Ciao Massimo ,ti allego due righe. Credimi il tema è molto difficile dal punto di vista medico perchè scarseggiano i dati.
Piera Vettori/Panathlon Castelfranco Veneto
La querelle non è nuovissima e da tempo le varie Federazioni internazionali ed il CIO si sono espressi nel corso degli anni sostenendo posizioni via via altalenanti.
Le scarse evidenze scientifiche a disposizione, dovute anche ai campioni numerici (non campioni in senso di sportivi di eccellenza in questo caso) bensì di numeri matematici così esigui tali da non raggiungere la significatività statistica che è alla base della solidità delle evidenze e delle dimostrazioni su cui la medicina moderna pone le sue tesi/decisioni/strategie ….rendono ragione della “confusione in campo”.
Se appare consolidato che atlete che hanno transitato la pubertà da maschi solitamente hanno una statura più elevata, mani più grandi, spalle più larghe, hanno valori di emoglobina e di ematocrito più alti, oltre che più elevati livelli di testosterone, sembrano tuttavia non essere favorite per quanto riguarda la massa magra e la forza. Tralasciando le varie raccomandazioni delle federazioni circa il mantenimento di valori di testosterone inferiori rispetto ad un limite prestabilito e per periodi più o meno lunghi, c’è poi da considerare come valutare la partecipazione di questi atlete nelle varie discipline sportive (diversa è la corsa degli 800 metri, disciplina individuale rispetto al ruolo della rugbysta in una squadra tanto per fare un esempio …ma potrebbe seguire un lungo elenco) E qui entrano in gioco anche altri fattori, squisitamente personali e di costituzione a complicare-e non poco-le cose.
Un recente studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine finanziato dal CIO non sembra portare importanti novità: troppo pochi i soggetti studiati, per un periodo troppo breve.
Godiamoci queste Olimpiadi parigine in attesa che la scienza ci fornisca delle evidenze ad oggi non ancora pervenute.