Di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
In questi giorni gli psicologi sono probabilmente occupati a cercare di definire i sintomi di una nuova malattia. I telespettatori sportivi sono infatti febbrilmente impegnati nel cercare di seguire eventi che si stanno svolgendo contemporaneamente, sperando di non perdere, i momenti più salienti.
Noi ci mettiamo tra questi potenziali pazienti, perché ieri, ad esempio, abbiamo fatto di tutto per rimanere sempre aggiornati, in diretta, sulla partita di tennis di Wimbledon tra Federer e Mannarino, su quella tra Musetti e Hurkacz e sugli ottavi di finale dei campionati europei di calcio tra Inghilterra e Germania, che si si stava svolgendo a Londra.
Una faticaccia, una bellissima faticaccia, ma pur sempre una grossa fatica.
Anche tra gli spettatori fisicamente presenti a Wembley venivano messe in evidenza persone che con un occhio seguivano il tennis e con l’altro il telefonino, per guardare la partita di calcio.
Nei prossimi giorni la situazione potrebbe peggiorare o addirittura degenerare.
Come si sa, gli stimoli sono utilissimi perché possono produrre importanti miglioramenti. Ma gli stimoli, se sono eccessivi, generano l’effetto opposto.
Il rischio è finire tutti sul lettino dello psicologo.
O, nella peggiore delle ipotesi, su quello dello psichiatra.