Alpinismo, boxe, calcio, pallavolo, tennis, questi gli sport protagonisti nella sestina 2024 del Premio Bancarella Sport. Ma conosciamo meglio i Vincitori del 61° Premio Selezione Bancarella Sport che si contenderanno il gradino più alto del podio il 20 luglio p.v. a Pontremoli:
- 8000 METRI DI VITA di SIMONE MORO, edito da CORBACCIO
- AL DI LA’ DEL MURO, storie e leggende del volley azzurro di MAURIZIO
NICITA, edito da EDIZIONI MINERVA
- I TRE Federer, Nadal, Djokovic e il futuro del tennis, edito da 66THAND2ND
- LA PIUMA DEL GHETTO di ANTONELLO CAPURSO, edito da GALLUCCI
- LUCIANO SPALLETTI Il vincente di ENZO BUCCHIONI, edito da TEA LIBRI
- UN ALTRO CALCIO è ancora possibile, di RICCARDO CUCCHI, edito da
PEOPLE
Anche quest’anno, la Commissione di scelta (composta da Stefano Barigelli, Direttore della Gazzetta dello Sport; Gianfranco Coppola, Presidente dell’USSI; Danilo Di Tommaso, Direttore delle Comunicazioni e rapporti con i Media del Coni; Paolo Francia, Presidente della Commissione di scelta; Ignazio Landi, Presidente della Fondazione Città del Libro; Roberto Lazzarelli, Presidente dell’Unione Librai Pontremolesi; Paolo Liguori, Direttore del Tgcom; Pietro Mascagna, Consigliere della Fondazione Città del Libro; Angelo Panassi, Presidente dell’Unione Librai delle Bancarelle; Antonino Raffa, Delegato del Panathlon International – Distretto Italia; Giovanni Tarantola, Consigliere della Fondazione Città del Libro; Guido Vaciago, Direttore di Tuttosport; Luca Veroni, Collaboratore della Fondazione Città del Libro e Jacopo Volpi, Direttore di Rai Sport); ha dovuto faticare e non poco, per selezionare i volumi in concorso ed arrivare alla selezione dei sei semifinalisti del Premio Bancarella Sport 2024. “Tutti i libri pervenuti, avevano caratteristiche e contenuti validi e avrebbero meritato di arrivare tra i primi sei ma, come accade in tutte le competizioni, e questa è una ardua competizione, sono i dettagli che hanno fatto la differenza ed indirizzato i Commissari verso questa sestina. Ora rimangono da svelare i nomi dei Vincitori del Premio Panathlon, giunto alla terza edizione ed il Premio Bruno Raschi giunto alla sua ventesima, che andrà ad un giornalista sportivo che si sia distinto nella sua carriera. Abbiamo le idee già piuttosto chiare ma vogliamo tenere ancora un po’ di suspance. Quest’anno la Fondazione Città del Libro celebrerà anche un momento commovente, ricordando Giorgio Cristallini, Consigliere della Fondazione e storico Segretario del Premio che purtroppo ci ha lasciato alla vigilia del Natale 2023. Abbiamo perso un grande giornalista ma soprattutto un grande amico, nostro e dello sport”. Questo il commento del Presidente della Fondazione Città del Libro ed attuale Segretario del Premio, Ignazio Landi. I sei finalisti inizieranno ora il percorso di avvicinamento alla serata finale cominciando dalla presentazione ufficiale del 27 maggio p.v. a Lucca, dopodichè faranno tappa a Portofino il giorno 24 giugno ed infine si ritroveranno a Pontremoli il 20 luglio alle ore 21,00 in Piazza della Repubblica, all’ombra serale del Campanone, per conoscere chi si aggiudicherà il San Giovanni di Dio, ceramica realizzata dal maestro Umberto Piombino che verrà consegnata al Vincitore assoluto del Premio.
