U.S. OPEN Giornata 14
LA POLACCA IGA SWIATEK CONQUISTA IN DUE SET IL TROFEO AGLI US OPEN.
ORGOGLIOSA LA TUNISIA PER IL PRESTIGIOSO SECONDO POSTO DELLA CONNAZIONALE ONS JABEUR.
QUESTA SERA LA FINALE DEL SINGOLARE MASCHILE TRA RUUD E ALCARAZ.
Iga Swiatek si è confermata n. 1 al mondo battendo Ons Jabeur (n. 5 fino a ieri) nella partita conclusiva dello Slam.
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera Univr – Area1 Veneto Trentino/AA
Grande lottatrice, rapidissima negli spostamenti, pronta a passare dalla difesa all’attacco con lucide soluzioni tattiche, la polacca è dotata di un rovescio meraviglioso (preciso, anticipato, eseguito sempre senza sforzo), ma ha il suo principale punto debole nel diritto, con cui commette vari errori gratuiti (specialmente in lunghezza, nonostante cerchi di utilizzarlo frenandolo in lift, cioè con rotazioni in avanti) perché lo “sente” poco.
Un altro aspetto in cui è piuttosto carente è l’autocontrollo emotivo, perché quando le cose rischiano di mettersi male per lei, perde la testa e diventa nervosissima: addirittura nei cambi di campo, quando si siede, non riesce nemmeno in queste situazioni a tenere ferme le gambe, che continuano a muoversi freneticamente.
Questi due punti critici sono emersi anche nella finale.
Ons Jabeur, in possesso di una notevole forza muscolare, evidenziata anche dalle caratteristiche anatomiche e dal portamento (agli antipodi rispetto all’immagine di donna sottomessa, cioè all’icona tipica del maschilismo islamico), quando riesce a liberare i suoi colpi da fondo campo diventa irresistibile, ma non è ancora capace di impostare con continuità una tattica razionale. In altri termini, ha sia il diritto che il rovescio, spesso irresistibili per precisione e potenza (specialmente in lungolinea), ma non sa ancora inserirli in un gioco vincente e convincente. Di conseguenza, spesso dà l’impressione di non sapere che cosa fare e di non imparare né dai propri errori né dai propri successi. In particolare lo si è visto nella sua insistenza con le smorzate (spesso assurde e terminate qualche volta a metà rete, se non addirittura prima in un paio di casi), con cui ha regalato punti su punti. Lo si è notato anche, ad esempio, dopo che era riuscita a dominare l’avversaria strappandole il servizio nel quinto gioco del primo set con un tennis incontrastabile, ma probabilmente senza rendersi conto di come l’aveva espresso per poterlo replicare.
Si può tuttavia aggiungere che, se è già arrivata alla finale di uno slam dando l’impressione di non sapere ancora giocare a tennis a livello di campionessa, si può ritenere che potenzialmente sia in grado di ottenere grandi progressi se imparerà ad utilizzare tattiche adeguate e non solo colpi isolati.
I due set hanno avuto un identico andamento nei primi 5 giochi: 3-0 per Swiatek, poi 3-1, 3-2 e 4-2. Mentre però nel primo parziale la polacca ha chiuso il parziale per 6-2, nel secondo le due tenniste sono arrivate al tie-break, che è stato caratterizzato incredibilmente da ben 9 mini-break (5 per Iga e 4 per Ons), per poi terminare sul punteggio di 7-6 (7-5) a favore di Swiatek.