RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 25
Qui Verona – Roberto Gerosa – Area1
Chi segue i miei articoli si sarà reso conto che, tra tutti, gli anni che preferisco ci sono gli anni ’60. Quelli in cui la lira fu premiata dal Financial Times come moneta più stabile (ora abbiamo l’euro) e la crescita era tra le più alte delle economie mondiali (diversamente dall’ attuale); mentre la disoccupazione e l’analfabetismo andavano scomparendo, in Europa eravamo uno degli Stati più influenti, guadagnandoci un posto nel G8. . .così mi raccontava il nonno! Non possiamo dimenticare la rivoluzione Cubana iniziata nel 1959 ed il conseguente “irrigidimento” tra Russia e America (oggi poco è cambiato) mentre, senza voler sollevare questioni politiche, l’Italia non aveva dimenticato la storica frase, e non solo, che il generale Charles De Gaulle, Presidente Francese dal 1958 al 1968, disse: “l’Italia non è un Paese povero ma, un povero Paese”. Nel dicembre del ’63 nacque il Governo Moro che introdusse una politica fiscale espansiva indirizzata al raggiungimento della piena occupazione incrementando così la spesa pubblica ma, nonostante ciò, il rapporto tra debito Pubblico e PIL rimase sotto controllo e fu tra i più bassi d’Europa. Non possiamo poi dimenticare momenti oscuri come la frana che nell’ ottobre del ’63 fece traboccare il bacino della diga del Vajont con la conseguente grande ondata che travolse alcuni paesi della valle, Longarone compreso. Fu un disastro annunciato dove perirono quasi 2.000 persone.
Detto questo, in quegli anni venne organizzato anche il 23° G.P. di Monaco (1965), che racconterò cercando di farvi rivivere quei momenti. Questo evento suscitò molte polemiche ancor prima di iniziare il suo svolgimento considerando che, quando arrivò il momento di redigere il calendario internazionale, gli organizzatori del G.P. chiesero come data il 30 maggio, una domenica, consapevoli che quella data, per tradizione, sarebbe spettata alla 500 Miglia di Indianapolis pur se non più valevole come un tempo per il campionato mondiale. Questo escamotage farebbe far pensare che gli organizzatori del GP di Monaco avessero la volontà di dissuadere la partecipazione di alcuni piloti come Jim Clark (1936/1968) e Daniel “Dan” Gurney (1931/2018) che non erano mai mancati a quell’ appuntamento nonostante le peripezie per parteciparvi, creando inoltre uno “sgarbo” al patron Colin Chapman (1928/1982) che oltre ad essere un invidiato progettista di auto da corsa era un razionale astuto “sfruttatore” dello sport automobilistico. Non si conoscerà il vero motivo ma, la 500 Miglia fu spostata al 31 maggio. Questo cambiò molte cose per Chapman che chiese, essendoci il fuso orario di 6 ore tra L’ Europa e lo Stato dell’Indiana, di anticipare il GP di Monaco alla mattina. Il commissario della gara di Montecarlo non aderì, ma concordò di mettere a disposizione per Clark e Gurney un motoscafo permettendo loro di raggiungere via mare l’aeroporto di Nizza e quindi recuperare parte del tempo che avrebbero perso percorrendo le strade. Chapman calcolò che, partendo da Nizza alle ore 20,00 con un aereo speciale, i due piloti avrebbero potuto raggiungere gli Stati Uniti in tempo utile per trascorrere una notte in un letto e ripartire sufficientemente riposati il giorno seguente. Chapman capì poi che non poteva avere “capra e cavoli” con il rischio di sottoporre ad un eccessivo stress i piloti decidendo che presenziassero alla sola 500 Miglia di Indianapolis.
Inserisco una nota per il gentil sesso che segue questa rubrica. Nell’edizione della 500 Miglia di Indianapolis del 2014, come un’unica pilota in campo, la bella britannica Pippa Menn nata nell’ agosto del 1983 e che debuttò nel 2003 nella Formula Renault, coinvolse i suoi fan in raccolte fondi a sostegno del tumore al seno.
Tornando al G.P. di Monaco, dopo diverse difficoltà operative e finite alcune diatribe, nel giorno di giovedì 27 maggio ci fu la prima seduta di prove con un gran fermento, in particolare nel box della Goodyear pneumatici in quanto la Casa americana era al suo debutto in una gara valevole per il campionato mondiale. Venerdì 28 ricominciarono le prove cercando, visto il bel tempo, di forzare l’andatura. Sabato 29 fu la giornata utile per ottenere lo schieramento di partenza con la presenza nei box dell’attore Steve McQueen, considerato un idolo dal sesso femminile e che sarà poi protagonista nel film con soggetto il Gran Premio di Germania.
La folla si calmò, si accesero i motori e i tubi di scarico iniziarono ad “urlare” terminando le prove con Graham Hill (1929/1975) su BRM in prima posizione di partenza. Domenica 30 fu il gran giorno. A mezzogiorno chiusero il circuito e subentrò uno strano silenzio, forse la quiete che precedeva la tempesta. I ristoranti vennero presi d’ assalto mentre gli albergatori permisero ai loro ospiti di vedersi la corsa dai balconi. Partirono con un rumore assordante le 16 monoposto dirette verso la salita che portava al Casinò e così via, via, la corsa proseguì anche con qualche incidente (classico di questa gara) con un susseguirsi di piazzamenti e terminando con la vittoria di Graham Hill, che risultò così essere l’unico vincitore, per tre volte consecutive, di questo Gran Premio.
*Ringrazio come sempretutti i lettori/lettrici, gli “affezionati” Silvano, Giampaolo, Emanuela, Giacomo, Giovanni, Angelo e Salvatore per i loro commenti e il Presidente del RIVS (Registro Italiano Veicoli Storici) per le segnalazioni operative ricevute.
*News dai lettori: Un amico regala una Panda del 1993, km 70.000 circa, bollo e revisione ok, p.p. euro 700 circa. Gianni vende una Renault 4CV del 1958, completamente restaurata, targa oro ASI, libretto e targhe dell’epoca, foto e prezzo a richiesta. Per annunci o richieste, il numero gratuito è 3755459855 con WhatsApp.
4 Comments
Gianni
Roberto Gerosa è come sempre preciso e imparziale nella descrizione dei suoi articoli soffermandosi non solo agli aspetti dell’automobilismo, immagino sua vera passione, ma anche ad altri argomenti sempre apprezzati e utili da conoscere o ricordare. Gianni
Luca Veloso
Sport e storia si uniscono in un connubio spesso vincente… Bravo Roberto a saper miscelare nel giusto modo i due ingredienti… Quasi come un grande chef
Angelo
Leggo sempre volentieri gli articoli fatti da Roberto che riesce ad estrapolare aneddoti del passato coinvolgendo il lettore di leggere con attenzione bravo Roberto
Emanuela
Leggo con più interesse quando gli articoli si orientano su aneddoti storici che tecnici. Grand Prix di Monaco il mio preferito. Complimenti Boberto