ANCORA DA GIOCARE 180′ E SARA’ FESTA!
di Ludovico Malorgio – Redazione Lecce Area8 Puglia Calabria Lucania
Il Lecce in serie A? A due giornate dalla fine del campionato si può dire. Manca un ultimo piccolo passo per varcare la soglia del ‘paradiso’. La vittoria, netta ed entusiasmante sul Pisa (2-0), le sorprendenti sconfitte di Benevento (1-2 in casa con la Ternana), Cremonese (1-3 a Crotone), Monza (1- 4 a Frosinone) e la mancata vittoria del Brescia ( 1-1 in casa con la Spal), hanno messo in orbita il Lecce di Marco Baroni, che ora é in testa alla classifica a 68 punti, con 2 di vantaggio sulla Cremonese, 4 sul Monza e 5 su Benevento, Brescia e Pisa. A due giornate dalla conclusione del Campionato, dunque, al Lecce basta una vittoria per tagliare il traguardo al primo posto. Basterebbero addirittura 2 pareggi per la promozione diretta in quanto a 70 punti solo il Monza, con due vittorie, potrebbe raggiungerlo, ma sarebbe in svantaggio nella classifica avulsa. Sabato prossimo il Lecce giocherà a Vicenza, contro il Lanerossi alla disperata ricerca di un posto nei play out, poi chiuderà la stagione in casa contro il Pordenone, già retrocesso in serie C. Vista la classifica manca pochissimo per festeggiare, anche se Baroni, subito dopo la vittoria sul Pisa ha ammonito i suoi ragazzi: ” Bastano dieci minuti di festeggiamenti, poi subito testa a Vicenza”.
IL TRAGUARDO – Il Lecce merita, più di ogni altra squadra, la promozione diretta in serie A che sta conquistando. Del gruppo di testa é la squadra che ha guidato la classifica per più giornate, con prestazioni di qualità e lunghi periodi di imbattibilità. Tornerà nella serie A, che lasciò due anni or sono con Fabio Liverani in panchina. Dopo il doppio salto dalla serie C alla A, il Lecce fu costretto alla retrocessione nel convulso finale del campionato 2019/20, sospeso per il Covid dal 1° marzo al 22 giugno, e conclusosi con 12 partite giocate a porte chiuse in 40 giorni, dal 22 giugno al 2 agosto 2020. Lo scorso campionato, la squadra affidata a Corini, pur giocando senza pubblico, quasi sempre in testa alla classifica, fallì clamorosamente la promozione diretta con un finale da brivido in cui fece un solo punto nelle ultime quattro partite. Poi sciupò malamente anche i play off nella sfida con il Venezia. La delusione fu tanta e per la società di Saverio Sticchi Damiani, giovane e intraprendente presidente, non è stato facile ripartire, anche se sin dalla giornata di esordio del campionato é emersa chiaramente la voglia di lottare per la serie A.
CORVINO – Per il raggiungimento di questo obiettivo, ancora una volta nella storia del Lecce, sarà stato determinante l’apporto tecnico e organizzativo di Pantaleo Corvino, in passato artefice dei destini del Lecce, rientrato a casa dopo una lunga parentesi trascorsa a Firenze e Bologna. Il Direttore Generale di Vernole, tra i più grandi conoscitori del calcio internazionale, ha messo a disposizione del Lecce la sua grande competenza calcistica e l’inimitabile qualità di talent scout. Ha creato un gruppo vincente , composto da giocatori di esperienza, come capitan Lucioni, il portiere Gabriel, il bomber Coda, il fantasista Strefezza, l’abilissimo esterno offensivo Di Mariano e da tante giovani ‘promesse’.
TALENTI – Da indiscusso scopritore di talenti, da Vucinic a Diawara, da Ledesma a Bojinov e Cimirotic, passando per Seferovic, Jovetic, Chevanton, Miccoli, Liaijc, Pulgar fino al neo juventino Vlahovic, solo per citarne alcuni, Pantaleo Corvino ha affidato a Baroni un gruppo di talentuosi ragazzi, nati tra il 1998 e il 2001, scovati in gran parte nel nord Europa. Sono il danese Hjulmand, classe 1999, l’islandese Helgason (2000), il polacco Listkowski (1998), lo spagnolo Rodriguez (2001), lo svedese Bjorkengren (1998), il francese Gendrey (2000) che con Antonio Gallo, palermitano nato nel 2000, hanno dato alla squadra una apporto spesso determinante, assicurando freschezza atletica e voglia di fare in momenti topici del campionato. Queste ‘promesse’ del calcio cadetto, in una stagione ad alta tensione tecnica ed emotiva sono l’abile guida di Marco Baroni sono diventate autentiche certezze del calcio italiano e rappresentano un patrimonio di risorse sul quale il Lecce potrà costruire il suo futuro in serie A. Hjulmand, centrocampista di grande spessore tecnico e agonistico, é già richiesto da alcune grandi squadre di serie A ed ha una quotazione di 20 milioni.
SORPRESA – Il Lecce tornerà in serie A dopo un campionato condotto quasi sempre in testa, da autentica squadra leader, ma il presidente Saverio Sticchi Damiani ha sempre rifiutato l’etichetta di ‘squadra da battere’, che gli é stata affibbiata in questa stagione calcistica. Ha rivendicato, invece il diritto del Lecce di essere considerata la ‘grande sorpresa’ del campionato cadetto, per i numerosi interrogativi che gravavano sulla maturazione tecnica e la crescita dei suoi numerosi giovani. Questa puntualizzazione, pur avendo un fondo di verità, può essere considerata un simpatico escamotage teso a sottolineare il gran lavoro svolto dalla società giallorossa in tutte le sue componenti, dallo staff tecnico diretto da Baroni e dai calciatori. Onore al merito a tutti per aver posto le basi per la splendida promozione in serie A, che il Lecce sta conquistando. Chapeau!
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