di Massimo Rosa
La canoa nasce sicuramente in tempo preistorico, quando l’uomo aveva la necessità di spostarsi lungo i corsi d’acqua trasportando se stesso e le proprie cose, o semplicemente doveva attraversarli e non sempre era in grado di farlo nuoto.
Ecco allora aguzzare l’ingegno scavando un bel giorno un tronco, trovando così la soluzione al problema.
Nascono così più tardi le celebri canoe indiane dei pellerossa americani, costruite in legno ma rivestite in stoffe o pelli, con le due estremità uguali (prua o poppa) sollevate rispetto alla linea di galleggiamento.
Più a nord, cioè nelle regioni artiche, abitate dagli Esquimesi, come l’Alaska, la Groenlandia o le Isole Victoria, nasceva invece il Kayak.
Uno dei primi italiani ad usare la canoa americana fu un avvocato di Bergamo che navigò lungo il Mississipi, entusiasmandosi a tal punto da scrivere le memorie di questo suo viaggio, raccontandole poi nel suo libro “ La découverte “. Il racconto ebbe successo, e questo contribuì a rendere popolare la canoa nel nostro Paese.
A livello sportivo la sua consacrazione avviene alle Olimpiadi di Berlino nel 1936, quando è ammessa nell’èlite degli sport mondiali. Successivamente, a Londra nel 1948, fa la sua apparizione anche la canoa femminile.
LA FEDERAZIONE
In Italia esiste la Federazione Italiana Canoa e Kayak (FICK) che coordina l’attività agonistica delle tre grandi attività:
- CANOA OLIMPICA: si effettua su acque tranquille.
- CANOA FLUVIALE: si effettua su acque torrentizie.
- CANOA POLO: si effettua su uno specchio d’acqua tranquillo.