “Miserabili”, libro che entrambi amavano, e da allora si è innamorato follemente della scrittura di Vladimiro arrivando a definirla prosa.
Parlando della sua prima volta al “Barbera ” Benvenuto ricorda di aver chiesto incessantemente a Vladimiro di poterlo accompagnare allo stadio, ma anche qui l’unica risposta che riceveva era sempre ” io vado in tribuna stampa e devo lavorare, non posso portarti con me”. Ma una volta, era il 6 di gennaio del 1949 e un tempo da lupi con pioggia e vento , Benvenuto, che non aveva ancora otto anni, decise di seguirlo di nascosto per andare a vedere Palermo – Torino; ovviamente giunto all’ingresso fu bloccato e neanche il tentativo di prendere per mano un passante servì per entrare. Fortunatamente uno steward lo vide bagnato, lo coprì con il cappotto e gli promise che sarebbero entrati per vedere gli ultimi venti minuti di partita. Promessa mantenuta e il giovanissimo Benvenuto accomodato saldamente sulle spalle di Ettore, così si chiamava quel ragazzo, riuscì a vedere la maglia rosa del Palermo tra la pioggia. In pochi minuti i rosanero riuscirono a compiere una fantastica rimonta da 2-0 a 2-2 e questo bastò per far divampare in Benvenuto un amore immenso per il Palermo. Questa partita
Ma l’amore viscerale di Vladimiro per la Juventus non si può dire che sia stato un sentimento reciproco; il cuore della Vecchia signora e sempre stato troppo legato al mercato e all’economia e non ha mai avuto tempo per ricordare il giornalista Vladimiro Carminiti, innamorato pazzo della Juventus e penna del Guerrin Sportivo . Neanche il Giorno della sua morte Vladimiro ha ricevuto un comunicato della società, un minuto di silenzio o un qualsiasi altro gesto di rispetto. Vladimiro stimava molto anche il Torino e il Palermo e il giorno del suo funerale, ricorda Benvenuto, c’erano più tifosi del Palermo e del Torino che tifosi della Juventus. Lo scrivere questo libro era per Benvenuto un a questione personale !
Eccoci giunti al 20° Premio Giornalistico Bruno Raschi, un premio che vide come primo vincitore il giornalista Sergio Zavoli e che vanta nomi quali Pizzul, Ormezzano, Minà, De Luca e Beppe Conti.
Il premiato di quest’anno è il giornalista Paolo Liguori, Direttore del TG Com e storico collaboratore del Premio. Il direttore Liguori ha ricevuto il premio con la motivazione di aver segnato, innovato e riletto il modo di fare cronaca sportiva.
Il grande giornalista Liguori ha raccontato le sue origini e la bellezza di essere partecipe della realtà e poterla raccontare, in questo senso ha esortato i giovani ad essere partecipi e curiosi .
Eccoci finalmente giunti alla sestina degli autori finalisti nonchè vincitori del 61° Premio Selezione Bancarella Sport.
Simone Moro con “8000 metri di vita” (Edizioni Corbaccio)
Maurizio Nicita con Al di la de muro. Storie e leggende del Volley azzurro. (Ed . Minerva)
Sandro Modeo con i tre . Feder, Nadal, Djokovic e il futuro del tennis.(66thand2nd)
Antonello capurso con La piuma del ghetto. (Ed. Gallucci)
Enzo Bucchioni con Luciano Spalletti . Il Vincente.(tea Libri).
Ricardo Cucchi con un altro calcio è possibile (People).
Prima della votazione per la consegna del premio è stato fatto anche un commovente ricordo di Giorgio Cristallini, storico segretario del Premio che è scomparso alla vigilia del Natale 2023.
Giorgio Cristallini era originario di Carrara e aveva iniziato a seguire il Premio Bancarella Sport come giornalista.
Giorgio portava dentro di se un grande dolore dovuto alla prematura scomparsa della madre, morta quando lui e i suoi fratelli erano piccoli per proteggerli dall’esplosione di una granata in tempo di guerra.
