” Dica 33 “ Qui Castelfranco Veneto – Dott. Piera Vettori ” Area 1 Veneto – Trentino/AA.
L’ipertensione arteriosa cioè la” pressione alta” è presente in circa il 30% della popolazione adulta del mondo occidentale ed è quindi una situazione patologica molto diffusa,anche in Italia.
Fa parte dei fattori di rischio cardiovascolare che, se controllati adeguatamente ed in tempo utile rientrano tra i fattori che si possono definire “modificabili “,almeno entro certi limiti.
In parte l’ipertensione correla con l’età anche se non è una regola fissa; comunque nelle donne si manifesta spesso “con “ la menopausa; sicuramente per una discreta percentuale (circa 30%)la si “ eredita” (nel senso che in presenza di familiarità positiva per ipertensione appunto,prima o poi si presenta nel corso degli anni nei discendenti ; ….meglio ereditare il più tardi possibile,in tal caso…)
E’ una patologia subdola perché quasi sempre non si accompagna a sintomi -se non spesso quando ormai è troppo tardi.
E’ caratterizzata da una intrinseca variabilità per cui i pazienti riferiscono di non trovare mai dei valori “uguali” e spesso sono disorientati da questo fatto;che di per sé,qualora le oscillazioni dei valori pressori restino comunque inferiori a 140 per la massima o sistolica e inferiori a 90 per la minima o diatolica,è un fenomeno del tutto normale.
Perché ci dobbiamo preoccupare invece se la pressione risulta stabilmente,con o senza oscillazioni ,al di sopra di questi valori (140/90 mm di Hg)che la comunità scientifica internazionale ha accettato come “limiti “ per distinguere il soggetto normoteso dal soggetto iperteso ?
Perché la presenza di valori pressori persistentemente elevati comporta un irrigidimento delle arterie dei vari distretti circolatori (cuore cervello reni arterie degli arti inferiori ),un affaticamento del cuore che è costretto a lavorare sempre “contro alta pressione”anziché contro pressione normale,un ingrossamento ed un invecchiamento precoce del cuore stesso:effetti questi che favoriscono le complicanze più temibili dell’ipertensione e cioè ictus infarti emorragie cerebrali ed e altri disturbi circolatori.
Come va misurata? Con apparecchi tradizionali o con apparecchi elettronici,purchè con manicotto a braccio (ricordo che la misurazione a polso sottostima i valori effettivi della pressione)ed in situazione possibilmente di “non disagio”,in condizioni di riposo,non dopo caffè o fumo o dopo sforzo
.Al riscontro di valori persistentemente elevati,confermati da misurazioni eseguite per alcuni giorni o per qualche settimana con se possibile anche esecuzione di visita cardiologica elettrocardiogamma ed ecocardiogramma la diagnosi di ipertensione arteriosa è aggiudicata.L’ecocardiogramma e l’elettrocardiogramma sono in grado di verificare o meno se l’ipertensione ha creato quello che viene chiamato un“danno d’organo”;se cioè ci siano o ci siano state-anche in assenza di sintomi- delle ripercussioni sfavorevoli sul cuore.Ovviamente anche altri accertamenti sono utili ed importanti tipo gli esami di routine,visita oculistica con studio del fondo oculare,monitoraggio della pressione di 24 ore e così via….
Ci sono anche delle situazioni particolari come ad esempio la cosidetta ipertensione da camice bianco(il riscontro cioè di valori elevati in ambulatorio o in ospedale ed invece valori normali a casa)o casi di ipertensione cosidetta secondaria dovuta a malattie renali o endocrine ma sono condizioni cliniche decisamente più rare rispetto all’ipertensione arteriosa essenziale di cui abbiamo parlato finora.
Come va curata ?
Qualche volta è sufficiente un cambiamento degli stili di vita(stop fumo,calo ponderale,modifiche dell’alimentazione,come ad esempio ridurre il consumo del sale ,pratica di esercizio fisico aerobico regolare).
Nella maggior parte dei casi però,alla messa in atto di adeguati stili di vita- sempre raccomandabile -in base ai valori pressori e al profilo di rischio cardiovascolare individuale presente vanno aggiunti anche i farmaci il cui razionale- in sintesi -è di far in modo che il cuore lavori contro pressione”normalizzata”.
La terapia antipertensiva dispone attualmente di un ampia varietà di farmaci nella scelta dei quali il cardiologo tiene conto di molti fattori e di molte variabili (età del paziente, sesso,eventuale presenza di altre patologie o di altre terapie ) in modo da rendere il più tollerabile possibile l’assunzione del farmaco che va preso a vita !
(se si sospende la pressione torna alta !Si può ridurre il dosaggio nei periodi di grande caldo ma l’autosospensione è sempre piuttosto pericolosa) La maggior parte dei farmaci è davvero priva di effetti indesiderati.
Anche gli atleti qualche volta sono affetti da ipertensione; anche nel loro caso va diagnosticata la presenza o meno di danno d’organo,va valutata la risposta della pressione durante il test da sforzo e nel recupero; vanno scelti dei farmaci considerati no doping; vanno consigliate alcune discipline sportive rispetto ad altre (marcia bicicletta in pianura o sport di destrezza piuttosto che tennis calcio sci alpino ad esempio )e talora vanno decisamente sconsigliati alcuni tipi di sport come il sollevamento pesi che comportando un importante esercizio di forza degli arti superiori determina un aumento della pressione intratoracica ed inevitabilmente un aumento della pressione arteriosa.
Alla base di tutto un incontrovertibile suggerimento: ma misuriamoci ogni tanto la pressione!