Il Tennis di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Ancora una volta si ha la conferma che i divari dei valori evidenziati dalla classifica ATP scendono vistosamente in campo quando si gioca per la bandiera della propria nazione. Se ne è avuta l’ennesima conferma nei due singolari degli italiani (Sonego n. 27 e Sinner n. 10) contro i colombiani (Mejia n. 275 e Galan n. 115). Sonego ha vinto infatti in tre set (dopo aver perso il primo) e Sinner, pur rifilando un sonoro 6-0 all’avversario nel secondo parziale (identico punteggio del secondo set contro Isner), nel primo si è imposto di misura dopo essere stato brekkato ben due volte.
Stessa considerazione per il doppio, vinto di strettissima misura al tie-break del terzo set dalla collaudatissima coppia Cabal-Farah (che è tra le prime 10 del mondo dopo essere stata la n. 1) contro il duo (improvvisato) Fognini-Sinner.
Quello che conta, in pratica, è che abbiamo vinto sia con gli Stati Uniti che con la Colombia (con identico punteggio di 2-1) e che possiamo accedere ai quarti, in cui dovremo affrontare la Croazia.
Mejia ha giocato senza alcun timore reverenziale contro Sonego, al quale ha strappato il servizio nel primo gioco. Lorenzo ha cercato di spingere, ma senza riuscire a produrre accelerazioni vincenti contro l’avversario che, oltre ad essere prontissimo ad attaccare con fulminee risposte anticipate alle seconde palle di servizio, era in grado di sostenere lunghi scambi, interrotti spesso da improvvisi cambi di ritmo.
Dopo il contro-break nel quarto gioco, si è arrivati nel primo set al tie-break, in cui i due giocatori hanno vinto e perso il servizio due volte ciascuno prima di arrivare al decisivo mini-break conclusivo a favore del colombiano, che si è aggiudicato il primo set per 7-6 (7-5).
Nel secondo, Sonego è partito bene, strappando subito il servizio a Mejia (restituendo così il medesimo sgarbo subìto precedentemente), ma poi ha continuato a giocare piuttosto male, commettendo frequenti errori gratuiti a causa di un’evidente insicurezza. Tuttavia ha sempre tenuto il proprio servizio, riuscendo così a conquistare il secondo set (per 6-4)
Nel terzo, Mejia è partito malissimo, perché ha concesso ben tre break-point consecutivi nel primo gioco (ancora una volta): Sonego, ringraziandolo in cuor suo, ne ha immediatamente approfittato, aggiudicandosi il game con un colpo spettacolare. Il torinese, liberatosi della paura che stava alla base della sua incertezza, si è poi ripetuto nell’impresa precedente nel quinto game, evidenziando infine la differenza reale tra se stesso e il colombiano con un eloquente 6-2.
Sinner e Galan hanno giocato alla pari fino al decimo gioco del primo set, strappandosi vicendevolmente il servizio due volte ciascuno. Ma più per merito del colombiano che per carenze di Jannik, perché entrambi hanno giocato ad un ritmo altissimo, sostenuto da un gioco di grande livello.
Ma il nono gioco del primo set è stato l’ultimo in cui il colombiano sia riuscito a vincere un game: break di Sinner nell’undicesimo e chiusura del parziale con il punteggio 7-5, seguito da un rapido ed impietoso 6-0 nel secondo, grazie ad imprendibili accelerazioni verso i due angoli, espresse con alternanze di tergicristalli e contropiedi. Si è rivisto così il giovane e già grande Jannik, entusiasmante e predestinato a diventare n. 1 del mondo.
Tanto entusiasmante che il capitano Volandri ha deciso di utilizzarlo subito anche nel doppio, in coppia con Fognini. Dopo un primo set vinto dai colombiani, i nostri sono riusciti ad aggiudicarsi il secondo. E nel terzo hanno ceduto solo per un soffio. Ma sono ancora dei singolaristi che giocano in doppio. Il doppio, infatti, è una squadra. E una squadra diventa affidabile dopo anni di collaudo.
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