UN PERFEZIONISTA, VEDO GIÀ EMPATIA CON LA NAZIONALE. ITALIA BENE CON INGHILTERA, PIÙ DIFFICILE CON IRLANDA. CON LA FRANCIA SARÀ DURA, ANCORA SI LECCANO LE FERITE DEL MONDIALE”
di Lilianna Caramello Ufficio Stampa Cesano Group
“È un po’ presto per vedere alcuni segni. Sicuramente l’avvento del nuovo tecnico porta freschezza nel primo periodo, e una componente motivazionale fondamentale per ricominciare a lavorare su un tessuto come quello della nazionale. Lo conosco bene, abbiamo giocato insieme a Parigi con le rispettive nazionali, eravamo anche vicini di casa”.
Così ha dichiarato a ‘Gli Sportivi della Domenica’, su Radio Cusano Campus, Mauro Bergamasco, leggenda del rugby italiano e mondiale, in merito allo stato di forma della Nazionale di rugby dopo l’arrivo del nuovo allenatore Gonzalo Quesada.
“È un professionista, un numero 10, un perfezionista, ha affrontato questa nuova esperienza dando molto valore al fattore umano, ai giocatori”, ha proseguito Bergamasco. “Da formatore e mental coach quale sono oggi, è fondamentale a livello sportivo come educatore mettere al centro i ragazzi e le ragazze, dare l’etichetta di protagonisti. È presto per vedere tutta l’impronta, ma ho visto buona empatia già nelle fasi iniziali.
L’Italia si è espressa con un buon gioco, più difficile con l’Irlanda, meglio nella prima contro l’Inghilterra – ha spiegato – credo che il cammino sia lungo, lui è consapevole del lavoro che c’è da fare. La Nazionale maggiore è espressione di tutto il movimento, il lavoro non è solo nella squadra ma è con tutti i giocatori che portano esperienza dai loro club. Oltre a portare qualità, è importante però influenzare l’andamento di un movimento completo”.
Riguardo al movimento del rugby italiano in generale, Bergamasco ha poi aggiunto: “Ci sono realtà estremamente positive, costruttive, che progettano a medio e lungo termine, cosa che manca nello sport italiano in generale. Io sono a Bari da due anni, col Rugby Bari, stiamo costruendo una nuova qualità del lavoro, educativo e di tessuto sociale. Il movimento sta crescendo, quando si parla di passi indietro in realtà non esistono”, ha voluto precisare. “Avanziamo a velocità differenti dettate dai diversi sprint in base a cicli, bioritmi dei giocatori e delle persone. Ha bisogno di essere rodato e ci sono dei punti su cui bisogna intervenire a livello di educatori e di struttura. Il nostro paese è molto diverso per usi e costumi. Per me è importante e va sfruttato come tale”.
E sulla sfida contro la Francia al Sei Nazioni: “Sarà molto dura. La Francia si sta ancora leccando le ferite dell’ultimo Mondiale. La storia vuole che quando c’erano squadre in difficoltà e l’Italia poteva vincere, noi prendevamo sempre una batosta, risollevavamo le sorti delle squadre avversarie. È una partita da tenere sott’occhio, una squadra da affrontare con le dovute cautele. La forza dell’Italia è il gioco d’insieme, la capacità di creare gioco e risolvere le situazioni assieme, oggi ci sono diverse personalità che possono fare la differenza quando il gioco gira”, ha concluso Bergamasco.
Si ringrazia Cusano Group per la preziosa collaborazione