Come segretario del Premio Giorgio Cristallini aveva creato un rapporto unico con gli editori, tanto da creare attorno alla manifestazione un grandissimo interesse e partecipazione.
Presenti alla manifestazione vi era anche l’intera formazine della Carrarese F.C. con il suo Mister Calabrò; la loro presenza era dovuta al fatto che avevano scelto Pontremoli come luogo del loro ritiro ed è stato un vero piacere accoglierli sul palco del Premio Bancarella Sport.
Il primo a prendere la parola è stato l’alpinista Simone Moro, un grande professionista della montagna che ama raccogliere notizie da ogni posto che esplora e che vuole fortemente rendere noto l’ignoto. Moro ha rivelato di aver voluto realizzare questo libro da molto tempo, perchè voleva far conoscere la storia di tutte le i 14 volte in cui erano stati scalati gli “8000 metri”, a prescindere da chi sia stato; in questo modo avrebbe avuto la possibilità di conoscere la “vita” di altri esploratori, i loro segreti e la loro passione. Dopotutto gli italiani sono esploratori per antonomasia anche se questa qualità va sempre coltivata e non deve mai diventare scontata. Il prossimo obbiettivo di Moro è ora il Lhotse, la quarta montagna piu alta al mondo e la cima ” piccola” che si vede accanto al più alto e famoso Monte Everest.
Da sottolineare anche la grande passione per il volo in elicottero di Simone, che con il passare degli anni lo ha portato a creare un servizio di recupero per gli alpinisti in difficoltà; questa nuova sfida di Moro nasce da una serie di esperienze “al limite”, che purtroppo hanno vito esiti nefasti, ed hanno spinto l’intrepido alpinista ad attivarsi al fine di aiutare a ridurre o a prevenire tali episodi.
Maurizio Nicita racconta poi tutta la storia del volley italiano e lo arriva a paragonare al calcio per quanto riguarda la notorietà. Infatti oggi è molto facile seguire in tv le partite volley, sia nel campionato italiano che nel caso della nazionale, e diventare dei veri appassionati se non dei tifosi.
Il Calcio che invece ha in mente Riccardo Cucchi con il suo ” Un altro calcio” è una visione del gioco senza la pressione della pubblicità e di tutta la spettacolarizzazione e il mercato che ci sta dietro. Riccardo, che ha vissuto il calcio sia in “curva” che da inviato radiofonico, sostiene che chi vive il calcio dalla curva lo vive con un sentimento puro e vero .
Riccardo Cucchi è un tifoso della Lazio vero e puro che si oppone ad una spettacolarizzazione del calcio troppo serrata che arriva inevitabilmente a snaturare il gioco del calcio stesso, trasformandolo da competizione a spettacolo . Ascoltare una telecronaca di Riccardo Cucchi è una vera e propria goduria vista la grande passione ed il trasporto che il cronista mette nel raccontare in maniera verace il calcio nella sua essenza.
Antonello Capurso ha presentato il suo libro “La piuma del ghetto” (Edizioni Gallucci) ; questo libro, che è molto piaciuto a Paolo liguori, parla della tragica epopea del campione di box “pesi piuma ” Leone Efrati .
Leone è un vero combattente del ring e arriva a sfiorare il titolo mondiale del 1938 negli Stati Uniti; proprio in quell’anno vengono emanate le leggi raziali ed Eufrati deve fare una scelta tremenda, restare negli Stati Uniti come gli viene consigliato o tornare in Italia, dove il suo nome è stato epurato dagli annali sportivi, e salvare la sua famiglia.
Leone sceglie di tornare dalla moglie Ester e dal figlio, ma viene tradito, arrestato su di un pullman e deportato ad Aushwitz; nel trasferimento al campo era con il figlioletto che, con uno stratagemma al limite del possibile, riesce a far scappare dal camion in corsa. Questo evento segnerà il suo destino.
