Qui Verona – Adalberto Scemma – Area1
” La coda del Drago “
“Nel nume del padre” è il titolo del libro che inaugura la collana di letteratura sportiva “La coda del drago”, ideata e coordinata dai tre Panathlon Club gemellati: il Panathlon Gianni-Brera Università di Verona, il Panathlon Verona 1954 e il Panathlon Mantova Tazio Nuvolari e Learco Guerra, per i tipi delle Edizioni Zerotre.
Da tempo in sinergia anche con il Coni nell’ambito di iniziative legate al fair play e alla cultura sportiva, i tre Panathlon hanno dato vita a un progetto editoriale carico di stimoli e del tutto innovativo. Accanto agli autori de “La coda del drago”, operano infatti i migliori allievi del corso di giornalismo e letteratura sportiva della facoltà di Scienze motorie di Verona. Un possibile confronto generazionale? Il sogno è questo. Nello stile emblematico del Panathlon International.
Il volume che apre la collana, “Nel nume del padre”, alinea come autori Massimo Castellani e il figlio Leonardo, padre e figlio che, come in un discorrere socratico, si confrontano in un dialogo attuale e reale che è già una conquista.
Massimo, ex atleta olimpionico e poliziotto dei reparti speciali, è un papà ingombrante con una gran voglia di partecipare. Leonardo, ex tennista e giovane attore della scuola del Piccolo Teatro, si ribella ma è incuriosito. Il faccia a faccia attraversa competizioni mondiali, operazioni di polizia e modi di intendere la vita. Le analisi sono estreme come antitetici gli stati d’animo. O è solo apparenza?
I due pensieri contrapposti si alleano in un esercizio al dialogo che mira a cambiare, non tanto il punto di vista dell’uno, ma l’anima di entrambi. Una dialettica delle immagini che vuole cogliere l’attimo, il momento che conta: ricco di passato e carico di avvenire. Le preposizioni sono semplicemente accennate, le congiunzioni coordinative sacrificate per impaginare una realtà copiata materialmente; mai imitata. Parola e ritmo insieme, come per scrivere in palcoscenico assieme al lettore, ora protagonista.
L’idea de “La coda del drago” è venuta al passaggio del Giro d’Italia. Una fiondata di effetti cromatici ti si catapulta addosso all’improvviso, è un sussulto che dura pochi attimi. I corridori si piegano in curva e subito spariscono lasciandoti negli occhi l’immagine di una lunga scia multicolore che sembra la coda di un drago cinese e che ti sfiora senza darti il tempo di afferrarla. Pochi secondi e non c’è più nulla da vedere.
È ciò che accade, per metafora, di fronte a tante storie di sport, storie di uomini ma anche di sogni, di leggende e di miti accatastati nel ricordo senza aver mai trovato quell’evidenza che cronache meno superficiali, più disponibili all’approfondimento, avrebbero dovuto garantire. Di qui l’idea di una collana agile nella struttura, destinata nelle intenzioni a testimoniare, o a rievocare, “passaggi di tempo” -storie attuali o storie uscite dall’archivio della memoria- carichi comunque di energia e di suggestione.
Massimo Castellani 59 anni, primo dirigente della Polizia di Stato, è stato comandante delle sezioni operative del Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (N.O.C.S.). Laureato in Giurisprudenza, ha conseguito il Master universitario di II livello in: “Difesa da armi radiologiche, chimiche e biologiche” all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” ed è specializzato in “Scienze criminologiche” presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara; è paracadutista, alpinista, sabotatore e istruttore di scorte e sicurezza. Atleta agonista di livello internazionale, nel decennio 1980-1990, ha raggiunto l’ottava posizione nel “ranking” mondiale, partecipato alle Olimpiadi di Seoul del 1988 e conquistato per 23 volte il Titolo di Campione italiano nella specialità tuffi dal trampolino. Il CONI lo ha premiato con la “Medaglia di bronzo” al valore atletico ed è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.È autore di “In Polizia per Sport” – Il Rio 2019.
Leonardo Castellani 21 anni, studente della Facoltà di Lettere dell’Università di Verona, è stato giocatore di tennis III categoria, è allievo all’ultimo anno della scuola di recitazione “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano; ha recitato in: “Dettagli” di Lars Norén, regia di Giovanni Crippa; “Nora alla Prova” tratto da “Casa di Bambola” di Henrik Ibsen, regia di Giovanni Crippa; “Tre sorelle” di Anton Cechov, regia di Carmelo Rifici; “Lisistrata” di Aristofane, regia di Mauro Avogadro; è stato scelto, dal “Leone d’Argento” Alessio Maria Romano, per il workshop della Biennale di Venezia 2020.
L’uscita del secondo volume della collana (“I guerrieri di Juric”) è prevista per il 30 aprile prossimi, autori Adriano Ancona e Alberto Sogliani.Vi si racconta l’avventura straordinaria di Ivan Juric, allenatore visionario, e dei suoi “irriducibili” calciatori di Genoa, Mantova, Crotone e Hellas Verona. Per il 10 maggio è prevista invece l’uscita del terzo volume (“L’Angelo dei Tagliapietra”) curato da Paola Colaprisco con prefazione di Erminio Azzaro e interventi di Alessandro Fontana e delle neo-laureande in Scienze motorie Nicole Lorenzet e Sara Perin. Al centro la saga familiare di Angelo Tagliapietra, un grande talento del mezzofondo, vincitore del campione olimpico dei 5000 Gaston Reiff (Londra 1948) uscito troppo presto di scena.