Con le 10 medaglie conquistate a Milano il nostro Paese conferma la sua storica unicità mondiale
Caro Direttore
Parlare di questi Mondiali di scherma 2023 nella mia città di Milano e non apparire retorici o scontati non sarà facile.
La scherma è sacrificio in primis , e tanto divertimento se hai buoni Maestri e grandi compagni con cui condividere gioie e dolori.
Lo sanno bene gli atleti tutti di vertice e non, ed i loro Allenatori e Maestri.
Un percorso intimo con se stessi talvolta quasi mistico, ai profani misterioso , ma molto presente in chi impugna un arma.
E noi italiani siamo indubbiamente Maestri assoluti in ciò.
Da sempre dai primi trattati scritti nel 1400 sino ad oggi. Sedimentazione di sapere che non si improvvisa.
La scherma è nel nostro DNA da Maestri ed è tramandato nei rivoli di una scuola superiore a tutte la altre.
10 medaglie sono un bottino ricco per un mondiale…come sempre lo sono stati …fioretto spada sciabola al maschile e da pochi decenni anche al femminile per spada e sciabola si sono sempre alternati fra ori argenti e bronzi.
Atleti sublimi,Maestri caposcuola e mille protagonisti eccelsi hanno sempre dettato sapere e supremazia.
E così sarà ancora ed ancora …
Oggi si è aggiunto solo un altro tassello vincente di un eccellenza del bel paese …
Una cosa bella come i nostri paesaggi, la nostra cucina le nostre comunità antiche,
I nostri saperi artigianali, tutte eccellenza assolute.
Ecco la scherma in Italia e’ un eccellenza Assoluta !
Non scalfibile come la bellezza di un quadro di Giotto nella sua perfezione e sintesi o di una scultura del divino Michelangelo.
Ed i nostri atleti lo sanno benissimo che ne sono gli eccelsi rappresentanti.
Rappresentanti di un bello che è un “Bene Comune” per la crescita di tutti.
L’ orgoglio di essere un eccellente rappresentante di un patrimonio nazionale..come la disciplina della scherma.
Un esercizio di stile che ci permette di essere gli assoluti padroni del Bello dello sport
Competizione regole e rispetto di se stesso e dell’ altro da me. Questa la scherma e sempre onore ai nostri campioni, nella vittoria e nella non vittoria.
Giovanni Lodeti