Si è spenta a 102 anni la grande campionessa di sci, Celina Seghi, che regalò all’Italia i primi titoli dello sci
CELINA VIRGO EROICA
Celina Seghi se ne è andata all’età di 102 anni, se ne è andata innanzitutto una cara amica mia e del Panathlon Pistoia-Montecatini, socia onoraria del sodalizio per oltre un cinquantennio. Ma se ne è andata soprattutto una grande donna di sport, capace di conquistare l’AK d’oro (Arlberg-Kandahar) il trofeo sciistico che incorona solo i grandi campioni. Celina a suo tempo ci regalò questa lettera, che mi autorizzò a pubblicare, e che aggiunge meriti, sin qui poco conosciuti alla sua prestigiosa carriera.
Rinaldo Giovannini Presidente Panathlon Pistoia-Montecatini
IL TOPOLINO DELLE NEVI
Nella nostra carriera di giornalisti capita di fare amicizia vera con importanti campioni dello sport. A me è capitato di entrare in amichevoli rapporti con Celina Seghi il “topolino delle nevi” ora definita dagli appassionati la “ Signora delle nevi” dall’alto dei suoi attuali 93 anni ben portati e mai nascosti ai supporter . Nei giorni passati mi ha fatto leggere, e non vi nascondo che era euforica, una lettera del collega Roberto Della Torre, direttore onorario della nota rivista “Sciare” (che bello scoop per me……) che aveva allegato un articolo di sir. Arnold Lunn l’inventore dell’Arlberg-Kandahar insieme ad Hannes Schneider. Questo articolo che vi ripropongo per celebrare la grandezza di Celina fu pubblicato nel 1949 sulla Rivista della FISI. Molti di noi, per l’età non hanno avuto l’opportunità di leggerlo ed ora, di seguito, ve lo riporto integralmente per farvi capire le eccezionali doti della nostra campionessa , insignita della K di brillanti per aver vinto per quattro volte la prestigiosa gara austriaca che nel dopoguerra veniva considerata dagli addetti una sorta di Campionato del Mondo di Sci alpino che ancora non veniva celebrato.
“Questo articolo è stato scritto da Arnold Lunn sul Kandahar Review nell’estate del 1949, tradotto e pubblicato dal notiziario della FISI Sport Invernali n. 38 del 15 dicembre 1949 sotto il titolo “Celina Virgo Eroica”
Roberto Della Torre
Distintivo d’oro AK riservato solo a coloro che abbiano vinto tre volte l’Arlberg-Kandahar
La più bella performance della riunione e, forse, in certo qual modo, la più bella performance che io abbia mai visto in una gara di sci fu quella di Celina Seghi che aveva subito un’incrinatura all’omero durante la gara di Discesa. Mi presi briga di esaminare la radiografia e rimasi spaventato da quanto essa rivelava. Celina era disperatamente desiderosa di vincere il distintivo d’oro AK riservato solo a coloro che abbiano vinto tre volte l’AK d’argento. Poiché non si era piazzata fra le prime tre della discesa ella doveva finire almeno terza nello Slalom per poter guadagnare il simbolo ambito. Prima di salire alla partenza, per lenire il dolore l’italiana si era fatta fare un’ iniezione di morfina. Scese senza errori, spingendosi con il suo braccio in disordine. Il suo tempo-non ufficiale- fu il migliore della prima prova ma, purtroppo, il cronometro elettrico fece cilecca. Celina risalì affrettatamente alla partenza ma ora l’effetto della morfina stava cessando. Era però troppo penoso, per il suo braccio malandato, sostenersi con il bastone. Ella mancò l’ultima bandierina: un lungo mormorio salì su dal pubblico che simpatizzava per lei. Qualcuno gridò che la sig.na Van den Bergh ( giudice arbitro della gara ) desiderava Arnold Lunn all’arrivo. Scesi e vi trovai Grazia profondamente addolorata per la povera Celina. Era evidente che la sua cattiva seconda prova doveva essere tenuta valida. Tuttavia mi sembrava che sarebbe stata pura ingiustizia assegnarle il “AK d’Oro” qualora avesse finito fra le prime tre della seconda prova. Questa decisione venne annunciata al pubblico che l’accolse con soddisfazione. Fu uno di quei rari casi nei quali potete correggere una ingiustizia senza commetterne un’altra.
Celina si fece fare una seconda iniezione di morfina, rimontò una volta di più alla partenza: scese giù come una “menade” spingendo furiosamente con il suo braccio in disordine. Non mi è mai capitato di sentire un tal silenzio in una gara presenziata da tanta folla. Nemmeno mi è mai capitato di percepire l’ansietà di tutti ed il sollievo di tutti quando Celina dopo una discesa veemente ,ma senza errori, passò in tromba il traguardo. Mai l’aureo AK venne assegnato più meritatamente!
Arnold Lunn