Perchè l’Akragas
Qualcuno si chiederà perché su Panathlon Planet dedichiamo un articolo alla società di calcio Akragas, pressoché sconosciuta al grande pubblico. Adesso ve lo spiego non prima di avere fatto una breve introduzione sulle magnificenze di questa affascinante meta turistica.
Agrigento è la città che diede i natali a Luigi Pirandello, scrittore, poeta e drammaturgo, insignito del Premio Nobel nel 1934.
Ed Agrigento ed il suo territorio sono la fonte d’ispirazione degli scritti del grande agrigentino.
Arroccata sul colle della Rupe Atenea, la città moderna, ha ai suoi piedi un comprensorio archeologico di rara importanza e bellezza.
Akragas, Agrigentum, Kirkent, Girgenti e, finalmente, Agrigento: queste le sue diverse denominazioni nel corso della sua storia bimillenaria, che hanno scandito i tempi e le genti che vi hanno risieduto, lasciando ai posteri importanti ed incomparabili vestigia, celebrate nei loro scritti, da Orville, a Riedsel, da Munter al viaggiatore per eccellenza Johann Wolfgang Goethe.
Fatta questa premessa il perché è presto spiegato: ero di mamma agrigentina con nonno sindaco (Ignazio Altieri) ed antecedentemente anche podestà, e, proprio in quell’inizio anni ’50, una delle molte volte che trascorrevo qualche tempo nella città pirandelliana fui portato da mio zio Gigi a vedere l’Akragas, la prima ed indimenticabile partita della mia vita.
Massimo Rosa/Direttore
di Enzo Nocera – Agrigento Area 9 Sicilia
Questa idea si concretizzò nel 1952, quando i soci dell’Unione Sportiva accostarono le origini greche della città, alla più importante squadra di calcio del capoluogo. Agrigento esibisce con orgoglio la sua grecità e non soltanto con la maestosità della Valle dei Templi. L’ Akragas, quasi settanta anni di storia sportiva, desta curiosità tra i gli appassionati calciofili oltre per la denominazione (per tanti era la squadra di Agrigento sponsorizzata da una società del gas) anche e soprattutto per gli importanti traguardi raggiunti ma anche per le cocenti delusioni. Qualche anno dopo la fondazione, una brillante serie di successi porta la squadra biancazzurra fino alla serie C nazionale dove per dieci anni si misura con le più importanti piazze calcistiche meridionali. Dieci anni di successi e la serie B sfiorata nel campionato 1962/63. Agrigento calcistica non può sostenere un peso finanziario così gravoso. Inevitabilmente, sul finire degli anni 60, l’Akragas retrocede in Quarta Serie restandoci dieci anni; ancora l’amarezza di una retrocessione nel campionato 1977/78 quando per la prima volta “scivola” in Promozione. Solo un anno dura la permanenza nel torneo regionale. Una entusiasmante sequenza di successi porta la squadra al ritorno in serie C nel campionato 1980/81 conquistando, nel torneo 1983/84, il sesto posto.
Da quel momento ennesima parabola discendente fino al primo fallimento (1988). Il calcio agrigentino rinasce qualche anno dopo e nei primi anni novanta la squadra torna a militare in serie C. Dura poco. Ancora un fallimento azzera la storia calcistica cittadina. Gli anni novanta e duemila sono caratterizzati da anonimi campionati regionali ma la svolta avviene meno di dieci anni fa. L’Akragas, successo dopo successo, dall’ Eccellenza regionale approda, ancora una volta, nel calcio professionistico ma nel 2017 viene dichiarata fallita per debiti. La storia recente vede la squadra della città di Agrigento impegnata in campionati strutturati su base regionale. Ma i “Giganti” (così vengono chiamati i calciatori dagli sportivi locali per via dello stemma sociale che riproduce i tre Telamoni) hanno ancora tante energie per tornare in auge. Lo stadio, intitolato ad Esseneto, atleta di Akragas vincitore di una Olimpiade, è pronto a far rivivere agli sportivi agrigentini la gloria e le emozioni che solo l’Akragas riesce a trasmettere. Tra i tanti “Giganti” come non ricordare gli allenatori Carmelo Di Bella, Egizio Rubino e Franco Scoglio che hanno allenato anche in Serie A o Legrottaglie, campione juventino e Nazionale azzurro, allenatore biancazzurro in Lega Pro. Tra i calciatori ” i capitani” Gaspare Gallo, Mario Rossi (otto anni di militanza) e Peppe Catalano ma non si possono elencare tutti. Sicuramente chi ha indossato la maglia bianco azzurra resta per sempre un “Gigante”. E gli sportivi agrigentini al grido di “giganti, giganti” spingono al successo la squadra con l’auspicio di tornare presto nel calcio professionistico.