8000 METRI DI VITA di SIMONE MORO, edito da CORBACCIO
Milioni di metri cubi di ghiaccio e roccia, pareti verticali, creste scintillanti che si stagliano nel cielo oltre gli ottomila metri. Sono quattordici le cime che superano questa quota che i fisiologi di tutto il mondo hanno definito come «la zona della morte», dove la sopravvivenza umana è possibile solo per poche interminabili e gelide ore. Tra il 1950 e il 1964 sono state tutte raggiunte, dall’Everest allo Shisha Pangma, e nei decenni successivi l’alpinismo d’altissima quota ha appassionato e coinvolto un numero sempre più grande di scalatori, in stile sempre più leggero e veloce, senza l’uso delle bombole d’ossigeno e persino nella stagione invernale. Ma come mostra in questo libro Simone Moro – autore del più alto numero di prime invernali della storia -, l’avventura non è finita. Pochissimi Ottomila, per esempio, sono stati attraversati, scavalcati da un versante all’altro. Pareti intere di questi giganteschi massicci non sono mai state salite, e tantissime vie aperte nel passato non sono ancora state ripetute. Nasce proprio da qui l’idea di questo libro fotografico. Per stimolare la fantasia e il colpo d’occhio. Perché per evolvere bisogna conoscere e guardare il mondo intorno a noi, e il mondo alpinistico, soprattutto quello delle nuove e future generazioni, ha bisogno di una sorta di «istantanea» della situazione. 8000 metri di vita è questo: un libro di immagini che stimola l’immaginazione. Di chi cerca di capire dove si può ancora vivere, aprire, realizzare qualcosa di nuovo, e di chi, semplicemente, vuole ammirare, come fossero dipinti, questi colossi stupefacenti e leggere la storia che l’uomo ha cercato di tracciarvi sopra.
AL DI LA’ DEL MURO, storie e leggende del volley azzurro di MAURIZIO NICITA, edito da EDIZIONI MINERVA
Le donne, i cavalier, i muri e le schiacciate. Immergetevi in un racconto che vi renderà orgogliosi di essere italiani. Le Nazionali azzurre di pallavolo da quasi mezzo secolo sono fra le più forti al mondo e vantano quattro titoli iridati con gli uomini e uno con le donne. Nessuna disciplina in Italia è così inclusiva, paritaria e vincente: un movimento popolare e capillare nella sua presenza sul territorio. Qui raccontiamo delle imprese leggendarie di De Giorgi e dei suoi compagni di prima e degli allievi di poi. E di Lo Bianco, Togut e quelle splendide ragazze che si sono prese il mondo. Da Zorzi a Michieletto, da Piccinini a Sylla, attraversiamo la storia anche del nostro Paese per scoprire tutto quello che c’è al di là del muro
I TRE Federer, Nadal, Djokovic e il futuro del tennis, edito da 66THAND2ND
Lo sport è di norma segnato dal dominio solitario di un individuo o di una squadra, oppure dalla sfida prolungata tra due campioni o due team: i duellanti, appunto. La supremazia e la rivalità sono inevitabilmente limitate nel tempo: si parla spesso di «ciclo», riferendosi a un corso che raramente supera il decennio. Il tennis del Ventunesimo secolo è invece un’eccezione notevolissima per tutto lo sport, perché inscena una contesa a tre (il regno di Federer, Nadal e Djoković) di una durata stupefacente. Sandro Modeo cerca di illuminare questa eccezione coniugando pathos narrativo e scavo analitico, ricorrendo a un esteso ventaglio disciplinare, umanistico e scientifico: l’unicità dei Tre non può infatti essere liofilizzata in immagini logore e formulazioni vaghe come il «talento naturale», la «forza mentale» o la «capacità di soffrire». I Tre, in vent’anni, non hanno semplicemente alzato l’asticella dei record, ma hanno ridefinito il gioco e mutato la nostra stessa idea di record, conquistando complessivamente (al dicembre 2022) 63 tornei dello Slam. La loro supremazia è stata tale da far parlare di «generazione perduta» per tutti quei tennisti che, durante il lunghissimo regno tripartito, ne hanno atteso invano il declino, dividendosi le briciole del pasto. Roger, Rafa e Novak hanno continuato a vincere e a colonizzare i tornei più prestigiosi, come se il tempo restasse congelato, come se i match per determinare chi tra loro fosse il migliore di sempre non finissero mai. Fino a quando, nel settembre 2022, la vittoria del diciannovenne Carlitos Alcaraz agli US Open e il congedo di Federer hanno fatto intravedere (forse) l’alba di una nuova era.
