La scena è la stessa. La location è Kabul anziché Saigon del 1975. I protagonisti gli stessi: il colosso d’argilla degli USA, questa volta con i comprimari della Nato, che se la squagliano incalzati dai Talebani. Lasciando così l’inerme popolazione alla feroce vendetta dei vincitori.
dI Tonino Raffa – Reggio Calabria Area 8 Basilicata Calabria Puglia
Dalle spiagge alle località di montagna, dalle piazze, dove il sole ha dardeggiato implacabile, ai ritrovi brulicanti di persone in cerca di relax. Tutto normale, in apparenza. Ma è giusto fermarsi un attimo per riflettere e per prendere atto che è stato un ferragosto con poco da festeggiare. L’elenco è lungo : Mentre gli assassini dell’ambiente continuano a incendiare boschi e foreste, Haiti è in ginocchio per un nuovo terremoto che ha provocato ottocento vittime e danni immensi e i Talebani sono entrati a Kabul ed hanno restaurato il vecchio regime. Scene di violenza, sparatorie, stupri, bambini feriti e terrorizzati per le strade, migliaia di profughi stremati che chiedono aiuto per lasciare l’Afghanistan dove ogni speranza di riconciliazione sembra tramontata..
C’è voluto il forte richiamo del Papa, all’angelus domenicale, per scuotere le coscienze di fronte a tante tragedie umanitarie e alla follia del fondamentalismo islamico. Riflette anche il mondo panathletico che da sempre crede nei valori della solidarietà, del fair play e del rispetto verso gli altri. Siamo invece tornati al Medioevo, l’orologio della storia cammina in senso antiorario. Le risposte della comunità internazionale sembrano deboli. Ad Haiti , prima del terremoto, la popolazione ha dovuto fare i conti con le alluvioni, le epidemie e un colpo di stato. Non poco per un Paese poverissimo. Di fronte a questo scenario, gli Stati Uniti sembrano solo preoccupati a garantire il rientro dei loro rappresentanti in una zona del mondo dove il fallimento della missione richiama la vicenda del Vietnam ed il ritiro da Saigon. Stessa cosa dicasi per l’Italia. Fino a ieri il ministro degli esteri Di Maio aveva assicurato : “non lasceremo soli gli Afghani”. Oggi l’annuncio che lo Stato Maggiore della difesa ha attivato un ponte aereo per il rientro dei connazionali. Senza la pretesa di indicare ricette o di dare lezioni a qualcuno, c’è solo da essere tristi. Il Ferragosto, con tutti i suoi buoni propositi, sembra già lontano.
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