NULLA DA FARE DEI DUE GIGANTI AMERICANI CONTRO I NOSTRI SINGOLARISTI
Il Tennis Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Sonego è riuscito a tenere a bada il grattacielo Opelka (2,11 di altezza!), il cui gemello Isler (2, 08) è stato letteralmente umiliato da Sinner.
I singolaristi Fognini e Musetti, improvvisatisi doppisti, si sono invece arresi alla collaudatissima coppia Ram-Sock.
Gli americani, nei due singolari, hanno fatto leva sui servizi devastanti dei propri altissimi bombaroli, ma hanno sbagliato completamente i conti, perché contro Sonego avrebbero potuto far scendere in campo Tiafoe, che recentemente (pur ricorrendo a scorrettezze e a pagliacciate) aveva battuto niente meno che Sinner. Il nostro n.2, infatti, non si è fatto condizionare più di tanto dalla potenza devastante di Opelka nella battuta, contrapponendo un servizio altrettanto efficace. I giochi decisivi del primo parziale sono stati il sesto e il settimo: sul 3 pari Lorenzo è riuscito a neutralizzare un break point, per poi strappare il servizio all’americano nel game successivo. Il secondo parziale è rimasto in equilibrio fino al tie-break, all’inizio del quale (al secondo punto) Opelka ha ceduto il proprio servizio, senza più recuperare lo svantaggio nei punti successivi.
Nell’incontro tra i numeri 1 delle due squadre, Jannik ha proprio strapazzato Isner, al quale ha concesso solo due giochi nei due set, dando l’impressione di appartenere ad una categoria decisamente superiore. Come scusante è doveroso però far notare che lo statunitense era fermo da metà ottobre. Ma anche per questo motivo è stato un errore non utilizzare come n. 2 Tiafoe, che probabilmente, rispetto ad Opelka, avrebbe avuto più probabilità di imporsi su Sonego.
Sinner è in gran forma. Il suo gioco sembra essere quasi perfetto: è sempre in spinta, sposta l’avversario senza dargli tregua, cerca e trova sempre spazi vuoti, accelera con grande precisione, strappa il tempo all’avversario e va persino in avanti riducendo al minimo il rischio dell’avventura. Contro Isner ha giocato da predestinato n. 1 del mondo.
Il doppio è stato giocato in condizioni meno stimolanti per la nostra squadra, che aveva già acquisito il 2-0.
In ogni caso Fognini e Musetti hanno mostrato tutti i limiti dei grandi singolaristi non abituati a giocare in doppio. In particolare quando erano al servizio sembravano pesci fuor d’acqua sulla seconda palla di battuta, perché troppo spesso è successo che il compagno del battitore è stato trafitto dalla risposta: situazione che succede poche volte nei doppi ad alto livello.
Con la nuova formula degli incontri a squadre basati su due singolari e un doppio, proprio il doppio diventa ancora più importante rispetto alla precedente formula (quattro singolari e un doppio), anche se quasi tutti i tennisti si dedicano solo al singolare e anche se gli appassionati seguono pochissimo il doppio. Anzi, generalmente optano per il doppio i tennisti a fine carriera e quelli che sanno di non poter emergere in singolare. Di conseguenza il doppio viene giustamente considerato una gara molto meno importante nei tornei di tennis. Ma non in Coppa Davis, in cui, al contrario, diventa la gara fondamentale per vincere un confronto tra le due squadre.
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