- MURRAY: INCOMPIUTA LA SUA RESURREZIONE.
- CAMILA GIORGI, PUR MIGLIORATA, CEDE CONTRO LA HALEP, MAESTRA DI TATTICA.
- PASSA IL TURNO JASMINE PAOLINI.
Il Tennis di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Andy Murray avrebbe battuto Tsitipas, testa di serie n. 3 del singolare maschile, se si fosse giocato al meglio di due set su tre, cioè in un torneo “normale”, ma – purtroppo per lui – in uno slam si compete in tre su cinque. Comunque avrebbe anche potuto imporsi per 3-0, se non si fosse lasciato sfuggire l’occasione del tie-break nel secondo set, perso con lo svantaggio minimo di 9-7.
Tsitipas, avvertendo il serio pericolo di una clamorosa sconfitta, ha approfittato della pausa chiesta dopo il terzo set per cambiarsi la maglietta e andare in bagno, ma poco sportivamente è stato fuori per più di quarto d’ora al fine di ricaricarsi. E a nulla sono servite le comprensibili proteste di Murray, rimasto ingenuamente in campo a passeggiare, a stancarsi e a lamentarsi con l’arbitro.
Negli ultimi due set il britannico, incapace di liberarsi mentalmente della presunta ingiustizia subìta per quella lunga pausa, ha anche evidenziato gli anni in più che ha rispetto al greco sul piano della resistenza.
Al contrario il greco ha ripreso a giocare come se la partita iniziasse da zero, mettendo in mostra colpi spettacolari e molto efficaci.
Nel singolare maschile, nessun italiano era in programma nella prima giornata.
Nel femminile, l’unica che ha passato il primo turno è stata Jasmine Paolini, che ha battuto in due set Yaroslava Shvedova, ex n. 25 del mondo, scesa ora al n. 452, dopo un lungo periodo di lontananza dai campi di gioco per maternità.
Eliminate Sara Errani e Camila Giorgi.
La Giorgi, indubbiamente migliorata nel rendimento, non ce l’ha fatta contro Simona Halep, ex n.1 della graduatoria WTA, tornata a giocare dopo vari infortuni.
La maceratese, irresistibile in attacco quando tiene la palla in campo, non è riuscita a gestire i punti più delicati contro il muro della romena, abilissima nel passare al momento giusto dalla difesa all’attacco confidando non nella potenza, ma nella precisione abbinata alla scelta di tempo. In questo senso la Halep, pur commettendo qualche errore gratuito, sembra essere tornata ad un grande livello., sostenuto da capacità tattiche ineguagliabili.
La partita è rimasta in equilibrio fino al 4-4 del primo set, dopo di che la Giorgi, improvvisamente meno sicura di sé, si è rovinata con errori evitabili e persino con un doppio fallo: break e poi 6-4.
Il secondo set ha registrato un break per la Halep, in vantaggio così per 3-2, seguito da un contro-break della Giorgi nel decimo gioco. Stessa sequenza negli ultimi due giochi (da notare che la romena ha avuto due match-point sul 6-5).
Nel tie-break, equilibrio fino al 3-3. Poi la Halep ha vinto quattro punti di seguito.
Camila è migliorata e tutte le tenniste ora la temono. Ma non può scegliere di esprimere sempre potenza cercando anche la massima profondità: troppo rischioso, soprattutto nei punti più importanti. chi riesce a giocare così? Nessuno. Se lo capirà, entrerà probabilmente tra le prime dieci del mondo.