di Raimondo Meledina – Redazione Ozieri Area13 Sardegna
Bellissima esperienza per cinque atleti trapiantati e dializzati sardi, che dal 21 al 28 di agosto 2022 hanno partecipato con onore ai campionati europei a loro riservati, che si sono disputati ad Oxford. Com’è facilmente intuibile, nella circostanza l’esperienza sportiva si legava intimamente a quella umana per i circa 400 trapiantati e dializzati che hanno risposto alla chiamata degli organizzatori, ed i “nostri” sono tornati in terra di Sardegna non solo con importanti medaglie e paghi dell’impegno profuso, ma anche più ricchi dal punto di vista esperienziale ed umano per avere, con la loro partecipazione, diffuso ed esaltato il valore della donazione di organi.
Per quanto riguarda i risultati, più che soddisfacente il bottino finale della rappresentativa isolana, che ha portato a casa due medaglie d’oro grazie ad Enrico Pitzalis, trapiantato di rene al “Brotzu di Cagliari, e classificatosi primo assoluto nella petanque (bocce) singolo categoria over 40 ed a Pino Argiolas, presidente della Prometeo dell’ Associazione Italiana trapiantati di Organi, per lui fegato nuovo al “Brotzu”, nella disciplina petanque, categoria over 69.
A questi ori si è aggiunto l’argento, sempre nella disciplina petanque, conquistato dal “doppio” composto da Gianni Fadda e Pino Argiolas, che dopo aver dominato le fasi preliminari, si è arreso nella finalissima solo allo strapotere della coppia di ungheresi a loro opposti.
Enrico Pitzalis ha inoltre conquistato, all’esordio nella disciplina, un bellissimo bronzo nel tennis singolare, cedendo in una combattuta semifinale al fortissimo tennista inglese che poi ha vinto il torneo. Da rimarcare che il tennis è una specialità molto diffusa fra gli atleti trapiantati e dializzati e quindi il risultato assume un valore davvero notevole, che va ben oltre il terzo gradino del podio.
A completare il successo della spedizione ancora un bronzo, regalato da Pino Argiolas nelle Darts (freccette) specialità da noi poco diffusa, ma molto praticata nei Paesi nordici, ed importanti piazzamenti per Stefano Caredda, trapiantato di fegato al “G.Brotzu” ed al 4° posto nella gara di ciclismo a cronometro. In questo caso dobbiamo parlare di una medaglia quasi “persa”, in quanto gli organizzatori hanno previsto una classifica unica con i dializzati, nella quale, comunque, si è piazzato primo un altro italiano, Carlo Calcagni. Lo stesso Caredda ha poi concesso il bis, arrivando quarto anche nella gara in linea sui 21 km, nella quale è stato battuto solo in volata da un olandese e due inglesi. .
Da rimarcare inoltre l’ottima prestazione del fondista Gianni Fadda, trapiantato di fegato di 71 anni, non andato a medaglia nella Road race di 5 km nella quale, pur avendo coperto l’impegnativo percorso del parco del Blenheim Palace in soli 28′ , ha dovuto battagliare con atleti anche di dieci anni più giovani che hanno tratto ovvio vantaggio dalla maggior freschezza anagrafica ed atletica. A questa si sono aggiunte le convincenti gare di Paolo Perra, trapiantato di fegato al “G.Brotzu”, nel bowling e nella petanque, dove ha gareggiato con onore, pur senza giungere a medaglie .
-Come sardi – queste le parole del massimo dirigente della Prometeo Pino Argiolas- ci piace sottolineare il contributo fornito alla causa della nostra rappresentativa; le nostre prestazioni hanno consentito all’Italia di portare a casa un (ottimo) medagliere finale, ed un fantastico 7° posto nella classifica per Paesi, con 13 medaglie d’oro 5 d’argento e 5 di bronzo, ma ci piace soprattutto evidenziare che questi campionati europei dei trapiantati e dializzati potrebbero essere definiti a pieno titolo come i campionati del fair play, in quanto 400 atleti di 29 Paesi si sono affrontati per una settimana in sport individuali e di squadra con impegno e passione, senza che ci sia stato il minimo screzio. Questo perché riteniamo che essere tornati alla Vita dopo il trapianto di un organo ci faccia apprezzare ancora di più questi momenti di socializzazione e di vita in comune per il tramite dello sport, e perché abbiamo la piena consapevolezza del fatto che quando gareggiamo non siamo soli ma insieme al nostro donatore o donatrice-.
Per questo Argiolas e tutti i trapiantati sardi che hanno gareggiato ci tengono ad inviare un grazie di cuore ai donatori e alle loro famiglie, ed un grandissimo grazie agli operatori sanitari della donazione e del trapianto, che rendono possibili questi “miracoli” del ritorno alla Vita di tante persone.
-L’augurio che facciamo- questa la chiosa finale del presidente Argiolas- è che il nostro impegno sportivo sia un contributo per la promozione della donazione nel nostro Paese nella nostra Isola, nella quale nel 2022 sono purtroppo calate le donazioni, e contestualmente i trapianti, mentre è aumentata l’opposizione alla donazione.-
Siamo certi che il messaggio non andrà disperso e che la Sardegna, anche grazie a partecipazioni come queste, tornerà presto ai livelli che l’avevano acclamata fra le Regioni più generose a riguardo.