di Massimo Rosa/Direttore Panathlon Planet
Metaforicamente, prendendo a prestito dall’inno nazionale quel “Italia chiamò”, si pensava che gli Azzurri fossero pronti alla pugna, come antichi temibili guerrieri pronti, a fare un boccone dei rossocrociati elvetici. Invece quegli 11 ragazzi + le riserve messe in campo dalla disperazione di Mister Spalletti non hanno risposto per niente, quasi fossero lì come comparse addormentate, tradendo così l’entusiasmo dei molti italiani presenti allo Stadio Olimpico di Berlino oltre quella qualche milionata incollati davanti alla TV. E sì che in quello stadio gli Azzurri, diciotto anni prima, si erano appuntati sul petto quella quarta stella di campioni del mondo, uno stimolo di non poco conto. Invece niet !
Viene da chiedersi come sia possibile che l’Italia non riesca mai a giocare una partita decente, poiché sono sempre gli altri, si tratti pure di una anonima nazionale imbottita di postelegrafonici, d essere protagonisti, dotati di miglior palleggio, di migliore tecnica, e così via dicendo. E pensare che i nostri giocatori sono disputati sul mercato nazionale a bigliettoni di milioni di euro, come fossero dei fenomeni. Poi, quando giocano in Nazionale mostrano i propri limiti contro qualsiasi avversario. C’è un altro fattore che limita le nostre prestazioni: l’ossessione di non prendere goal. E allora tutti in difesa! Così gli attaccanti, che hanno il compito di buttare dentro la palla, sono sacrificati sempre a tornare indietro a dare manforte ai difensori, disperdendo in questo modo forze ed obiettivo.
Certo il mio è uno sfogo da tifoso e non da tecnico, ma poco importa. La delusione è stata tanta, non tanto per la sconfitta contro i rossocrociati elvetici, meritata, ma per l’abulia dei nostri ragazzi, incapaci di regalarci il minimo piacere, fatto salvo Donnarumma e Chiesa, che hanno onorato la maglia azzurra. Tanto da noi amata.