Qui Roma – Lorenzo D’Ilario – Area 14
Maria Masini, la tennista senese più forte di sempre, è pronta per un’altra stagione da protagonista dopo essersi aggiudicata il titolo di doppio di seconda categoria nei campionati italiani femminili che si sono svolti ad Ancona lo scorso anno. Sin da bambina Maria ha sempre avuto lo sport nel sangue, grazie all’esempio del padre pallavolista e soprattutto della madre, Giulia Collodel, vincitrice di ben sette titoli universitari tra singolare e doppio e convocata nella nazionale azzurra di tennis per le Universiadi di Edmonton, di Kobe e di Zagabria negli anni Ottanta. Per il Panathlon Distretto Italia la giovane tennista (classe 1994) rappresenta un esempio di vita, oltre che sportivo, in quanto è riuscita a coniugare al meglio una carriera professionistica di alto livello con gli studi universitari, conseguendo una doppia laurea e competenze certificate nel campo del marketing e della comunicazione digitale.
- Lo scorso settembre, ad Ancona, ti sei laureata campionessa in carica di seconda categoria nel doppio femminile. Quali emozioni hai provato?
Dopo un’annata molto particolare e con pochi tornei alle spalle, ho deciso di fare i campionati italiani sia nel singolo che nel doppio. In particolare, con Giulia Crescenzi ci siamo accordate all’ultimo secondo per disputare il doppio e, pur essendo molto amiche da tempo, era la prima volta che giocavamo insieme. Nel singolo sono stata eliminata da Giulia Gabba, pagando l’inattività causata dalla pandemia. Nel doppio, invece, abbiamo vinto lo Scudetto avendo la meglio al termine di partite davvero intense e combattute. Ad esempio, in semifinale abbiamo sconfitto il duo Zucchini-Ruggeri al tie-break decisivo terminato 10 a 8, mentre in finale ci è voluto un doppio 7-6 7-6 per battere due giovani promesse come Asia Serafini e Matilde Paoletti. È stata un’emozione fortissima perché i campionati italiani sono un titolo molto importante e riuscire a vincerli è stata la ciliegina sulla torta dopo una stagione piena di sacrifici.
- Come è nata l’intesa con Giulia Crescenzi?
Anche a Giulia è sempre piaciuto giocare il doppio e questo, insieme alla nostra amicizia, è un aspetto decisivo. È fondamentale, infatti, che ci sia un’ottima intesa sia in campo che fuori. L’affiatamento della coppia è molto importante per superare i momenti difficili che ogni partita può presentare. Non a caso ho sempre voluto giocare il doppio con colleghe con cui sapevo che sarebbe stato un piacere condividere gare, allenamenti e pernotti e, soprattutto, che come me tengano molto al doppio e non lo considerino un ripiego. Con Giulia, in particolare, partita dopo partita è nata un’intesa fantastica a livello di gioco, di schemi e di tattica.
- Il 2017 è stato l’anno di svolta della tua carriera in cui hai raggiunto i tuoi best ranking nella classifica mondiale WTA (n.887 nel singolo e n.474 nel doppio). Cosa ti ha portato in questi anni ad eccellere nel doppio?
Nel doppio, oltre a vincere tanti tornei, ho giocato molte finali e partecipato a diversi tornei ITF $100,000. Inoltre, ho disputato tre volte le pre-qualificazioni degli Internazionali d’Italia al Foro Italico arrivando ad un soffio dal ricevere la wild card per il tabellone principale insieme a Giorgia Marchetti. Ho coltivato questa specialità sin dall’Under 12 e dall’Under 14, in cui ho ottenuto ottimi risultati nei tornei del circuito europeo. Ho sempre puntato a giocare il doppio non solo perché mi serviva come allenamento per il singolo ma anche perché a livello di tattica e visione del gioco mi accorgevo di avere una predisposizione particolare e mi piaceva tanto. Come tipologia di gioco, infatti, sono molto aggressiva e il doppio mi consente di coprire bene la rete e fa risaltare ancora di più le mie qualità. Naturalmente, oltre a questo, devo i miei successi anche alla sintonia con le compagne con cui ho giocato. Ho sempre fatto singolo e doppio in tutti i tornei che ho disputato: a livello fisico è molto più stancante e dispendioso ma ne è valsa sicuramente la pena.
- Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
Quest’anno, a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria e delle nuove chiusure, fino ad ora non ho giocato molto perché ho preferito concentrarmi sull’allenamento per evitare di correre rischi viaggiando all’estero. Mi alleno allo Sporting Club Valdelsa con i maestri Gino Bartoli e Piero Griccioli e il preparatore atletico Simone Cresti. Per il momento sto disputando diversi Open nazionali in attesa che a maggio ricominci il campionato di Serie B dove gioco tra le fila del Circolo Tennis Firenze. Spero tanto che la situazione migliori in fretta in maniera tale da poter programmare i prossimi tornei ITF, anche a livello internazionale, senza pormi limiti.
- Oltre allo sport, hai completato gli studi universitari e ti sei specializzata a livello professionale. Quali sono le tue passioni e competenze principali?
Oltre alla carriera professionistica ho sempre tenuto a portare avanti gli studi. Dopo il liceo scientifico, ho conseguito la laurea triennale in “Comunicazione, Lingue e Culture” e la laurea specialistica in “Strategie e Tecniche della Comunicazione” presso l’Università degli Studi di Siena. Non potendomi allenare né giocare ho sfruttato il lockdown per fare le prime esperienze lavorative da freelance e quindi oggi mi occupo di fornire consulenze nell’ambito del marketing digitale, della comunicazione e della gestione dei social media. È un lavoro che mi piace molto perché è proprio quello per cui ho studiato, riesco a conciliarlo senza problemi con gli impegni sportivi e mi permette di aiutare ed entrare in contatto con le realtà più svariate: da un’azienda vinicola a una farmacia, passando per un negozio di abbigliamento e altro ancora.