Andrea Ceccotti Comunicazione Area12 FVG
Gigi Datome ha annunciato il suo ritiro dal basket giocato dopo i mondiali di Agosto/Settembre in Asia. Se ne va così il giocatore simbolo del basket italiano, da anni (e per anni) volto del nostro movimento e della nostra Nazionale azzurra. In venti stagioni di attività ha vestito otto maglie. E ognuna di queste meriterebbe una storia a parte.
L’ala di Milano ha annunciato il suo ritiro via social: “Ultima estate azzurra per sognare ancora” Non ci sono modi facili per dir ciò che devo dire e quindi andrò dritto al punto: smetto di giocare a basket, finisco col basket giocato” Con la voce sommessa ma lo sguardo fisso nella telecamera, Luigi Datome ha annunciato il ritiro. L’ha fatto con un video pubblicato sui propri canali social, in cui ha ripercorso la sua carriera ricca di successi e di soddisfazioni, come ha riconosciuto egli stesso.
“Quando, a 14-15 anni sono partito volevo semplicemente vedere se questa passione e questo amore per la pallacanestro potevano diventare la mia vita. Avevo dei sogni e mai avrei potuto sognare tutto ciò che mi è successo: dieci anni di serie A tra Siena, Scafati e Roma, di cui l’ultimo alla Virtus è stato uno dei più belli della mia vita; giocare per i Detroit Pistons e i Boston Celtics; vivere 5 anni indimenticabili al Fenerbahce di Istanbul vincendo nove titoli; chiudere la mia carriera in un club così prestigioso come l’Olimpia di Milano, con cinque titoli e due scudetti di fila. Non avrei mai potuto sognare di giocare la mia ultima partita in una gara-7 di una finale che abbiamo tutti ancora in mente, una sfida bellissima da giocare e da vincere. E quest’anno erano presenti al Forum anche la mia piccola figlia Gaia nata nel 2021, mio fratello, due miei cugini, mio padre, mio zio e il mio migliore amico!
E non avrei mai potuto sognare che tutte queste stagioni siano state intervallate dalle nazionali, dalle giovani (la prima l’Under 14) alla nazionale maggiore, di cui sarei diventato capitano e lo sono da 10 anni. La cosa più bella di tutte, ora che mi siedo qui, è che non ho alcun rimpianto. Sono stati anni bellissimi, ho giocato con compagni di squadra incredibili, ho lavorato con grandissimi allenatori, ho vinto tanto da protagonista. La cosa ancor più importante è che mi sono divertito tantissimo, sono stati vent’anni pazzeschi. Chi fa sport sa che divertirsi è troppo importante per fare qualcosa di bello, importante e raggiungere grandi risultati”
I 16 punti segnati contro la Virtus nell’ultimo atto delle finali scudetto (di cui è stato Mpv) non sono stati gli ultimi per Gigi, che farà parte della spedizione italiana che parteciperà ai prossimi Mondiali. “L’unico cruccio è quello della Nazionale, con cui non sono mai riuscito a portare a casa una medaglia. Per questo voglio continuare a sognare ancora un po’, farò un’altra estate azzurra. Ringrazio Gianmarco Pozzecco perché mi permetterà di giocare ancora qualche mese per vestire questa maglia. Resta un sogno e non un obiettivo, ma per quel che mi resta da giocare lasciatemi sognare, perché l’ho fatto per tutta la mia carriera e voglio continuare a farlo fino alla fine”.
La Pallacanestro Olimpia Milano ha voluto ringraziare Gigi Datome per tutto quello che ha fatto e significato nei tre anni trascorsi assieme. Era venuto a Milano per vincere in Italia da protagonista e con cinque trofei in tre anni ha raggiunto il suo obiettivo. Ma ha fatto molto più di questo, assieme a Sergio Rodriguez, Kyle Hines, Nicolò Melli, ha contribuito in modo determinante a costruire non tanto una squadra vincente ma una cultura, un modo di essere e di fare che verranno tramandati alle nuove generazioni di giocatori Olimpia.
Giorgio Armani ha definito il ritiro di Datome una scelta coraggiosa in quanto arriva in uno dei suoi momenti migliori.
In ogni caso Gigi continuerà a far parte della famiglia dell’Olimpia, mettendo a frutto l’esperienza maturata nel corso della sua carriera e continuando a promuovere i valori fuori dal campo come ha già fatto da giocatore.
E lo stesso Gigi ha già dichiarato di essere pronto ad aiutare la società in altro modo.
“Per me cominciare la carriera fuori dal campo in un contesto così importante è un privilegio che spero di meritare” ha concluso l’ancora e per fortuna, giocatore.