di Francesco Schillirò
Stiamo vivendo dei brutti momenti ,la pandemia tende a lasciarci ,ma i venti di guerra soffiano sempre più violenti minacciando la pace dei popoli.
Anche lo sport subisce da questa situazione dei condizionamenti che, a mio avviso, sono ingiustificati. Lo sport è al di sopra dell’umano contendere, come dice il motto della nostra Associazione “ Ludis iungit”, e non può essere condizionato dagli “umori politici” del momento. Esempio della “ fratellanza sportiva” lo stanno dando gli atleti russi e ucraini che si trovano nella stessa squadra e che insieme giocano al fine di ottenere lo stesso risultato. Le sanzioni, le limitazioni i dinieghi alle partecipazioni a eventi sportivi ,non dovrebbero esistere. Non si possono confondere gli atti che dividono i popoli ,come le guerre, con il sano contendere su un terreno da gioco. Già quando è nata l’Olimpiade, nell’antica Grecia, nei giorni delle gare venivano sospese le guerre (tregua olimpica).Questo avvalora che lo sport è, deve essere e dovrà sempre essere al di sopra della belligeranza.