COME AVEVAMO PRONOSTICATO, LA FINALE DEGLI US OPEN SI GIOCHERA’ TRA ALCARAZ E RUUD
U.S. OPEN Giornata 13
IL RUSSO KACHANOV E’ STATO SCONFITTO IN TRE SET DAL NORVEGESE (FINO AD OGGI ANCORA N. 7 NELLA GRADUATORIA ATP) MENTRE LO STATUNITENSE TIAFOE SI E’ ARRESO SENZA PIU’ ENERGIE AL GIOVANE SPAGNOLO (N. 4).
PER I PRIMI TRE POSTI DELLA NUOVA CLASSIFICA ATP RIMANGONO IN LIZZA RUUD (23 ANNI), ALCARAZ (19 ANNI) E NADAL (36 ANNI). MA RAFA E’ ORMAI L’UNICO AD AVERE UN PIEDE NEL PRESENTE E UN PIEDE NEL PASSATO.GLI ALTRI DUE HANNO I LORO PIEDI NEL PRESENTE E SOPRATTUTTO NEL FUTURO.
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera Univr – Area1 Veneto Trentino/AA
Ruud, nella semifinale con Kachanov, ha applicato magistralmente la sua abituale modalità tattica: ricerca del piazzamento con la massima precisione possibile, disponibilità a far durare lo scambio all’infinito e mantenimento di una perfetta lucidità mentale. “Ero nervoso all’inizio dell’incontro – ha poi dichiarato, ma probabilmente non lo si notava, perché un tennista deve essere anche capace di recitare e di non farsi leggere”.
Alcaraz ha battuto Tiafoe in 5 set tirati, distruggendolo totalmente nell’ultimo parziale
Lo spagnolo, destinato a diventare e a rimanere per molto tempo il n. 1 del mondo, riesce a giocare in modo apparentemente impossibile, perché anche dopo molte ore è capace di continuare ad esprimere colpi alla massima potenza. Schematicamente si può fare riferimento a tre situazioni ben distinte nelle prestazioni sportive: quelle “aerobiche” (riconducibili, anche se in modo inesatto, al maratoneta) che possono durare anche molte ore (tipiche di chi, nel tennis, si limita a cercare di rimandare la palla al di là della rete); quelle miste “aerobiche e anaerobiche-lattacide” del mezzofondista, che costringono l’atleta a sopportare massicce formazioni di tossine (sul modello del tennis di Ruud, di Djokovic e di tanti altri); e quelle “anaerobiche-alattacide”, tipiche dei saltatori, dei lanciatori e dei velocisti, espresse spesso con la ricerca della massima potenza, che si alternano alle seconde se i tempi di recupero sono troppo brevi.
Alcaraz, che utilizza sempre la terza modalità, è uno di pochissimi tennisti capaci di giocare al quinto set con la massima potenza, come se si trovasse al primo set. Dal punto di vista fisiologico è quindi un fenomeno, un mostro, un marziano.
Ma chi continua a giocare così, prima o poi si spegne (come è successo a Thiem).
Vedremo.