Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Panathlon G. Brera Università di Verona
C’e’ anche Fognini in questa Italia che tutti ci invidiano. O, meglio, c’e’ ancora lui, che fino a non molti mesi fa era tra i primi dieci del mondo. Ora è al ventinovesimo, ma se continuasse a giocare come ha mostrato contro Fucsovics, potrebbe rientrare nei top ten, tra cui aveva fatto il suo ingresso il 10 giugno del 2019. Gioco fluido, preciso, tempismo perfetto, colpi stretti, essenziali, affidati quasi interamente alla parte superiore del corpo. Mano fatata, da artista. E velocissimo negli spostamenti. Il suo punto debole rimane il controllo delle emozioni, che ieri però non ha avuto sbavature data la superiorità registrata nei confronti dell’avversario nel secondo e nel terzo set, dopo la conclusione positiva del primo al tie-break e con uno scarto minimo. Superato il secondo turno, nei prossimi giorni dovrà affrontare Delbonis (n. 51 ATP), che ha eliminato Andujar. Se continuasse a vincere, troverebbe quasi certamente Zverev nei quarti.
Gli altri italiani rimasti in gara sono tutti concentrati nella parte alta del tabellone.
Sinner e Magher si affronteranno per stabilire chi si batterà (molto probabilmente) con Monfils, in vista di Nadal, il re della terra rossa, testa di serie n. 3.
I rimanenti sono tutti ancora più in alto, cioè nel quarto di tabellone del n. 1 del mondo Djokovic Il primo a misurarsi con lui (agli ottavi di finale) potrebbe essere Musetti, che però prima dovrebbe superare Nishioka e il vincente tra De Minaur e Cecchinato.
Berrettini potrebbe invece arrivare a Djokovich nei quarti di finale, ma superando Coria, (forse) Seppi e il vincente di un gruppo di cui fanno parte Fritz, Cilic e Federer.