Dopo aver disputato una serie di crudeli combattimenti in questo famigerato campo di Sterminio Leone viene trasferito al campo di Ebansee/ Mauthausen, dove una squadraccia composta da Kapo e da SS non esiterà a massacrarlo pubblicamente per aver difeso il fratello, anch’esso detenuto.
Nel 1947 sarà poi il figlio adolescente Romoletto a rendergli giustizia e a far si che il campione dei pesi piuma Leone Efrati riprenda il posto che gli spetta nell’olimpo della boxe mondiale. Questo libro è stato pubblicato con il patrocinio della Fondazione Museo della Shoah .
l’ultimo libro presentato è un libro che gioco forza ha fatto molto discutere visto che l’opera di Enzo Bucchioni è dedicata proprio all’attuale tecnico della Nazionale italiana Luciano Spalletti e ha come titolo ” Luciano Spalletti. Il vincente”.
Enzo comincia la sua narrazione in attacco raccontando subito della parabola che ha portato un ragazzo innamorato di calcio, chiamato Luciano, dai campi da calcio dei dilettanti fino a quelli dei professionisti fino ad approdare su panchine importantissime quali quella del Napoli prima e quella della Nazionale italiana poi.
Ovviamente parlare di questa brillantissima parabola calcistica alla luce dei deludenti e troppo recenti risultati europei sembra paradossale, ma se si analizza lucidamente il percorso virtuoso di un giovane e brillante allenatore quale Luciano Spalletti è stato, forse sarà più facile comprendere le vere ragioni di questa recente “débâcle” !
Terminata la bellissima presentazione della cinquina ecco che la Commissione, composta da Stefano Barigelli, Direttore della Gazzetta dello Sport, Gianfranco Coppola, Presidente dell’USSI, Danilo di Tommaso, Direttore delle Comunicazioni e rapporti con i media del Coni, Paolo Francia, Presidente della Commissione di scelta , Ignazio Landi, Presidente della Fondazione del Libro , Roberto Lazzeri, Presidente dell’ unione librai Pontremolesi, paolo Liguori, Direttore del TGCOM, Pietro Mascagna, Consigliere della Fondazione Città del Libro , Angelo Parnassi , Presidente dell’Unione Librai delle Bancarelle, Antonino Raffa, Delegato del Panathlon International – Distretto Italia, Giovanni Tarantola, Consigliere della Fondazione Città del Libro, Guido Vaciago, Direttore di Tuttosport, e Luca Veroni, Collaboratore della Fondazione Città del Libro e Jacopo Volpi, Direttore di Rai Sport, Ha decretato il vincitore di questa 61° edizione del Bancarella Sport.
Dopo un lungo ed intenso susseguirsi di numeri e di emozioni ecco che il nome del vincitore è venuto finalmente alla luce; a vincere è stato Antonello Capurso con la sua toccantissima opera ” La piuma del Ghetto”.
Antonello Capurso è stato molto contento della vincita anche se, come lui stesso ha detto, non credeva che un libro che trattasse di una tragica esperienza come la shoah vista dall’ottica dello sport e di uno sportivo potesse vincere.
Capurso ci racconta che il fenomeno della boxe all’epoca era di grande interesse sia per il pubblico che per il regime; quando Leone va a giocarsi il titolo tutti ripongono in lui le speranze, ma poi arrivano le leggi raziali, la propaganda e l’odio e tutto cambia. Dopo la tragedia della deportazione il titolo svanisce e resta solo il valore della boxe come sopravvivenza e come simbolo di rivalsa alla follia umana.
Antonello Capurso ha anche ricevuto un riconoscimento dal Panathlon Club Versilia Viareggio per mezzo del Past President Vittorio Giusti, presente al Premio.
Come al solito dopo un Premio Bancarella molti sono i temi su cui riflettere fino al prossimo anno e al prossimo immancabile Appuntamento nella bellissima piazza di Pontremoli.
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