Storia degli Sport
di Massimo Rosa
Sino alla Seconda Guerra mondiale l’Arma della Cavalleria è stato un punto di arrivo per molti giovani dell’epoca.
Su di essa si sono prodotti infiniti filoni cinematografici, che ne hanno esaltato le gesta mostrandoci le pagine più belle della sua millenaria storia.
Non c’è stato, infatti, esercito che non abbia usufruito dei suoi preziosi servizi strategici.
L’Arma è stata il sogno, la meta agognata, di molte generazioni, soprattutto di quelle del diciannovesimo secolo e di quelle dell’inizio ventesimo, quando cavaliere e cavallo erano guardati con ammirazione, quasi fossero dei moderni Dei.
In Piemonte, re Carlo felice, nel novembre del 1823, istituì la Scuola di Equitazione di Venaria Reale, quindi la sede, nel 1849, fu trasferita a Pinerolo, divenendo il centro dell’attività ippica del nostro Paese.
A Roma nel 1891 fu aperta la Scuola di Tor di Quinto da dove partì, si può così ben dire, la moderna equitazione, grazie soprattutto all’opera del capitano Federico Caprilli, creatore del “sistema naturale” nel montare i cavalli.
Dunque equitazione voleva dire Cavalleria Militare. Ma di questa non esisteva solo il lato guerresco, perché a questo si univa anche quello spettacolare come momento di sport.
Ecco allora nascere il “ Concorso Completo “, che agli inizi non era altro che il test che gli ufficiali dovevano sostenere, tanto da essere ancora oggi chiamato in Italia “militare”, mentre per i francesi è le Concour Complete, per gli inglesi invece è the Combined Training.
COS’E’ IL CONCORSO COMPLETO
Se lo vogliamo definire molto semplicemente il Concorso Completo altro non è che il Triathlon del binomio uomo-cavallo.
Esso si articola, infatti, su tre tipi di prove (ognuna in un giorno diverso):
- Dressage
- Corsa di fondo in campagna
- Salto ad ostacoli