Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera UniVr – Area1 Veneto Trentino/AA
GIORNO 1
Splendido esordio di Jannik Sinner alle Finals ATP contro il greco Stefanos Tsitsipas, liquidato in due set. Orgogliosamente soddisfatto della propria prestazione l’alto-atesino. Il punteggio (un doppio 6-4, ottenuto grazie a due break: al quinto gioco del primo set e al game iniziale del secondo) è però un po’ bugiardo, perchè in realtà il divario in campo tra i due è stato nettissimo. Da notare, tra l’altro, che Tsitsipas ha rischiato nel secondo set di cedere una seconda volta il servizio al terzo gioco, in cui si è trovato in svantaggio per 0-40, riuscendo tuttavia ad evitarlo con due buone battute (nonostante qualche problema alla schiena) e una volèe stoppata.
Sinner si trova in un momento di grande forma in queste finalissime tra i primi otto del mondo. Ma non è in forma per caso, perché con il suo staff ha fatto di tutto per poterlo essere, programmando con estrema oculatezza la partecipazione alle gare, persino con la riserva di ritirarsi se si fossero create condizioni rischiose per la propria salute, come poi è davvero successo proprio recentemente nel torneo di Parigi-Bercy, in cui si era rifiutato di disputare gli ottavi di finale perchè non aveva avuto a disposizione un tempo adeguato per dormire e recuperare, dopo aver terminato vittoriosamente i sedicesimi a notte inoltrata.
Jannik ha giocato in modo davvero impeccabile contro il greco, basandosi sul servizio e sull’inflessibile macchina da guerra costruita per il gioco da fondo campo, migliorandola continuamente. Schematicamente: palle scagliate nei pressi delle righe, insistenza sul colpo più debole dell’avversario (che nel caso di Tsitsipas è il rovescio) e improvvise ricerche dell’angolo più lontano in piena accelerazione. Per la verità da un po’ di tempo sta anche cercando di andare avanti, ma la rete non potrà mai essere la sua zona vincente, se non per concludere azioni dinamiche che non richiedano particolari improvvisazioni. D’altra parte è giusto cercare di migliorare in tutte le zone del campo, ma è opportuno ricordare che si può diventare n. 1 del mondo anche se non si è completi, come è stato dimostrato da Lendl (che odiava la rete), da Borg (che, oltre a non andare mai avanti spontaneamente, era anche abbastanza carente nella battuta), ma anche da Djokovic (che si trova a disagio con lo smash).
A proposito di Djokovic, martedì assisteremo al confronto tra lui e Sinner, cioè tra chi ha vinto il primo incontro. Il serbo, infatti, si è imposto ieri in tre set sul danese Rune. Ma, sul piano emotivo, non sarà un confronto alla pari quello tra l’italiano e il serbo, perché Djokovich può dare per quasi scontato il suo successo su Tsitsipas nella terza partita del girone, mentre Sinner non può essere altrettanto sicuro di poter battere il danese. Di conseguenza Sinner sarà costretto a fare tutto il possibile per battere Djokovich, per essere sicuro di piazzarsi tra i primi due del girone e quindi accedere alle semifinali. L’incontro tra il serbo e il danese è stato bellissimo: sembrava quasi un’esibizione, ma senza ridondanze e sorrisi (insopportabili nelle esibizioni). Da un lato Rune, assolutamente completo in tutti i colpi; dall’altro Djokovic, come al solito insuperabile in difesa, sempre pronto a passare al contrattacco da fondo campo e – novità – persino a portarsi avanti (se necessario), ma in sicurezza. Incontro bellissimo per tutto il primo set (vinto da Novak al tie-break per 7-4), e fino a quasi tutto il secondo (da lui perso nettamente al tie-break per 7-1). Il terzo set è iniziato bene per il serbo: nel secondo gioco ha infatti strappato il servizio all’avversario, che però a sua volta gli ha restituito subito dopo lo sgarbo. Ma a quel punto Novak, non sopportando gli errori che stava commettendo, ha sfasciato l’incolpevole racchetta, esternando in modo platealmente diseducativo tutta la vis che sta alla base della sua forza agonistica: un miscuglio di razionalità (nulla in questo caso) e di aggressività (liberata totalmente e senza pudore, dato che è il numero uno del mond