Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Panathlon Verona G.Brera UniVr – Area1 VenetoTrentino/AA
Secondo Adriano Panatta la partita tra Sinner e Berrettini non è stata bellissima” perchè l’alto atesino ha commesso troppi errori”.
Questa è l’ennesima insopportabile sparata dell’ex campione romano, forse mosso inconsciamente dall’invidia verso chi ha fatto sigillare definitivamente nel baule della preistoria sportiva il tennis di mezzo secolo fa.
Sinner è arrivato ad essere numero uno del mondo con un gioco aggressivo e d’alto rischio, basato sull’accettazione della possibilità di non riuscire a tenere sempre in campo la palla: una strategia ben diversa da quella di Djokovic (maestro assoluto nella gestione del rapporto tra attacco e difesa) e distante anni luce dalla bassa velocità da tiki-taka con cui si giocava ai tempi di Panatta e Pietrangeli.
Oggi tanti giocatori tentano di imitare Sinner, provando ad adottare il suo tennis anticipato e profondo. Qualcuno progredisce, ma nessuno riesce a giocare come lui.
Jannik ha superato il terzo turno battendo abbastanza facilmente il serbo Kecmanovic che, dopo essere stato messo alle corde nel primo parziale, è sembrato capace di adeguarsi nel secondo al ritmo infernale di Sinner, per cedere però definitivamente nel terzo senza benzina.
Il trentasettenne Fognini, ex top dotatissimo ma da sempre imprevedibile nell’autocontrollo, sarebbe probabilmente desideroso di rientrare nel giro della Coppa Davis. Volandri, però, fa bene a non fidarsi del ligure, anche se ha fatto il colpo grosso in questa edizione di Wimbledon, eliminando Ruud (n. 8 ATP), per poi cedere contro Bautista a causa di tutta una serie di scellerati e incredibili doppi falli consecutivi.
Avanza invece Lorenzo Musetti, che ha dovuto impiegare 5 set sia per superare Luciano Darderi sia per battere Bautista Agut.In campo femminile passa agli ottavi Jasmine Paolini, attualmente n. 7 della graduatoria WTA, sempre più forte