Una delle regine prodotte dal Biscione
RUOTE D’ORO- GOLD WEELDS – Capitolo n. 58
di Roberto Gerosa – Redazione Panathlon Verona 1954
Siamo nel marzo del 1967 quando L’Alfa Romeo presenta il nuovo modello, la 33 appunto, sulla pista prova di Balocco nel Vercellese.
Il circuito, costruito nel 1962 dall’Alfa Romeo e oggi di proprietà della Società Stellantis, nei suoi quasi sei chilometri di lunghezza riproduce i tratti più difficili dei principali circuiti internazionali di Formula 1 quindi, i prototipi destinati a diventare nuove vetture, trovano un valido tracciato per i vari test. In quelle curve, dall’alba al tramonto, ma anche nel cuore della notte per proteggere le linee delle carrozzerie da obiettivi indiscreti, il “Biscione” è alla continua ricerca di quel piacere di guida unico che solo le Alfa Romeo sanno dare. Con l’inconfondibile “ruggito” dei motori e il volante stretto tra le mani, scorreva e scorre la vita dei collaudatori per i quali, fin dalla costruzione del circuito, sono state allestite anche delle camere da letto nella vicina Cascina dove un tempo dormivano le mondine. Nelle notti buie, ma non sempre silenziose, in quella campagna di risaie e zanzare, l’Alfa continua a fabbricare sogni e ai mondariso più anziani, che con la schiena chinata raccoglievano le erbacce, sembrerà ancora di sentire nell’aria il rimbombo dei motori del passato.
Il progetto della 33 si deve all’ingegnere Orazio Satta Puliga (1910/1974), laureatosi al Politecnico di Torino nel 1933 con una specializzazione nel settore automobilistico e al progettista Giuseppe Busso (1913/2006) che molti “alfisti” ricorderanno grazie al motore V6 a 60° installato, a partire dal 1979, su diverse Alfa Romeo e soprannominato appunto “Busso” dal nome del suo progettista.
Considerata da molti una delle più belle auto prodotte, che non risente del passare degli anni, la 33 aveva un motore 8 cilindri a V di 90°, una cilindrata di 1995 cc in materiali di alluminio e magnesio. La carrozzeria fu disegnata dal designer Franco Scaglione (1916/1993) e aveva una lunghezza di circa 3,6 metri. Molta attenzione venne posta al telaio tanto che i tecnici, per impadronirsi dello speciale processo di utilizzo dei tubi in alluminio nei quali veniva inserita della gomma che, aderendo alla superficie metallica e polimerizzandosi, garantiva la tenuta stagna, si recarono in Inghilterra presso alcune industrie specializzate nella costruzione di aerei.
Dal 1967 al 1969 ne furono costruiti solo 18 esemplari con leggere differenze estetiche tra loro mentre, nell’agosto di quest’anno, è stata presentata la nuova Alfa Romeo 33, una supercar ispirata al passato presente anche alla recente fiera “Auto Moto d’Epoca di Bologna” (26/29 ottobre). Ognuno dei 33 esemplari che verranno prodotti, con consegne previste tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, avrà un costo di oltre 1,3 milioni di euro ma, se pensavate di acquistarne una, devo dirvi che sono già tutte prenotate.
La frase del mese:
La rubrica “Ruote d’Oro” di Panathlon Planet, l’House Organ del Panathlon Distretto Italia, che ha recentemente raggiunto 153 Paesi e superato i 350.000 contatti (non solo click), ringrazia i propri lettori/lettrici e augura BUONE FESTE
1 Comments
Gianni
Che auto ragazzi, ho avuto il piacere di vederne una da vicino, ed è incredibilmente bella
Complimenti