Di Piera Vettori – Castelfranco Veneto Area1 Veneto Trentino/AA
Quanto lontani siamo dalla realtà trasmessa attraverso immagini e reperti di un impero millenario che ha lasciato testimonianze indimenticabili come l’esercito di terracotta, la bellezza raffinata delle sete e delle ceramiche, l’arte e le conoscenze in molti ambiti (dell’astronomia, delle scienze della medicina…..)
Vale per tutti quanto scritto da Marco Polo nei libri dei suoi viaggi. La cosidetta ” via della seta” dai confini più lontani della Cina fino al Mediteraneo che per secoli ha consentito a mercanti, viaggiatori, avventurieri uno scambio non solo di merci ma anche una “contaminazione” di usi e costumi e di umanità varia tra oriente ed occidente sembra essere non solo metaforicamente “chiusa”(la via della seta attraversava in parte anche l’attuale Afganistan).
La “chiusura” verso l’Europa sembra confermata da altre situazioni: ecco qualche esempio:
nel 2009 -2010 abbiamo avuto poche notizie circa l’andamento dell’influenza pandemica detta anche suina ad opera del virus H1N1; epidemia per fortuna autolimitatasi in qualche maniera;
in tempi più recenti (autunno 2019 ) non siamo stati informati né bene né per tempo della presenza del virus Covid 19 con quello che a questo è conseguito;
attualmente le materie prime di produzione cinese o di lavorazione cinese sono aumentate di prezzo in maniera esponenziale ed anche i tempi per il trasporto delle stesse merci si sono molto allungati: il tutto con ricadute pesantemente negative sulle economie del mondo ed ovviamente anche su quelle europee.
Da ultimo la vicenda della giocatrice di tennis con la sua denuncia al mondo di quanto ha subito: se è vera questa triste storia-e probabilmente non c’è motivo di pensare che non sia vera -in accordo con Colin Thubron penso che ci siano ancora davvero molte, troppe “ombre sulla via della seta “….
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