Al Salone d’Onore del CONI erano presenti anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi e il Presidente del CONI Giovanni Malagò
Una delegazione del Distretto Italia del Panathlon International, composta dal Governatore dell’Area 14 Lazio Cesare Sagrestani e dal Presidente del Panathlon Club Junior Roma Lorenzo D’Ilario, ha partecipato alla presentazione del libro “Tokyo 2020, l’Italia chiamò! 40 medaglie olimpiche, il nostro sport segna la rinascita” (Academ editore).
Giovedì 9 marzo, al Salone d’Onore del CONI, insieme agli autori Carmelo Lentino e Roberto Messina erano presenti anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi e il Presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha curato la prefazione del volume impreziosito dai ritratti originali ad acquerello degli atleti medagliati ad opera del pittore italo-argentino Bruno Morello.
“Dove lo sport è più forte nelle dimensioni sociali, la società è più sana e la qualità della vita è migliore. E questo è un elemento che, in concerto con altri, determina il benessere delle persone e delle comunità. Quello che presentiamo oggi ritengo che sia un libro di scuola, un libro che dovremmo portare nelle scuole e far entrare anche nella logica che, se vogliamo continuare ad avere un risultato di vertice che ci inorgoglisce, dobbiamo vincere delle medaglie nell’ambito della socialità dello sport. Questo libro deve diventare, secondo me, parte di un programma didattico che non parte da una palestra che non c’è ma parte dall’insegnamento”, ha affermato Abodi. “Se vogliamo restare al vertice” – ha proseguito il Ministro –, “dobbiamo lavorare sulla base e quindi sullo sport. Non è solo una questione di infrastrutture, anche se a volte è più facile realizzare un libro che una palestra. Fare in modo che lo sport rappresenti una leva importante delle difese immunitarie sociali è il cuore delle politiche pubbliche”.
Il volume, attraverso un racconto biografico degli atleti medagliati nell’ultima edizione dei Giochi Olimpici estivi, intende celebrare la “ripartenza” dell’Italia dopo la pandemia da Covid-19, approfondendo il ruolo dello sport e la sua importanza sociale, oltre che agonistica, in un Paese sempre più multietnico e integrato come il nostro. In particolare, Lentino e Messina hanno spiegato che le Olimpiadi di Tokyo hanno costituito “una boccata d’ossigeno, un temporaneo e mediato, ma pur tuttavia ristoratore, ritorno alla normalità dopo un anno e mezzo di pandemia, di guerra contro un nemico invisibile che sul campo ha lasciato oltre sei milioni di morti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente Malagò, che nel suo intervento è andato ben oltre il bilancio sportivo delle Olimpiadi di Tokyo, esaltandone l’alto significato sociale e antropologico. “Noi italiani nei momenti complicati ci esaltiamo e tiriamo fuori il meglio di noi stessi. Abbiamo reso felice un Paese. La responsabilità era grande. È la prima volta che l’Italia ha vinto almeno una medaglia in ognuno dei giorni di gara dei Giochi, e questo è un record assoluto che al massimo si può eguagliare”, ha puntualizzato Malagò. E poi ha aggiunto: “È un’Italia multietnica e super integrata. Abbiamo portato per la prima volta atleti provenienti da tutte le regioni e province autonome d’Italia e atleti nati in tutti e cinque i continenti. Lo sport non è mai fine a sé stesso, e ancor di più in questo momento: per questo gli azzurri non vedevano l’ora di sventolare il tricolore sul podio. Sono davvero fratelli e sorelle d’Italia”.