RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 42
di Roberto Gerosa – Redazione Verona Area1 Veneto Trentino/AA
Fondata ufficialmente dall’ingegnere austriaco Ferdinand Porsche (1875/1951) nel 1931 si dovrà però attendere il 1948 per vedere la prima vettura con questo Marchio e precisamente il modello 356, numero derivante da un progetto elaborato nell’ante guerra che riguardava una vettura sportiva Wolkswagen. Ferdinand Porsche, con il figlio Ferry (1909/1998), aveva la sua officina situata a Gmùnd nel centro della Carinzia (Austria), una cittadella medioevale del XIII secolo dove inizialmente effettuava la manutenzione e la riparazione delle auto Wolkswagen militari circolanti in Austria. La prima 356 montava un motore a quattro cilindri boxer da 1131cc sistemato in posizione centrale, una potenza di 40CV e una carrozzeria di circa 600kg ricavata da lastre di alluminio battute a mano (una volta era così). Il motore nel progetto originale doveva essere di 1500cc ma si dovette ripiegare, causa difficoltà di realizzazione, su quello da 1131cc di una vecchia Wolkswagen. Dopo alcune vicissitudini dovute al reperimento di locali e attrezzature per incrementare l’azienda, alla fine del 1949 le vetture Porsche erano conosciute in tutta Europa e, agli inizi degli anni ’50, si ebbero le prime partecipazioni alle corse con ottimi risultati come nel Rally del Sole di Mezzanotte e nel rally Internazionale delle Alpi Austriache.
Nel 1951 quando venne a mancare Ferdinand Porsche, il figlio Ferry assunse l’eredità tecnica della casa automobilistica, proseguendo la produzione del modello 356 con motore da 1300 (1286cc), poi da 1600cc e da 2000cc fino al 1965, per lasciare il posto ai nuovi modelli 911 e 912.
Gli anni passavano e le auto Porsche incrementavano le vittorie nelle categorie GT e nelle categorie Sport mentre le cilindrate passavano dai 2 litri (2000cc) fino ai 3 litri, conquistando nel ’68, con il modello 908, il Campionato mondiale Marche.
Nel 1973, Porsche introdusse la nuova versione Carrera che aveva una cilindrata di 2700cc e una velocità di 240 km/h. I successi delle vetture Porsche continuarono grazie anche all’ex pilota e direttore sportivo soprannominato Huschke von Heinstein (1911/1996) e, ai tre figli di Ferry Porsche: Ferdinad jr., Peter e Wolfgang.
Nel 1978 il Marchio allargò la produzione inserendo i modelli 924 e 928, tant’è che tra altri nuovi modelli, nuovi motori e nuove vittorie, il mito Porsche è ancora attuale.
Ricordo che negli anni ’80 mio zio Sardo, aveva una bellissima Porsche 911T cabrio del 1965 con carburatori che ogni tanto, con il cambio di stagione, dovevano essere ritarati presso l’officina Molinari in località Belfiore (VR), un Comune di circa 3.200 abitanti dove si trova la chiesa di San Michele, un vero gioiello d’arte, costruita nel 1143 e nota come santuario della Madonna della Strà. Lo zio, avendo fiducia nella mia guida, essendo io stesso un provetto pilota pur se con altre auto, a volte mi permetteva di usare la sua “adorata”. E’ chiaro che con una macchina così accattivante era un piacere avere “il vento nei capelli” che a quei tempi erano presenti in quantità. Di nascosto ricordo di aver anche partecipato, convinto da amici appassionati e un po’ “birichini”, a una gara su una pista da speedway, luogo non certo adatto per quel tipo di auto, ma in quell’occasione posso dire di aver fatto “mangiare la polvere” a qualcuno. Fu davvero un gran polverone tant’è che la vettura aveva cambiato il suo colore originale e dovetti perciò armarmi, prima di riconsegnarla, di buona volontà, acqua, sapone e spugna per una profonda pulizia.
Una nota dolente di queste vetture, soprattutto per i poco avvezzi alla guida, era che l’auto, a una certa velocità, tendeva a sbandare in curva e così alcuni guidatori, per ovviare al problema, posizionavano nel cofano anteriore un sacco di sabbia per bilanciare i pesi.
Nella recente gara di regolarità “Coppa del Piave Revival”, organizzata dalla Scuderia Jolly Club e svoltasi nei giorni 14 – 15 maggio 2022, con partenza e arrivo presso L’Ippodromo Sant’Artemio di Treviso dopo un percorso di circa 200 km, è risultato 1° assoluto, nel quarto raggruppamento, il veronese Nicola Maccari su Porsche 356.
“Non riuscivo a trovare l’auto sportiva dei miei sogni, così l’ho costruita da solo” -Ferdinand Porsche-
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-I prossimi appuntamenti di agosto:
-06 – “5° Grand Prix Show in notturna” -organizzata da: Veteran Car Club “E. Bernardi” Verona -045 6302323.
-07 – “14°…e la chiamano estate” -organizzata da: Benaco Auto Classiche A.S.D. Bardolino VR -346 6686557.
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