Cinque atleti para (O)limpici di varie discipline hanno firmato un contratto con le Fiamme Gialle, che dà diritto a entrare a pieno titolo nel Gruppo Sportivo.
di Lorenzo D’Ilario – Roma Area14 Lazio
Il Presidente della FISPES, Sandrino Porru, ci parla a tutto tondo del mondo della Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali che, su delega del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), regola e gestisce tutta l’attività sportiva delle discipline paralimpiche di Atletica Leggera (praticabile da soggetti deambulanti e non, di tutte le disabilità fisiche e sensoriali), Rugby in Carrozzina (riservata a soggetti non deambulanti con lesioni equiparabili alla tetraplegia) e Calcio per disabili fisici (Calcio a 7 soggetti deambulanti affetti da cerebrolesioni lievi e Calcio Amputati). Nell’intervista che il dirigente nazionale ha gentilmente concesso ai microfoni di Panathlon Planet, non poteva mancare un pensiero sulle grandi sfide dello sport paralimpico italiano, sulle attività sportive per bambini e ragazzi con disabilità indette ed organizzate dalla Federazione, nonché sulla prossima presentazione del libro “L’insuperabile è imperfetto” di Franco Esposito (Absolutely Free Editore), nato per raccontare l’opera e la storia di tutti coloro che hanno vissuto la FISPES e continuano a viverla, in compagnia delle voci e delle immagini di campioni che nulla hanno da invidiare ai fuoriclasse normodotati. Il 22 febbraio 2022 cinque atleti paralimpici di varie discipline hanno firmato un contratto con le Fiamme Gialle, che dà diritto a entrare a pieno titolo nel Gruppo Sportivo. Qual è la portata di questa novità? “Si tratta di un traguardo storico per lo sport paralimpico italiano, una conquista che consentirà agli atleti paralimpici di ricevere lo stesso trattamento degli atleti olimpici all’interno dei Gruppi Sportivi Militari e dei Corpi dello Stato. Ma è anche una svolta epocale per tutto il mondo della disabilità, un’occasione di riscatto della propria dignità sociale per tutte le persone con disabilità, che verranno finalmente messe nelle condizioni di poter rappresentare un valore aggiunto ai fini della costruzione del bene comune proprio in un contesto, come quello militare, che per antonomasia esalta le abilità della persona umana”. Tre protagoniste di questa firma storica, Martina Caironi, Ambra Sabatini e Oxana Corso, provengono proprio dall’Atletica Leggera FISPES. Quali sono gli appuntamenti stagionali più importanti per questa disciplina che ci regala sempre grandi soddisfazioni? “Dal 6 all’8maggio andrà in scena a Jesolo il World Para Athletics Grand Prix, che riunirà i migliori corridori, lanciatori e saltatori paralimpici del mondo nella cittadina veneta, già protagonista dell’ultima edizione del 2021. Quest’anno il nostro Grand Prix sarà particolarmente importante perché, nell’arco di una stagione impoverita dalla definitiva cancellazione dei Mondiali di Kobe, offrirà ai nostri atleti l’occasione di potersi confrontare in uno scenario di carattere internazionale. La nostra federazione investirà tutto il necessario al fine di permettere a quanti più atleti possibili di partecipare sia alla tappa italiana che a quelle che verranno organizzate all’estero”. A proposito di appuntamenti internazionali, il calcio non è da meno. Lo scorso settembre l’avventura della Nazionale Italiana Calcio Amputati agli Europei di Cracovia ha visto gli Azzurri concludere la rassegna continentale al sesto posto. Avete tracciato un bilancio della competizione? “Siamo davvero soddisfatti del campionato europeo perché grazie al sesto posto ci siamo guadagnati la possibilità di partecipare ai Mondiali che si terranno il prossimo ottobre a Istanbul. Magari se la pandemia non avesse reso così complicata la preparazione avremmo potuto ambire anche a qualcosa di più ma quel che conta è che il nostro obiettivo sia stato raggiunto a pieno merito. Ci teniamo tanto a rappresentare al meglio il nostro Paese e sono sicuro che faremo molto bene anche in Turchia”. A livello domestico, invece, quali sono le prospettive del Calcio Amputati? “Abbiamo un campionato nazionale che sta crescendo molto, sia a livello tecnico che organizzativo. Basti pensare che quest’anno per la prima volta il format prevede scontri diretti di andata e ritorno. La nuova formula ci ha permesso di ampliare il calendario del campionato, consentendo alle nostre quattro squadre (Vicenza Calcio Amputati, Levante C Pegliese, Sporting Amp Football e Roma Calcio Amputati) di giocare più partite. Ma ci sono anche altri vantaggi”. Quali? “Grazie alla possibilità di giocare anche partite casalinghe ciascuna società sarà in grado di condividere l’avventura nel campionato con l’intero contesto cittadino che ospita la propria attività quotidiana. Allo stesso tempo la nostra federazione potrà rendere