Per motivi tecnici non abbiamo potuto pubblicare la semifinale maschile e la finale femminile nelle date in cui si sono svolti gli incontri. Lo facciamo comunque seppur in ritardo.
Il Tennis di Alberto Capilupi REDAZIONE G.Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino AA
11.06.2021
Novak Djokovich conferma di essere il tennista n. 1 del mondo, dominando nettamente in semifinale Rafael Nadal, considerato il giocatore più forte sulla terra rossa di tutti i tempi.
Domenica il serbo cercherà di conquistare il primo posto in questa bellissima edizione del Roland Garros, misurandosi con Stefanos Tsitipas, che ha eliminato Alexander Zverev nell’altra semifinale. Ma probabilmente Nole non avrà molti problemi con il giovane greco, già felice fino alle lacrime per essere arrivato nella finale di uno Slam per la prima volta nella sua vita. Tsititipas, dopo aver vinto i primi due set grazie a “tergicristalli” quasi perfetti, che costringevano il suo avversario ad arrivare spesso fuori tempo sull’angolo del diritto, generando un accumulo di errori nell’esecuzione dei colpi incrociati, è stato rimontato nei due parziali successivi, in cui Zverev ha saputo reagire prendendo fiducia in se stesso. Nel quinto e decisivo set Tsitipas ha addirittura rischiato di cedere nel primo gioco, in cui si è trovato a dover affrontare tre break point consecutivi a partire dal punteggio di 0-40. Ma l’essere riuscito ad annullarli è servito sicuramente a ridargli quella sicurezza mentale che sembrava aver perso. Il break acquisito nel quarto gioco gli ha poi consentito di rafforzare la sua speranza nella vittoria, che tuttavia è stata nuovamente rimessa in discussione negli ultimi due giochi, in cui Zverev ha saputo annullargli ben sei match point.
Djokovich si è imposto su Nadal sia sul piano fisico, perché lo spagnolo d un certo punto è lerralmente crollato, sia su quello mentale.
L’incontro era iniziato malissimo per il serbo, che in pochi minuti si è trovato in svantaggio per 5-0. Ma proprio da quel momento Djokovich ha cambiato marcia, accaparrandosi tre game consecutivi, prima di cedere il primo set a Nadal, che progressivamente ha poi dato l’impressione di essere sempre più stanco.
La qualità del tennis mostrata dai due campioni è stata elevatissima, come ha riconosciuto lo stesso vincitore nell’intervista che gli è stata fatta dopo l’incontro. Meglio di così, infatti, è difficile giocare: geometrie continuamente variate, cambi di ritmo, conclusioni spiazzanti, variazioni nelle rotazioni, improvvise palle smorzate, pallonetti millimetrici, recuperi apparentemente impossibili. E’ doveroso quindi ringraziare questi due magnifici campioni per lo spettacolo che hanno offerto.
Si è però rischiato di rovinare la partita, come in parte era successo nell’incontro dei quarti tra Djokovic e Berrettini.
Gli organizzatori, infatti, pur potendo dare inizio alle semifinali alle ore 13, avevano fissato l’orario del primo incontro per le 15, con la conseguenza che, dopo il tie-break del terzo set della seconda partita (quella appunto tra Djokovich e Nadal), che si era concluso esattamente alle 22.39, avrebbero dovuto sospendere l’incontro oppure far uscire gli spettatori prima della fine, come era purtroppo successo nei giorni precedenti.
Invece il buon senso (di chi era autorizzato a decidere) è prevalso, per cui è stato annunciato che l’incontro poteva proseguire e che gli spettatori potevano rimanere.
12.06.2021
La ceca venticinquenne Barbora Krejcikova (n. 33 della graduatoria WTA) ha vinto il singolare femminile battendo la ventinovenne russa Anastasia Pavlijcenkova (n. 32 ) in tre set.
Il confronto si è svolto tra due modi giocare completamente diversi. Da un lato un tennis fluido, ragionato, molto preciso e sorretto da una notevole scioltezza negli spostamenti, dall’altro la potenza, l’aggressività e la tendenza a risolvere rapidamente le situazioni, anche per evitare di mettere a nudo le proprie carenze nella mobilità. Dopo aver vinto nettamente il primo set, la russa non è più riuscita ad esercitare una pressione adeguata sull’avversaria, che ha preso in mano le redini del gioco alternando palle molto piazzate (apparentemente gestite senza sforzo) verso gli angoli ad improvvise palle corte, irraggiungibili per l’altra.
Negli ultimi due giochi del set decisivo la Pavlijcenkova, in svantaggio per 5-3, ha avuto però una reazione orgogliosa, che le ha consentito di annullare ben quattro match point, dovuti in parte a quella tipica e tremenda paura di vincere che colpisce subdolamente il tennista che si trova in vantaggio senza essere sorretto da una piena fiducia in se stesso. Ma nonostante fosse caduta chiaramente in questa situazione emotiva, la Krejcikova è riuscita ugualmente a prevalere.