di Carlo Santi – Redazione Panathlon Roma
Serata di auguri al Panathlon di Roma per la conviviale che accomuna tutti i club quando arrivano le feste di fine anno. In questi giorni un po’ speciali si tende a dimenticare quelli che sono i grandi guai della vita; a Roma (ma non solo) da qualche stagione si cerca di abbinare alla festa qualcosa per svegliare i dormienti, mettendo nel menù anche qualcosa di speciale legato alla solidarietà. Tema attuale questo della solidarietà in un mondo troppo spesso mordi e fuggi che non si preoccupa dei problemi del prossimo. Anzi, non li guada neppure. Non ci si ferma più per aiutare chi è in difficoltà, magari è aggredito, subisce violenza e si preferisce, invece di dare un aiuto, filmare la scena con il telefonino per postare poi sui social l'”evento”. Addirittura, è capitato di assistere in spiaggia qualcuno che in mare stava annegando e tutto quello che è stato fatto è filmare la scena.
A Roma, dicevamo, il club guidato del Presidente Walter Borghino ha deciso di chiamare il professor Antonio Bolognese e il professor Alessandro Vento, rispettivamente Responsabile scientifico e Presidente dell’Associazione ODDPSS, ossia l’Osservatorio sulle Dipendenze. Entrambi hanno esposto agli ospiti il problema delle dipendenze e dei rischi che i giovani corrono legati all’uso della cannabis.
Il professor Bolognese ha spiegato tutti questi rischi così come ha fatto il professor Vento. Due interventi brevi ma dettagliati che hanno spiegato quello che l’Associazione fa quotidianamente attraverso incontri nelle scuole e nei centri sportivi con genitori e ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni.
Tutto questo per una campagna di prevenzione sul territorio di Roma che è finalizzata a prevenire il consumo di sostanze psicoattive e con potenziale di addiction tra i giovani.
«L’Associazione Osservatorio sulle dipendenze nasce nel 2013 quale ente senza fini di lucro, con la finalità di facilitare Progetti di Ricerca e di Formazione/Informazione e Prevenzione sul tema delle Dipendenze da sostanze ed altre forme di Dipendenze Comportamentali – ha spiegato il professor Bolognese, professore Onorario di chirurgia generale – Nei dieci anni di attività finora svolti abbiamo collaborato con numerosi partners nazionali ed internazionali, insieme ai quali abbiamo realizzato progetti con finalità filantropiche e di supporto. Tra i partners possiamo menzionare alcune Università in Italia e Inghilterra, Ordini Professionali, Aziende Sanitarie ed Enti del Terzo Settore come Fondazioni, oltre che Scuole e Gruppi di Volontariato».
Recentemente il progetto è stato finalizzato con una collaborazione stabile con l’Ordine dei Medici, dei Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma mediante la partecipazione al «Gruppo di lavoro per la prevenzione, valutazione e divulgazione delle conseguenze dell’uso della cannabis sulla salute mentale dei giovani e di altri disordini dell’area delle dipendenze».
Per raggiungere il più ampio numero possibile di ragazze e ragazzi occorre l’aiuto di tutti e in questo l’opera del Panathlon di Roma ha un grande merito perché ha portato alla luce non solo la questione delle dipendenze – si è parlato della cannabis in vendita in numerosi negozi e quello che è il modo di aggirare le questioni legate alla pericolosità – ma anche questa Associazione che si muove con determinazione impegno.
Muoversi nella direzione del sociale è un tema di grande importanza e ciascun Panathlon dovrebbe farlo dando il meglio in questo magari rinunciando a consegnare qualche premio ma centrando gli interventi in chiave sociale. Un impegno da mettere in prima fila spedendo a tutti un messaggio e insegnando, in particolare ai giovani, quello che è il corretto stile di vita da raggiungere attraverso la pratica sportiva che deve essere armonia e non egoismo.
In questo modo si è utili davvero pur non rinunciando a una conviviale ma toccando temi e questioni che valgono più di un record.