visibile in maniera sempre più capillare l’opportunità che offre alle persone con disabilità, nella fattispecie alle persone con amputazione di gamba, cioè quella di iniziare o continuare a svolgere un’attività sportiva di livello agonistico”. Che rapporti avete con la Federazione Italiana Giuoco Calcio? “Per il futuro non è certo un segreto l’ipotesi che almeno il Calcio Amputati possa transitare dalla FISPES all’interno della FIGC. Da entrambe le parti stiamo facendo le opportune valutazioni per il bene di tutto il movimento. Per poter gestire al meglio il Calcio Amputati a livello federale occorrono garanzie di tipo economico e organizzativo, nonché l’esistenza di un tessuto culturale maturo e consapevole che sia in grado di accogliere il mondo della disabilità. Quest’ultimo, infatti, richiede non soltanto attenzioni di carattere meramente materiale ma anche e soprattutto di carattere umano. Le persone con disabilità non vanno semplicemente sostenute ma hanno bisogno di essere sospinte verso traguardi sempre nuovi”. Un’altra grande sfida che state portando avanti è il Calcio a 7. Come procede l’evoluzione di questa disciplina? “Nel caso degli atleti con cerebrolesione è più difficile fare reclutamento ma cerchiamo di stimolare la loro partecipazione all’attività sportiva confrontandoci quotidianamente con i vari centri di riabilitazione. I numeri sono in crescita, tanto che lo scorso anno abbiamo dato il via per la prima volta al campionato nazionale. Per quest’anno, in attesa di poterlo replicare, abbiamo già in programma di organizzare un torneo internazionale di alto livello a Olbia che vedrà la partecipazione di numerose nazionali straniere”. La Sardegna sarà presto protagonista anche nel Rugby in Carrozzina, giusto? “Sicuramente. Attendiamo con trepidazione il debutto della Sa.Spo. Cagliari, una società che negli ultimi mesi ha già avviato all’attività del Rugby in Carrozzina una dozzina di ragazzi tetraplegici. Non è affatto coinvolgere nelle attività sportive persone con disabilità particolarmente gravi ma anche in questo caso, grazie alla nostra caparbietà e a una rete di scuole diffuse su tutto il territorio nazionale, siamo fiduciosi di poter ampliare questa disciplina nell’immediato futuro e dotare la Sa.Spo. Cagliari e magari altre società di tutte le attrezzature necessarie per competere nel campionato. Le carrozzine per giocare a rugby costano molto e non sono facili da reperire in tempi brevi, per questo abbiamo accolto con favore le risorse stanziate dal Governo per l’acquisto di ausili sportivi da destinare in uso gratuito ai soggetti con disabilità interessati all’avviamento alla pratica sportiva”. Ha menzionato una rete di scuole, a cosa si riferisce esattamente? “La UniCredit FISPES Academy e la Scuola itinerante FISPES sono il fiore all’occhiello di ciò che vogliamo offrire ai ragazzi, sin da giovanissimi. Lo scorso weekend, ad esempio, 24 giovani atleti con disabilità provenienti da tutta Italia si sono radunati a Formigine (MO). Assistere con i nostri occhi alla partecipazione e all’entusiasmo di tante ragazze e tanti ragazzi under 16 accompagnati dalle loro famiglie è stata una grandissima gioia. Crediamo tanto nella nostra scuola federale perché, oltre ad offrire ai bambini con disabilità l’opportunità di svolgere attività sportiva, ci permette di arrivare direttamente alle loro famiglie affrontando la tematica della disabilità nel solco di una dimensione nuova. Le famiglie devono credere nelle capacità dei propri figli e la partecipazione all’attività sportiva non è altro che un mezzo per consentire ai bambini di sviluppare le proprie autonomie, avviandoli verso un percorso di inclusione sociale che avrà riflessi positivi su tutti i contesti della loro vita quotidiana, incluso l’apprendimento scolastico”.
Infine, per chi volesse saperne ancora di più sulla storia e sull’attività della FISPES, oltre al sito federale e ai social network, è in arrivo una grande novità in libreria… “Il 28 aprile verrà presentato in un palazzo storico di Firenze il nostro libro “L’insuperabile è imperfetto”. Questa pubblicazione, attraverso la testimonianza diretta degli atleti e delle loro famiglie, dei tecnici, dei dirigenti e di tutti gli stakeholder della nostra Federazione, intende mettere in evidenza l’azione della FISPES per costruire non solo un percorso di valorizzazione sociale ma anche di produzione di valore sociale all’interno della nostra collettività attraverso la pratica sportiva. Abbiamo voluto dare la parola a tutti i protagonisti in maniera tale che potessero svelare e condividere tutto ciò che quotidianamente doniamo e mettiamo in campo per la costruzione del bene comune. Ovviamente il Panathlon Distretto Italia sarà sicuramente invitato a partecipare alla presentazione”.
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