Gialloblù da un maestro all’altro, sempre croati di Spalato
Di Massimo Rosa
Verona 21.09.21 – L’arrivo di Igor Tudor, il guerriero, ha fatto dell’Hellas Verona, nel giro di poche ore, una formazione dotata di quella grinta persa nell’ultima parte del campionato ed all’inizio di questo, tanto da rimediare ad un filotto negativo di dieci partite. Di scena al Marc’Antonio Bentegodi quella Roma che ha affidato il proprio destino a José Mourinho nella speranza di essere una delle protagoniste di questo campionato post pandemico, magari rischiando anche la conquista di un agognato scudetto. Sul prato verde del catino veronese si è presentata quale leader del massimo campionato a punteggio pieno della classifica, con nove reti all’attivo e solamente due al passivo.
Ebbene i Gialloblù scesi in campo, com’è risaputo, hanno resa amara la trasferta della Roma sconfitta in terra scaligera, rifilando ai malcapitati giallorossi tre pesanti pappine frutto di un gioco brillante ed offensivo e al contempo ben determinato, che ricordava quello di Mastro Juric. D’altra parte entrambi sono nativi di Spalato, ed entrambi hanno iniziato la loro carriera calcistica in quella fucina di calciatori che risponde al nome di Hajduk Spalato, portandosi dietro il carattere determinato e severo delle genti croate, trasmesso ai Gialloblù, almeno in questi primi novanta minuti.
Dunque è ancora aria croata quella che respira l’Hellas Verona, un’aria che all’Hajduk Spalato ha fruttato nove titoli di campioni di Jugoslavia e sei campionati croati, oltre a venti coppe.
La domanda che ora si pongono i seguaci dell’Hellas è: “Gli ex Guerrieri di Juric diverranno quelli di Igor Tudor?”. Certo che se il buon giorno si vede dal mattino, non costa alcunché crederci.
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