RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 43
Le Auto Storiche di Roberto Gerosa – Redazione Verona Area1 Veneto – Trantino/AA
Da ragazzo non ho avuto molte possibilità di viaggiare, recuperando un po’ di questo piacere poi da adulto ma, strano ma vero, quasi mai in auto. Adesso che molti capelli se ne sono andati, compensati da una curata barba tipo Sean Connery (1930/2020), ho pensato di immaginare un ipotetico viaggio in auto senza una meta precisa.
Accendo il lettore, posiziono le micro-cuffie nelle orecchie, inserisco un cd del compositore greco Vangelis e, dopo aver chiuso gli occhi per un lungo istante godendomi gli accordi musicali, mi reco in garage per preparare l’auto, una Renault 4 CV del 1958 che la fabbrica Renault ha prodotto dal 1947 al 1961. Dopo un controllo generale dei documenti e della borsa attrezzi (non si sa mai), senza dimenticare una bottiglia di acqua fresca vista l’alta temperatura e l’aria condizionata inesistente in auto, posso partire per la mia avventura. Ritiro il biglietto al casello autostradale di VR-EST posizionandolo nelle alette parasole, ingrano la prima, poi la seconda e infine la terza (altre non ne ha), arrivando a toccare i 100 km/h con la sensazione di essere fermo e l’inconcepibile idea di scendere e andare a piedi che mi assale. Dopo qualche ora, stanco della monotonia del percorso, ma soprattutto di vedere le altre auto sfrecciarmi di fianco per poi sparire all’orizzonte, decido di uscire al casello di Roncobilaccio nel Comune di Castiglione dei Pepoli (BO) per visitare questo paese che negli anni ’70, fu anche “quartier generale” del gruppo musicale i Pooh.
Visito il vicino borgo storico Ca’ di Ciccarini, le rilassanti cascate di Roncobilaccio e l’Oratorio di Santa Croce costruito nel XVII secolo che ha, all’esterno, una particolare scalinata a gradini semicircolari in pietra e, all’interno, un grande crocifisso ligneo posto sull’altare. Rientrato in autostrada, dopo qualche ora la vettura mi lancia dei cattivi segnali diminuendo costantemente la velocità; forse si è surriscaldata la pompa meccanica della benzina. Proseguo adagio e, fortunatamente, trovo un’area di servizio dove alcune persone, vista l’ora, stanno preparando tavolo e sedie per pranzare. Controllo pompa e candele, ma sembra tutto a posto e nemmeno i presenti, avvicinatisi a curiosare, sono d’aiuto. La strada è ancora lunga e il carro attrezzi, raffiguratosi nella mia mente, si avvicina. Un gentile signore, mentre mi offre un caffè che educatamente rifiuto, non vorrei si innervosisse anche la tazzina, m’informa che più avanti c’è un distributore di benzina; non so che fare, lasciare l’auto incustodita o ripartire rischiando il blocco del motore? Mi “fido”, metto cellulare e portafoglio in tasca, indosso il giubbotto arancione e m’incammino consapevole del pericolo. Dopo un bel po’ di strada finalmente arrivo a destinazione, spiego al benzinaio la situazione ma niente, nemmeno lui mi sa aiutare, gentilmente però mi lascia il suo numero in caso di necessità. Sto sudando le famose sette camicie!!! Mentre il caldo aumenta entro al bar, prendo una nuova bottiglia d’acqua fresca e ne approfitto per mangiare nervosamente una piadina.
Un signore che aveva sentito la mia richiesta, avvicinandosi mi suggerisce di controllare il doppio filtro della benzina. Torno velocemente all’auto per controllare ed effettivamente c’è un piccolo secondo filtro seminascosto e ormai intasato. Una mia disattenzione!? Chiamo il benzinaio chiedendogli se ha il ricambio da me fotografato e trasmesso via WhatsApp e la risposta è… Sì! Esausto ma sollevato, ritorno al distributore, acquisto il filtrino che pago solo 2,80 euro, torno indietro, lo installo, giro la chiavetta di accensione dell’auto e, brumm, la 4CV parte; apro i finestrini e viaaa con il vento nei capelli (si fa per dire). Riprendo il viaggio con la storica quattro ruote che sembra rinata tentando di recuperare il tempo perduto ma la cilindrata è di 747cc, non certo quella di una Ferrari, però arrivo a toccare i 115 km/h. Dopo un tempo che mi sembra infinito, esco ad Arezzo/Perugia e prendo la strada per Sansepolcro approfittando per fare benzina che, nell’immaginario, è gratis. Sansepolcro, nota anche per la sua arte orafa, è un Comune di circa 15.000 abitanti con una miriade di Chiese tra cui il Duomo di Sansepolcro costruito dal 1012 al 1049 e strutture come il Museo Civico, con opere di Piero della Francesca (1412/1492) tra cui la “Resurrezione”, che il britannico Aldous Huxley (1894/1963) definì, in un suo saggio del 1925, il dipinto più bello del mondo (the greatest picture in the world).
Si dice che, grazie a questa opera, Sansepolcro fu risparmiata dai bombardamenti della Seconda guerra Mondiale perché il capitano Anthony Clarke morto nel 1980, che aveva letto il testo di Aldous, ricevuto l’ordine di bombardare il paese disobbedì rischiando la corte marziale, riferendo ai vertici che non vi erano nemici nascosti. E’ curioso che un uomo, un militare, pur dotato di straordinaria sensibilità, abbia avuto questo comportamento, forse colpito da un Cristo emblema di salvezza con il vessillo che riporta l’insegna dei crociati e il piede appoggiato saldamente sul sepolcro? Pieno di emozione ed entusiasmo, lascio il paese pensando al ritorno ma, la musica è finita, apro gli occhi e così: ”ci penserò domani, dopotutto domani è un altro giorno” (da “Via col vento” 1939 interpreti Rossella O Hara e Clark Gable).
“Cristo protegge il mondo e il capitano Clarke ha protetto Cristo. Si dice sempre che la bellezza salverà il mondo, ma in questo caso è stato il mondo ad aver salvato la bellezza. Una bellezza che si porta appresso un significato ben preciso: la prevalenza dell’arte sulla guerra” -Vittorio Sgarbi-
-Ringrazio tutti i lettori/lettrici anche per alcuni loro commenti sul Sito.
-Alcune Manifestazioni di settembre: – 10/11 – “5° Garda Classic Car Show” – organizzata dal Benaco Auto Classiche Bardolino VR. – 18 – “Volta Mantovana-MN” con prove di abilità – organizzata dal Veteran Car Club E. Bernardi Verona.
3 Comments
Gianni
Con simpatica preparazione culturale ci trasporti nel tuo mondo
Grazie
Giovanni
Ciao , è sempre un piacere leggere quanto scrivi , la storia a me non nota e questa bella Italia purtroppo dimenticata da tanti . Grazie
Angelo
Bravo Roberto anche questa volta mi avvolgi sempre nei tuoi racconti che mi porta a ricordare le mie lunghe escursioni con la mia topolino perché il mio viaggio più lungo e stato da Verona a Trento x un raduno di auto d’epoca molto bello,ma una bella faticaccia essendo abituati con le nostre auto moderne e pensate che ho fatto tuta strada normale un saluto e grazie