LA PIUMA DEL GHETTO di ANTONELLO CAPURSO, edito da GALLUCCI
Leone Èfrati è stato un campione del pugilato italiano. Un peso piuma di grande cuore e temperamento. Nel 1938 sfiora il titolo mondiale negli Stati Uniti, mentre in patria viene cancellato dagli annuari sportivi fascisti e dai giornali. Rimosso perché ebreo. Restare in America sarebbe la scelta più sicura, ma dopo la promulgazione delle leggi razziali decide di tornare a Roma per essere vicino alla moglie Ester e alla famiglia. Ed è in Italia che viene tradito e consegnato ai nazisti. Lo deportano ad Auschwitz e poi a Ebensee/Mauthausen, dove una squadra di kapò e di SS lo massacra di botte per aver difeso il fratello. Nel 1947 sarà un bambino a rendergli per primo giustizia. Romoletto, dieci anni, il figlio di Leone.
LUCIANO SPALLETTI Il vincente di ENZO BUCCHIONI, edito da TEA LIBRI
Storia, segreti, vittorie, uno scudetto storico e colpi di genio di un allenatore controcorrente Dopo aver terminato la sua carriera da calciatore con la maglia dell’Empoli, Luciano Spalletti lascia passare soltanto pochi mesi prima di prendere posto in panchina in qualità di allenatore. È l’inizio di una grande carriera che negli anni lo ha visto raccogliere successi in Italia e all’estero, alla guida di un plotone di squadre in cui ha sempre lasciato il segno: Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, Roma, Zenit San Pietroburgo, Inter. Dopo aver vinto sette trofei in Italia con la Roma e in Russia con lo Zenit, nel 2021 si siede sulla panchina del Napoli, che conduce alla conquista dello scudetto nel campionato 2022-2023, trentatré anni dopo Maradona. Ricco di aneddoti, curiosità e retroscena, questo libro è la storia di un allenatore dallo stile unico, dentro e fuori dal campo; è la storia del suo amore tenace ed esclusivo per il calcio, dei suoi rapporti sempre franchi con i giocatori, i presidenti e i tifosi, del suo modo inconfondibile di trattare la stampa; è il racconto delle invenzioni tecniche, dei metodi, della caparbietà e del gusto inesauribile per le sfide che lo hanno portato a vincere uno scudetto storico e a essere uno degli allenatori più apprezzati di oggi. «Non sono più bravo degli altri, sono semplicemente diverso.» Luciano Spalletti
UN ALTRO CALCIO è ancora possibile, di RICCARDO CUCCHI, edito da PEOPLE
Del calcio spesso si racconta il lato peggiore: tifoserie violente, cori razzisti, scontri dentro e fuori dagli stadi, bilanci truccati, penalizzazioni. Eppure, ci sarebbe tanto altro, se solo ci si concentrasse sui valori e si facesse a meno dell’insaziabile fame di profitto che sta macinando diritti e speranze. Basterebbe ricordare com’era calciare un pallone da bambine o bambini. Cominciare da lì e riappropriarsi di quella dimensione popolare che sfruttava l’occasione sportiva per parlare della società, alla società. Ripartire dal rito del gioco e dalle persone che vi prendono parte, in campo e in tribuna, per guadagnarne in solidarietà, rispetto, amicizia, vicinanza. Queste e molte altre le suggestioni che Riccardo Cucchi propone, narrate attraverso la voce del grande giornalista sportivo. Soprattutto, un appassionato. Un libro che mette in luce il lato migliore del calcio, ossia ciò che potrebbe davvero essere.