Capitolo n. 57
Ruote d’Oro di Roberto Gerosa – Redazione Verona Area1 Veneto-Trentino/AA
La 125 fu costruita dal 1967 al 1972 negli stabilimenti Fiat di Mirafiori il cui nome deriva dal castello di “Miraflores” sorto nel 1580 sulle rive settentrionali del torrente Sangone.
L’opificio, costruito nel 1939, era fornito di un dopolavoro con piscine, campi da pallavolo e da bocce, di una mensa aziendale con circa 11.000 posti e una rimessa che poteva ospitare quasi 10.000 biciclette. Seriamente danneggiata durante il periodo bellico, fu ricostruita e ampliata tra il 1956 e il 1958.
Tornando alla 125, che si potrebbe definire come la sorella maggiore della 124 nata nel 1966, fu progettata dal noto ingegnere e designer Dante Giacosa (1905/1966) di cui abbiamo parlato anche in precedenti articoli che, visto il prematuro decesso, non poté apprezzarne la successiva diffusione.
All’epoca costava 1.300.000 lire e, a differenza della 124, oltre a un frontale diverso, delle rifiniture molto più accurate, un’abitabilità migliorata e un nuovo motore bialbero a camme in testa da 1608cc (nella 124 era di 1197cc) aveva una potenza di 90CV, che gli permetteva una velocità di 160 km/h. Il cambio era a 4 rapporti tutti sincronizzati e i 4 freni erano a disco servoassistiti.
Si dice sia stata resa celebre grazie al film “Amici miei”, in particolar modo per la divertente scena in cui i protagonisti utilizzarono il suo caratteristico clacson per richiamare l’attenzione passando davanti al bar Necchi. Fermati dal vigile, pronto a emettere la contravvenzione, la schivarono adducendo come scusa che il clacson era talmente sensibile che bastava sfiorarlo inavvertitamente per farlo suonare all’impazzata.
Nel 1968 arrivò la 125 Special con i suoi 100CV (10 in più della normale), freni migliorati e cambio a 5 marce. Fu questa vettura che spinse, abbandonando cromature e accessori non necessari, la casa torinese a partecipare ufficialmente nei Rally. Diversi furono poi i giovani piloti che si cimentarono in queste gare tanto da indurre la Fiat a costituire la Squadra Corse.
Nel 1969, in occasione del 9° Rally di Sanremo, tra gli equipaggi in partenza a bordo di auto Fiat c’erano gli allora sconosciuti Cristiano Rattazzi (25/09/1948) e Luca Cordero di Montezemolo (31/08/1947) che, forse per non farsi riconoscere dai genitori, corsero con gli pseudonimi “Nerone” e “Virgilio”. Tra un esame e l’altro alla facoltà di Legge la “Sapienza di Roma” decisero di prendere parte, sempre nello stesso anno, anche alla difficile e massacrante gara delle “84 ore di Nurburgring” con una Fiat 125 S di proprietà della signora Susanna Agnelli (mamma di C. Rattazzi) conquistando, assieme al terzo pilota Giuseppe Ceccato (25/09/1943), il cui padre era Concessionario Fiat a Schio (VI), la nona posizione assoluta. Un risultato, gareggiando contro piloti ben più blasonati ed esperti, davvero strabiliante.
La frase del mese: “Un automobilista pericoloso è quello che vi sorpassa nonostante tutti i vostri sforzi per impedirglielo” -Woody Allen
Gli appuntamenti “storici” nel mese:
05 -VCC E. Bernardi Verona “Raduno Sociale e Assemblea”
12 -Benaco Auto Classiche: “12° Lago di Garda Mon Amour”
16 -Jurassic Car Club-Tatius Nubladus (MN) “7a Giornata Mondiale del Motorismo Storico”
1 Comments
Angelo
Ho letto con molto piacere l’articolo che ha scritto Roberto, nel 1972 ho avuto anch’io una Fiat 125 la adoperavo sia per lavoro che per svago, era usata con pochi km e pochi anni era di un anziano signore,nel frattempo mi ero procurato diversi pezzi di ricambio perché mi immaginavo che questa auto potesse avere un futuro come auto d’epoca, dei tanti ricambi che aveo un po’ sostituiti e un po’ venduti mi è rimasto nello scantinato un motore della 125 completo di cambio, è un 5 marce 1600 cc110 cv , nel 1992 ho dovuto venderla ma con dispiacere x altre esigenze di lavoro e famiglia. All’epoca era una vettura molto signorile e molto spaziosa aveva un buon confort e una buona stabilità ed era di colore blu