Un project financing innovativo per la formazione dei giovani attraverso lo sport
Di Andrea Ceccotti Ufficio Stampa Area12 Friuli Venezia Giulia
A Trieste nasce un nuovo luogo dedicato ai giovani, dove coltivare la propria passione, crescere insieme da atleti, sviluppare il proprio talento.
Trieste Campus propone il riuso di uno spazio pubblico, oggi inutilizzato, per creare nuovi percorsi educativi basati sullo sport. Della “Cittadella dello Sport”, com’è stata battezzata, il capofila è Enrico Samer, presidente della Pallanuoto Trieste e presidente e amministratore delegato della Samer&Co.shipping, realtà che garantisce una solidità economica per questo progetto. Assieme a lui una cordata di sodalizi sportivi che hanno di buon grado sposato l’iniziativa: la San Giusto Scherma, la Fiamma Karate, Il Tennis Events FVG, la Pallanuoto Trieste e infine, con spirito inclusivo, la Calicanto Onlus.
Lo stesso Enrico Samer è stato l’apprezzatissimo relatore della Conviviale organizzata martedì 14 febbraio dal Panathlon Club di Trieste.
“Un uomo che tiene su un importante tassello dell’economia di Trieste ma allo stesso tempo ci fa piacere che si ricordi di noi. E’ impegnato inoltre nella pallanuoto, con un intervento moderno e impostato su canoni vincenti. E questa sera ha voluto condividere con noi un progetto manageriale che valorizza il patrimonio locale”.
Questo è quanto ha voluto sottolineare il Presidente Franco Stener, dando avvio alla serata e introducendo il suo intervento.
Samer si è detto emozionato di poter finalmente parlare in concreto di Trieste Campus. Un project financing innovativo uscito dal mondo delle carte amministrative dopo un quadriennio ed entrato faticosamente nel mondo dell’edilizia. Può quindi finalmente decollare la struttura polifunzionale di via Locchi. Svolto il lavoro preliminare, ovvero la bonifica dell’amianto da alcune tratte del pavimento, adesso si passa al cantiere vero e proprio. Imminente la firma con l’impresa triestina Rosso, che a fine agosto dovrà consegnare al committente l’opera. Restando in ambito sportivo, una tempistica sicuramente degna più dell’atletica leggera che del settore edile.
La riqualificazione dell’area era stata presentata ancora la settimana prima di Natale 2019.
“Qualcuno potrebbe pensare che si sia verificato un rallentamento a causa del Covid” ha dichiarato Samer e proseguendo: “Sicuramente la pandemia non ha aiutato ma si è perso una marea di tempo causa la tanta burocrazia in un project financing dove tutte le parti coinvolte erano d’accordo e francamento tutto questo non me lo aspettavo”.
Un cantiere di 4350 mq, tra spazi interni ed esterni, che rivoluzioneranno il rione di Sant’Andrea dal punto di vista sportivo e non solo. Ad esempio tutti i ragazzi delle ASD e della Onlus insediate potranno ricevere lezioni di recupero gratuite, ci sarà uno spaccio per rifocillarsi e tutto questo non potrà che favorire la socialità. Troveranno spazio una palestra, 6 pedane di scherma, un’area karate, una sala riunioni, un’infermeria, un bar, 3 campi di padel, 1 di tennis, una zona “mista” tra basket e pallavolo. Ogni metro quadrato è stato pensato per essere accessibile alle persone diversamente abili.
Evidenti i benefici per il territorio. Per fare sport ad alto livello servono spazi ad alto livello. Con questo progetto si vuole promuovere una nuova cultura dello sport a beneficio della città e dei giovani, realizzando un luogo dove praticare lo sport sia semplice, gli atleti abbiano strumenti e spazi per allenarsi.
Dal punto di vista sociale, Trieste Campus favorirà l’integrazione e l’inclusione delle persone diversamente abili e sosterrà con i fatti la Carta dei Diritti dei Ragazzi nello Sport e dei Doveri dei Genitori, redatta dal Panathlon International. In quest’ottica i giovani hanno diritto di praticare lo sport e la possibilità di diventare campioni oppure di non esserlo. Hanno però diritto di divertirsi, giocare, affrontare un allenamento adeguato alla loro età, ritmo e capacità individuale, gareggiare con altri ragazzi dello stesso livello, vivendo lo sport come occasione di socializzazione, movimento e salute.
Un progetto innovativo che si basa su una collaborazione tra pubblico e privato per permettere ai triestini di esprimere al meglio e continuare a coltivare la loro innata passione per lo sport.
Un intervento lievitato a 3,8 milioni di euro dai 2 originali. In massima parte sostenuto da Samer, mentre il Comune, oltre alla proprietà dell’immobile, conferisce 300.000 euro.
Ma non è finita qui, in quanto Samer ha già prospettato altri interventi per il futuro. La copertura rigida con tetto scorrevole della piscina esterna, per consentirne l’utilizzo tutto l’anno e la presa in carico della palestra di via Locchi, con la realizzazione delle tribune. I suo sogno è infine quello di dotare la città di una foresteria sportiva, sistemando il palazzo fatiscente che si trova sempre in zona, alle spalle del campo di calcio a 11.
Alcuni spazi saranno anche aperti al pubblico, in particolare la palestra e i campi esterni. Un’offerta dedicata ai residenti, ai frequentatori del Polo Natatorio e ai tanti lavoratori delle importanti aziende presenti in zona.
Utilizzo che dovrebbe quindi garantire anche l’auto sostenibilità economica della struttura, già di per sé dotata dei più ecologici e innovativi sistemi per il funzionamento e la conduzione degli impianti.