Il Calcio di Romano Mattè – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Il mondiale 2023 ha evidenziato quanto è accaduto e sta avvenendo anche nel nostro massimo campionato: le fasce laterali ove operano le catene esterne (ma non solo come vedremo) sono divenute sempre più tatticamente dominanti ai fini del risultato. Vince di più chi prende possesso le fasce laterali (vedi la catena esterna di destra del Marocco-rivelazione). Il numero degli assist gol dagli esterni (ma anche dei tagli a chiudere esterno-interno) è aumentato in modo esponenziale – ben l’83 % in più – rispetto alle passate rassegne mondiali e questo accade anche nella nostra serie A. Questo aumento esponenziale è dovuto alla percussione offensiva non solo dei vecchi terzini (ora chiamati esterni bassi ) ma anche (come vedremo) dei difensori marcatori, che devono tener gamba tempi di inserimento per mettere nel mezzo possibilmente di prima intenzione assist-gol di qualità. Gli esterni-bassi si avventano in proiezione offensiva con palla e senza sia per sovrapposizione esterna che per linee interne: i loro inserimenti sono tatticamente devastanti perché partendo da dietro (specie senza palla) creano sorpresa essendo difficilmente controllabili all’origine. Questo accade anche per le percussioni a sorpresa delle seconde linee sia palla al piede che mordendo e azzannando con i giusti tempi le cosidette seconde palle o battendo palloni rifiniti a ritroso dagli attaccanti. Talvolta gli esterni-bassi di buon piede, ma anche i difensori-marcatori (di discreto piede ) con palla o senza si alzano si aggiungono al centro campo creando superiorità numerica temporanea divenendo di fatto di volta in volta delle mezzali,
degli aiuto-play , degli uomini- assist , e talvolta anche dei finalizzatori. Tutto questo in base al principio (Guardiola docet con Lahm nel City) che anche chi gioca dietro deve partecipare alla costruzione del gioco attaccando in ampiezza. Gasperini con la sua Atlanta è stato il primo a seguire e realizzare questa opzione tattica con Toloi (piedi buoni e giusti tempi di inserimento) che con palla o senza si alza e diviene l’uomo in più nella metà campo avversaria. Su queste opzioni stanno lavorando anche altri allenatori vedi Spalletti e Pioli , ma anche Italiano (con Quarta), Palladino ( con Izzo ) ed Inzaghi (addirittura muovendo Bastoni e Acerbi difensori-marcatori centrali). Ma se gli esterni-bassi non spingono le mezzali in fase attiva, ma soprattutto in quella passiva devono coprire una porzione di campo più ampia con un notevole e maggiore dispendio psico-energetico, che finisce per penalizzarne tenuta lucidità e capacità di efficace copertura. Se si ha il totale controllo dinamico tattico delle fasce laterali si può reggere la gara e fare risultato pur soffrendo nel mezzo. Se gli avversari per contro sono dominanti sulle fasce ( vedi La Samp con Augello e Zanoli contro il Verona ) il centrocampo lentamente si abbassa e si appiattisce sulla linea difensiva per non essere preso d’infilata sui fianchi. Se invece sono dominante sulle corsie esterne posso reggere e fare risultato pur soffrendo nel mezzo se disposto “a2” ( vedi l’Hellas) anche contro un centrocampo avversario “a3”. Nella nostra serie A tra le due catene esterne ( sinistra e destra) quella di sinistra è nettamente dominante nella produzione degli assist – gol e nei tagli a chiudere su quella di destra. L’Hellas dei due croati, Juric e Tudor, non dimentichiamolo, ha spesso lavorato ai fianchi e demolito gli avversari con la percussione martellante ossessiva asfissiante dei due esterni-bassi ( Lazovic-Faraoni ) pur soffrendo talvolta nel mezzo contro avversari disposti “a3” . Se non si è dominanti sui fianchi ( Lazovic e soprattutto Faraoni per diversi motivi non hanno un rendimento-spinta pari ai passati campionati!) come accade all’Hellas in questo momento sofferto del campionato, mi permetterei di suggerire un reparto di mezzo disposto “a3”. Se poi vogliamo da Veloso ( il solo vero play di cui l’Hellas dispone!) la qualità ( tempi di gioco corto – lungo cambi repentini di campo dobbiamo sottrargli la quantità. Vedi l’esempio eclatante di Pirlo dato in declino nel Milan e ritornato grande, oserei dire tatticamente immenso nella Juve di Conte, quando questi comprese di schierargli ai lati due incontristi – cursori veri mastini . Provare per credere : siamo ancora in tempo!