E’ un nuovo sport, molto diffuso negli Stati Uniti e in Francia. Si pratica indossando una guaina, che parte dai fianchi e termina con una grossa pinna caudale.
L’idea di questo articolo, affidato a Ludovico Malorgio, nasce dopo un colloquio con Marta Maragno di Padova, una signora gentile quanto temeraria che ama le sfide-avventura dello sport. Una donna davvero eccezionale per quanto avrà da raccontarci, e che presto esordirà nella rubrica dedicata all’XTREME. MR
di Ludovico Malorgio/Redazione Lecce Area8 Puglia Calabria Molise
Nel manifesto pubblico si legge: “”Il Mermaiding permette a chi lo pratica di riscoprire la propria capacità di incantare e di giocare””. Il termine significa “muoversi come una sirena” e questo sport, in effetti, riproduce nelle immagini e nella sostanza il nuoto delle sirene, figure mitologiche metà donne e metà pesci dal canto che seduce e irretisce. Quindi definizione più che appropriata. Anche qui il mito di Ulisse é ricorrente, l’incanto e il gioco sono elementi propri di questo che possiamo senz’altro considerare uno ‘sport acquatico’, che, al di là delle suggestioni, permette a quanti lo praticano di aumentare l’autostima e di liberarsi da blocchi e paure. Si pratica indossando una guaina variamente colorata che parte dai fianchi fino ai piedi, che calzano una grossa pinna simile alla classica coda di sirena. A livello fisico, poi, quello che apparentemente é un gioco, in realtà é un esercizio fisico molto completo in quantocoinvolge la gran parte dei muscoli distribuiti su tutto il corpo.
LA DIFFUSIONE – Il Mermaiding é nato nel 2004 nelle Filippine come forma di spettacolo e sta conquistando sempre più praticanti anche nel nostro Paese. Nel 2019 è stato riconosciuto come sport. E’ molto diffuso negli Stati Uniti, in Francia e in Sudafrica, ma sta prendendo sempre più piede anche in Italia dove è possibile frequentare ormai da anni appositi corsi federali (Fias) Nel 2021 si é svolto in Canada la prima edizione del Campionato Mondiale. Quest’anno il torneo iridato si disputerà in Cina. L’attrezzatura è una componente essenziale di questa disciplina. La monopinna caudale deve essere flessibile e al contempo molto resistente perché ogni pinnata deve produrre spostamenti potenti e veloci.
I PRATICANTI – Possono praticarla tutti senza distinzione di sesso o di età, a patto di non sottovalutare alcuni requisiti o condizioni di partenza. Sono indispensabili un buon livello di acquaticità ed una buona flessibilità del corpo, soprattutto del bacino. E’ importante, dicono gli esperti, anche il rapporto che si ha con la profondità dell’acqua. Non é, quindi, consigliabile a quanti hanno paura di immergersi con gli occhi aperti o di rimanere in apnea. Sono aspetti che a livello psicologico è importante tenere in considerazione prima di provare questo sport. In sintesi il Mermaiding è una disciplina adatta a persone a cui piace il mare, con una buona acquaticità e in armonia con il proprio corpo, ma anche a persone desiderose di essere in qualche modo…sirene, in una sorta di gioco legato all’archetipo della doppia natura di donna e di pesce. L’archetipo che Omero ha immortalato nell’Odissea, simbolo della forza ammaliatrice e distruttiva delle tentazioni che rendono l’uomo debole e schiavo fino alla morte. Questo sport, in effetti, ha una grande forza attrattiva e seduce come la sirena omerica, probabilmente per il nostro inconscio bisogno di venire a contatto con i nostri istinti primordiali.
LE TECNICHE – La capacità di nuotare in apnea a circa quattro metri di profondità è un aspetto fondamentale per iniziare a praticare Mermaiding. In una prima fase di addestramento s’impara a scodinzolare a secco e ad effettuare esercizi respiratori preparatori all’apnea. La seconda fase si effettua in piscina per apprendere le tecniche di base. Successivamente l’attività diventa prevalentemente subacquea con spostamenti in apnea più e meno lunghi e brevi risalite in superficie. Il fine ultimo é muoversi come una sirena, cioé nuotare con armonici movimenti del bacino, tenendo le gambe unite come fossero una pinna caudale. Dopo aver imparato a nuotare e volteggiare in acqua le sirene o i tritoni ricevono il tanto desiderato battesimo del mare.
LA SICUREZZA – Il Mermaiding non é una disciplina sportiva disciplina pericolosa, ma gli incidenti possono accadere in piscina o in mare. Può capitare di incagliarsi in uno scoglio o che la grande pinna si sfili all’improvviso. Occorre, quindi, essere pronti ed in grado di affrontare simili inconvenienti. L’addestramento con istruttori specializzati, quindi, é di fondamentale importanza. “Sirene sicure”, non é uno slogan! Sentirsi sicuri aiuta a trascorrere sereni momenti di svago volteggiando nell’incanto marino ed a rigenerarsi nel corpo e nello spirito.
LE SIRENE
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