Galleria d’immagini. “Ieri, oggi…e domani?”
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Panathlon D.I.
L’incipit de “I Giganti che giocano all’Esseneto…” non è altro che parte di un articolo da me scritto una ventina di anni fa in occasione di un work-shop giornalistico, organizzato dsll’Associazione Culturale Il Cerchio di Agrigento, che riporto interamente qui sotto.
Cordialmente,
Massimo Rosa/Direttore
PARCO LETTERARIO “ LUIGI PIRANDELLO “
Chi pensasse di trascorrere le vacanze, o di trascorrere un fine settimana in Sicilia, non dimentichi di soggiornare ad Agrigento, città che non finisce mai di stupire per la ricchezza di vestigia e cultura che sa offrire ai “gourmet” delle vacanze-intelligenti.
Agrigento è anche la città che diede i natali a Luigi Pirandello, scrittore, poeta e drammaturgo, insignito del Premio Nobel nel 1934.
Ed Agrigento ed il suo territorio sono la fonte d’ispirazione degli scritti del grande agrigentino.
Arroccata sul colle della Rupe Atenea, la città moderna, ha ai suoi piedi un comprensorio archeologico di rara importanza e bellezza.
Akragas, Agrigentum, Kirkent, Girgenti e, finalmente, Agrigento: queste le sue diverse denominazioni nel corso della sua storia bimillenaria, che hanno scandito i tempi e le genti che vi hanno risieduto, lasciando ai posteri importanti ed incomparabili vestigia, celebrate nei loro scritti, da Orville, a Riedsel, da Munter al viaggiatore per eccellenza Johann Wolfgang Goethe.
Pindaro non esitò a definirla “città più bella fra quante gli uomini avessero edificato”.
Il paesaggio che la circonda, stendendosi ai suoi piedi, è dolce ed aspro a seconda delle stagioni; ma il leit-motif è dato dalla simbiosi armonica dei suoi colori: ora intensi, ora smorzati. Una simbiosi che sta tra l’azzurro cielo-mare, di un’intensità africana, il giallo ocra della sua terra, capace, ad ogni tramonto, di rinnovare il grandioso spettacolo che la rende protagonista, tingendosi di delicati riflessi dorati, conferendo ai templi, maestosi, là sulla dorsale collinare, un’aurea di perenne regalità, per non parlare poi del verde degli innumerevoli ulivi, quasi un ricamo sui suoi dolci declivi che, ad ogni frusciar del vento, si tingono d’argento, quasi le loro chiome volessero ricordare l’antichità dei luoghi.
A questo spettacolo si aggiunga poi, a chi avesse la fortuna di capitare qui tra Gennaio e Febbraio, quando la celebre “Vallata dei templi” si tinge interamente di un intenso colore rosato dei più famosi “mandorli in fiore” del mondo, a cui gli agrigentini dedicano, da sempre, una festa.
“ Sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra della campagna di Girgenti, dove nacqui “.
Queste le ultime volontà di Luigi Pirandello, le cui ceneri sono oggi custodite dal cippo vicino la casa natale ed il “ mare africano “, sotto al pino ai piedi del quale il grande drammaturgo disse di essere caduto “come una lucciola”, in contrada Caos a due passi dall’antico borgo marinaro di Porto Empedocle.
