Di Massimo Rosa/Direttore Panathlon Planet
Siamo al minuto novanta di Juventus-Verona. Il risultato è inchiodato sullo 0 a 0. La difesa dei veronesi è attestata sulla riva del Piave, l’ultimo baluardo contro le sovrastanti forze avversarie. Quando all’improvviso il piede mancino dell’eclettico numero 10 Giorgio Maioli trafigge il numero uno Mattrel, regalando così l’ultima memorabile vittoria dei gialloblu nella città
sabauda. Quell’ultimo storico evento segna l’AD 1963 (Anno Domini). D’allora in poi solo gite in quel di Torino sponda Madama, come aveva detto l’Osvaldo Bagnoli.
Sessant’anni dopo, cioè sabato sera, Juventus- Hellas Verona ha invertito il risultato, regalando la vittoria all’ultimo tiro dell’emozionante partita ai Bianconeri.
I veneti, che sino a quel momento, nel ridotto di Forte Apache, avevano resistito ai reiterati attacchi degli avversari, cui la Var aveva annullato addirittura due reti dell’ex Kean, si sono visti infilare il pallone in rete nell’ultimo disperato assalto. A farlo il giovane Cambiaso, mancino pure lui entrato da pochi minuti. Precedentemente, nell’unica occasione capitata ai gialloblu, il numero uno polacco-torinese aveva compiuto un vero miracolo parando la staffilata a fil di palo di Bonazzoli.
I Gialloblu, dando parecchio filo da torcere ai padroni di casa, hanno disputato una buona partita di contenimento contro un undici che sentiva odore di vertice e che ha prodotto, contrariamente ai suoi noti momenti di “bechisia” di molte partite (assenza-stanchezza in dialetto veronese) degli ultimi quattro anni, un gioco d’attacco continuo, tirando una trentina di palloni verso la porta scaligera…ma inutilmente sino al minuto novantasette, vuoi per la scarsa mira vuoi per la solita prestazione positiva di Montipò (meriterebbe la convocazione in Nazionale per le continue positive prestazioni), sempre reattivo.
Un Verona, dunque, che ha mostrato allo Stadium di possedere buona una tecnica di gioco complessivo di squadra e di singoli, per nulla intimorita dal più forte avversario al quale rispondeva grintosamente colpo su colpo. La Juventus dal canto sua le aveva provate tutte, così “sino alla fine”, come recita il credo degli juventini, hanno confidato di potere buttare dentro quell’ultimo pallone. Così com’è avvenuto.
Si ringrazia l’Hellas Verona per la collaborazione e le foto