Lorenzo D’Ilario Ufficio Stampa Forum Panathlon Distretto Italia
La prima tavola rotonda del Forum Nazionale sulla ripartenza della scuola promosso dal Panathlon International Distretto Italia in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale (Ufficio IX) e la Consulta Provinciale degli Studenti di Lucca e Massa Carrara ha apportato un contributo di vitale importanza per favorire i principi dello sviluppo ecosostenibile.
Il dibattito, moderato da Roberta Noè, giornalista di Sky Sport, ha portato all’attenzione il vantaggio di un maggiore coinvolgimento dei giovani, mediante le istituzioni scolastiche, con l’intento di supportarne l’azione formativa nell’ottica di potenziarne le conoscenze e le competenze necessarie allo sviluppo sostenibile nei territori. Per raggiungere questo obiettivo è stata chiesta la collaborazione di rappresentanti e ricercatori del Ministero dell’Istruzione e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani per quanto attiene l’edilizia scolastica, le infrastrutture sportive e le aree verdi.
Non si può parlare di transizione ecologica e di futuro sostenibile se non si parte dal mondo della scuola. A tal proposito, Claudio Mazza, Presidente Foundation for Environmental Education, ha esposto i tratti principali del percorso Eco-Schools, il più grande programma globale di scuole sostenibili e di educazione ambientale al mondo. Questo progetto mira a sviluppare l’apprendimento di modelli di comportamento attenti alla salvaguardia dell’ambiente, partendo dalle scuole per creare nuove generazioni di cittadini consapevoli alla tematica ambientale.
In seguito Giovanna Cepparello, Assessore all’Ambiente del Comune di Livorno, ha spronato i giovani a svolgere un ruolo propulsivo nei confronti delle istituzioni tramite la richiesta di maggiore sostenibilità ambientale, prima di tutto dando il buon esempio attraverso la riduzione delle emissioni di Co2 nelle loro azioni quotidiane. In quest’ottica, i giovani che praticano attività sportiva saranno certamente più portati a non farsi accompagnare a scuola dai propri genitori con mezzi privati e ad usufruire di piste ciclabili e del trasporto pubblico. Sarebbe auspicabile, pertanto, instaurare un’alleanza tra chi educa i giovani (la scuola), chi adotta le decisioni che spingono le nuove generazioni a cambiare abitudini (le istituzioni politiche) ed i giovani stessi.
Daniela Venturi, dirigente scolastica, ha invece illustrato una serie di progetti di didattica e avanguardia digitale promossi dall’Istituto Superiore Istruzione “Sandro Pertini” di Lucca che consentono di coniugare la dimensione dello sport e quella dell’apprendimento nell’ottica dell’inclusione e del benessere della città e del suo territorio. Il digitale e le tecnologie rappresentano un valido mediatore per il sapere, nonché una forte spinta emotiva per i ragazzi a studiare in maniera diversa e innovativa. Tra i numerosi vantaggi, l’utilizzo della didattica digitale integrata potrebbe anche permettere ai giovani sportivi di seguire le lezioni mentre sono in viaggio per recarsi ad una manifestazione sportiva.
Dal canto suo Moreno Benini, ricercatore presso l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali di Roma, ha affrontato il tema della sostenibilità scolastica in relazione all’evoluzione della società italiana in senso multiculturale, mostrando come non esista un modello unico di interazione con la diversità culturale. La presenza di culture diverse all’interno della scuola costituisce, infatti, un’opportunità per promuovere modelli di convivenza diversi. In particolare, lo sport è in grado di generare forme proattive di integrazione: ad esempio, abbinando alla pratica sportiva lo studio di specifiche materie si è riuscito a stimolare gli studenti stranieri a studiare le varie discipline, ad apprendere rapidamente la lingua, a migliorare le relazioni con i docenti e i coetanei italiani e ad inserirsi più facilmente nel contesto classe.
Sul tema dell’inclusione, infine, un contributo lungimirante è stato fornito da Nicola Codega, atleta paralimpico e scrittore, nonché ideatore della CarrozzAbile, una manifestazione in grado di chiamare a raccolta migliaia di giovani studenti normodotati che hanno avuto l’occasione di sedersi sulla sedia a rotelle per percorrere le strade e scontrarsi con le barriere architettoniche, e promotore di incontri di sensibilizzazione nelle scuole durante i quali fornisce preziosi consigli ai giovani e agli insegnanti di sostegno.