di Ludovico Malorgio – Redazione Lecce Area8 Puglia Calabria Basilicata
Il calcio è bellezza, spesso magia, a volte anche pazzia. Qualità emerse tutte in una volta, nella partita Monza-Lecce, domenica scorsa. Partita ben giocata, combattuta, emozionante, decisa in un pazzesco finale, al 6° minuto di recupero della ripresa, da un calcio di rigore trasformato da Colombo, dopo un penalty parato da Falcone al 34’ a Gytkjaier, eroe negativo di una giornata da dimenticare. Da un suo fallo di mano in area, infatti, è nato il rigore vincente del Lecce. Sembra quasi incredibile, il Monza è passato così da una probabile vittoria, che l’avrebbe lanciato in orbita europea, ad una rocambolesca, quasi incredibile sconfitta. Il Lecce, invece, dall’orlo del baratro si è ritrovato. in paradiso. Sulla sconfitta del Monza pesa come un macigno la giornataccia del centravanti danese. Danese, alla giornata dell’addio. Doveva essere il giusto epilogo di una favola durata tre anni con la maglia del Monza, invece è stata uno dei momenti sicuramente più brutti della sua carriera. Lo ricorderà a lungo, forse più del gol segnato al Pisa (nella finale play off del giugno scorso) che decise la prima storica promozione in serie A, o quello altrettanto importante e vittorioso segnato alla Juventus. Il calcio fa di questi ‘scherzi’ terribili, inclementi, in cui s’intrecciano la gioia e il dolore, il dramma e la comedia, in momenti che rischiano di far saltare le coronarie ai deboli di cuore. Quanto accaduto al ‘Brianteo’, insomma, sembra partorito da un giallista, che si riserva sempre il clamoroso colpo di scena finale. Per il Lecce, ovviamente, è stata un’apoteosi! La vittoria è valsa la salvezza matematica, con una giornata di anticipo. Con cinque punti di vantaggio su Spezia e Verona, la squadra di Baroni, nell’ultima partita di campionato, domenica sera potrà fare passerella contro il Bologna al ‘via del mare’. Ma la festa è già cominciata, la città saluta la conferma in serie A con un tripudio di giallorosso, bandiere esposte ai balconi e striscioni che ‘tagliano le sue vie principali. I tifosi della ‘nord’, ma non solo, preparano i festeggiamenti sugli spalti per celebrare questo ‘scudetto dei poveri”. A proposito vale la pena di ricordare che ancora una volta Monza ha portato bene al Lecce. Il 16 giugno del 1985, al vecchio ‘Sada’ straripante di tifosi salentini, il Lecce di Eugenio Fascetti e del presidente Franco Iurlano, conquistò la prima storica promozione in serie A. Chi scrive fu testimone di una giornata da sogno per diecimila tifosi del Lecce giunti in Brianza dal Salento, dalle città universitarie, dalla Svizzera e dalla Germania per sostenere la loro squadra nell’ultimo sprint per la serie A. E fu sprint vincente, la partita fini 1-1 e il Lecce festeggiò il primo, atteso e sognato, salto nella massima divisione. Molti di quei tifosi, domenica scorsa, 38 anni dopo, son tornati a Monza con figli e nipoti ed hanno rivissuto nel nuovo stadio l’esaltante esperienza della salvezza. Marco Baroni li ha accontentati con la squadra più giovane della serie A, promossa nel maggio scorso sotto la sua sapiente guida. Una squadra che ha giocato e combattuto alla pari con tutte le avversarie, che non è mai stata in zona ‘rossa’, che alla 23^ giornata (19.2.2023) dopo a vittoria sull’Atalanta (2-1 a Bergamo) con i suoi 27 punti aveva quasi ipotecato la salvezza.
L’ALLENATORE – A Monza, al fischio finale di Doveri, Marco Baroni si è inginocchiato volgendo lo sguardo al Cielo in cerca di papà Enio, volato via lo scorso dicembre. Poi ha fatto esplodere la sua gioia: << Nel 1987 da giocatore arrivai a Lecce in serie B dalla Roma _– ha dichiarato – c’era Carlo Mazzone, vincemmo il campionato e l’anno successivo conquistammo la salvezza. Per me fu un importante trampolino di lancio, passai al Napoli, vincemmo il campionato con Maradona, io segnai al Verona il gol decisivo per la conquista dello scudetto. Sono tornato a Lecce con il fortissimo desiderio di ripetere ciò che avevo fatto da giocatore. Ci sono riuscito, devo ringraziare i miei fantastici ragazzi, il Presidente Sticchi Damiani, il Direttore Pantaleo Corvino per avermi messo in condizione di lavorare e vincere con dei ragazzi di grandi valori umani e professionali. I nostri giovani, Gallo (’00), Gendrey (’00), ‘Helgason (’00),Askildsen (’01) Banda (’01) Gonzales (’02), Hjulmand (’99), Colombo (’02) sono tra i più forti giovani della serie A. A questi aggiungo Baschirotto, esordiente in serie A, che con le sue ottime prestazioni si è conquistata sul campo la convocazione in Nazionale. Anche questo è motivo di grande orgoglio per tutti noi>>.
IL PRESIDENTE – Baroni ha avuto alle spalle una società modello, un super presidente e Pantaleo Corvino, il Direttore di Area Tecnica più bravo ed esperto d’Italia. Due giorni dopo il trionfo, Saverio Sticchi Damiani, al Teatro Marrucino di Chieti, ha ricevuto dal presidente della Figc Gabriele Gravina, il Premio “Giuseppe Prisco” per la lealtà, la correttezza e la simpatia sportiva che lo hanno sempre contraddistinto. “Abbiamo compiuto un capolavoro, tutto il Salento è in festa per questa salvezza meritatissima quanto difficile – ha dichiarato – l’abbiamo conquistata lottando sul campo con tanti giocatori esordienti e sconosciuti, rispettando le regole del fair play finanziario e gli equilibri di bilancio. Abbiamo compiuto un miracolo sportivo, ne siamo molto orgogliosi>>.
PANTALEO CORVINO – Un miracolo costruito da Panatelo Corvino col fido Stefano Trinchera. :<< Abbiamo compiuto una grande impresa – ha commentato il Direttore – con la squadra più giovane d’Italia. L’anno prossimo sarà il mio undicesimo con il Lecce. Ne abbiamo trascorsi insieme 7 in serie A, negli altri 3 abbiamo vinto il campionato di serie B. Mi piace ricordare pure che la ‘primavera’, ha concluso al primo posto il campionato con quattro giornate di anticipo, mettendo in fila le squadre più blasonate del calcio italiano. Giocheremo i play-off da vincitori della stagione regolare, cercheremo di ripetere i grandi successi del passato, 7 titoli italiani, tra scudetti, Coppe Italia e Supercoppe>>.
IL SINDACO DI LECCE – “” Via Lecce via – ha scritto Carlo Salvemini – è stata una salvezza, meritata, da neopromossa che vale uno scudetto. Con la rosa più giovane dell’intero campionato. Con il monte ingaggi più basso della massima serie. Ma con idee, organizzazione, intelligenza e tanta passione. In campo, sugli spalti, in città, nell’intera provincia. Complimenti a Marco Baroni, a tutto lo staff tecnico e all’intera rosa dei giocatori. A Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera, progettisti tecnici della squadra. Al presidente Sticchi Damiani, testa e cuore della società. A tutti i soci e al personale dell’US Lecce. È stata dura, ma bellissima questa stagione.
MOMENTI
Foto Anza e Marco Lezzi