Ed Agrigento e gli agrigentini non hanno mai dimenticato questo illustre e geniale loro figlio-fratello, che ha saputo, più di ogni altro, interpretare le mille sfaccettature della sicilianità, dedicandogli un Parco Letterario.
L’espressione Parco Letterario, nasce da un’idea di Stanislao Nievo, pronipote del più celebre Ippolito, che sta ad indicare un’area di territorio nella quale sono individuati e realizzati veri e propri itinerari culturali, attraverso luoghi in cui i più celebrati poeti e scrittori italiani hanno tratto le loro ispirazioni.
“ Il Parco Letterario Luigi Pirandello “, come racconta Bernardo Barone, eclettico presidente de “ Il Cerchio “, autore e gestore del progetto “ intende rappresentare un importante momento di riscoperta dei luoghi, dei quartieri, delle contrade, ma anche dei comportamenti e della cultura descritti nei romanzi, nelle novelle e nei drammi dell’autore “.
I naturali spazi saranno dunque gli scenari, luoghi teatrali animati da suoni, parole, odori, grida e gesti.
Un cantastorie condurrà i visitatori lungo itinerari ideali e talora misteriosi di un Viaggio Sentimentale, e vi assicuriamo che non finirete mai di stupirvi: s’incontreranno, infatti, i personaggi che, evasi dalle pagine dei romanzi e della finzione scenica della realtà, sembrano rincorrersi lungo siti della loro origine storica ed ambientale.
La proposta turistico-culturale si sviluppa su quattro diversi punti:
La grecità: una passeggiata tra i mandorli, gli ulivi e cipressi a guardia degli antichi monumenti “aerei e maestosi su l’aspro ciglione” in un’atmosfera sospesa nel tempo.
Dal tempio di Giunone, lungo la via Sacra, si potranno vedere il tempio della Concordia e quello di Ercole e, raggiungendo l’Agorà Bassa, i templi di Giove e dei Dioscuri.
Il Caos: il luogo natio, la Casa, il Pino, le fonti dell’ispirazione, ancor oggi ricche di sentimento. Un percorso naturalistico nella campagna circostante, che aspramente degrada verso “l’azzurro aspro e denso del mare”.
Il mito nel Chiostro: dalla chiesa di San Nicola, tra gli odori ed i sapori della terra di Girgenti, ammirando la cavea Antica sino al suggestivo Chiostro.
Magia e poesia potranno proseguire con la visita del Museo Archeologico e del quartiere Ellenistico-Romano.
La Marina: accolti dall’urlo degli “ uomini del mare “, intenti a caricare lo zolfo tra le atmosfere del vecchio Caricatore.
Dalla Torre di Carlo V alla via Roma, nella piazza, nei vicoli, tra gli angoli ed il caffè, dove Pirandello tornava spesso per sentire quei profumi e quel vociare della sua gente, per coglierne il vivere quotidiano.
Poi, quando cala la notte, la valle dei Templi magicamente s’illumina, trasmettendo al viaggiatore quella sensazione di grandezza che solo si prova di fronte alle opere immortali dell’uomo: voi potrete stare lì, estasiati, davanti a tanta bellezza nelle luminose notti agrigentine.
Massimo Rosa
rosapresservice@yahoo.it
Per informazioni:
Parco Letterario “Luigi Pirandello”
Associazione Culturale “Il Cerchio”
Via Ugo La Malfa a monte, 1 – 92100 Agrigento
http://user.iol.it/ilcerchio_ag
E-mail: il cerchio_ag@iol.it
Per un soggiorno speciale:
Foresteria Baglio della Luna ****
Antica masseria con torretta del XIII secolo
Vista sulla Valle dei templi
24 camere
Ristorante “Dehors”
Aperto tutto l’anno
Vi Riceverà Ignazio Altieri
S.S. Contrada Maddalusa – Valle dei Templi
Tel. 0922/5110161 – fax 0922/598802
92100 AGRIGENTO