“ Terzo Tempo
L’incredibile rimonta
Qui Rovigo – Paolo Avezzù – Area 1 Veneto – Trentino/AA
Che il Petrarca Padova si giocasse la finale del Campionato di rugby Top 10 il 2 giugno prossimo era quasi scontato. Dico quasi, perché dopo la vittoria di andata sul campo del Valorugby Emilia per 27 a 16, il Petrarca Padova ha avuto vita difficile in casa, dove ha perso sabato 22 giugno il ritorno della prima semifinale per 23 a 24, una sconfitta indolore, perché per la differenza punti il Petrarca accede alla finale.
Dove non c’era nulla di scontato era invece nell’altra semifinale, quella tra Calvisano, bestia nera del Rovigo, e appunto Femi Cz Rugby Rovigo. All’andata era finita a Calvisano per i padroni di casa vincitori per 31 a 22 contro i Bersaglieri del Rovigo, con un più 9 di differenza punti. Sembrava quasi impossibile per il Rovigo recuperare il gap ed accedere alla finale. Invece la grinta, la passione e la voglia di riscatto del Rovigo, sostenuto dai 600 spettatori che avevano potuto accedere allo Stadio “Mario Batttaglini” di Rovigo, hanno fatto la differenza. Abbiamo assistito veramente ad una bella partita, con la suspence fino alla fine. Il Rovigo, dopo essere stato in vantaggio per buona parte della gara per 10 a 0, a metà del secondo tempo subisce un calcio ed il Calvisano si porta sul 3 a 10, risultato sufficiente per farlo passare alla finale, con un successivo secondo calcio per il Calvisano per il 6 a 10. Sembra finita per il Rovigo, ma non è così. Invece è un susseguirsi di colpi di scena: prima, a 2 minuti dalla fine, una meta del Rovigo annullata dall’arbitro. Poi, all’ultimo secondo, nell’ultima azione di gioco, “diventa possibile l’impossibile”, come ha dichiarato a fine partita il “man of the match” Gianmarco Vian del Rovigo, con una meta sulla linea del Rovigo, dopo una poderosa azione di gioco e relativa trasformazione. Finisce 17 a 6 e per una differenza punti di più 2 il Rovigo accede meritatamente, tra gli applausi ancora increduli del pubblico del Battaglini, alla finale del 2 giugno alle 18 a Padova. Come aveva dichiarato il neo Presidente della Federazione Ruby Marzio Innocenti “la finale del 2 giugno, nella Festa della Repubblica, tornerà ad assegnare il titolo di campione d’Italia dopo lo stop imposto dall’insorgere del Codiv-19 nel 2020, conferendo alla sfida per il tricolore un forte significato simbolico e lanciando un segnale di fiducia a tutte le Società italiane”.
Insomma, anche dal rugby italiano, un forte messaggio di speranza per la ripartenza del nostro Paese.
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