Panathlon Planet si complimenta con il neodottore Giovanni Achille De Nisi per la sua tesi di laurea, della quale ne pubblichiamo l’abstract.
Il mio progetto di tesi dal titolo “Sport Paralimpici come strumento all’inclusione sociale e di acquisizione ad una migliore qualità della vita” è stato pensato, strutturato e sviluppato con l’intento di essere un valido supporto per tutti coloro i quali che, in maniera diretta o indiretta, avessero dovuto convivere con una condizione di alterazione della struttura scheletrica, quale l’amputazione degli arti.
E’ facile intuire che subire un’amputazione ti stravolge la vita, molto più difficile è accettare questa nuova realtà, questa nuova condizione, non solo per chi la subisce, ma anche per le persone vicine come la famiglia.
Nel mio elaborato viene approfondito il concetto di definizione di amputazione, la sua eziologia, la sua classificazione con tutte le variabili che ne scaturiscono, le diverse tipologie e applicazioni delle protesi, il decorso operatorio, i diversi approcci al recupero funzionale dei movimenti, la figura del chinesiologo ed infine l’utilità dello sport come strumento all’inclusione sociale e qualità della vita.
Subire un’amputazione ha un forte impatto emotivo, questo per alcuni ( oserei dire per molti ) diventa un ostacolo insormontabile, un blocco emotivo e psicologico che sfocia nell’isolamento, nella bassa o nulla partecipazione attiva della vita.
Lo scopo del mio progetto di tesi è quello di fornire informazioni utili, chiare e di facile accesso a tutte quelle figure professionali e non del mondo dello sport basate su evidenze scientifiche che, seppur in una condizione alterata della struttura scheletrica, con il giusto percorso ed i giusti stimoli, si può avere uno stile di vita attivo e appagante al pari di chi non ha subito amputazioni.
Lo studio e l’approfondimento del modello prestativo nel calcio ( con la Nazionale Italiana Calcio Amputati ) e negli sport di atletica leggera ( Atleti Nazionale Italiana Atletica Leggera ) mi ha permesso di estrapolare e costruire una serie di protocolli di allenamento volti a migliorare lo stile e la qualità della vita dei soggetti sottoposti a questi allenamenti.
L’applicazione di questi protocolli di allenamento ha permesso a tutti gli esaminati di vedere migliorare le loro condizioni fisiche in termini di prestazione, come ad esempio indossare autonomamente la protesi, percorrere una certa distanza nel minor tempo possibile, salire e scendere una scala.
Tutto ciò ha permesso di acquisire maggiore autostima ed indipendenza, maggiore sicurezza in se stessi ritornando ad avere uno stile di vita attivo, con più partecipazione alla vita sociale e per alcuni, anche sportiva.
Ringrazio ancora oggi il presidente FISPES Porru, la vicepresidente Mainardi, il presidente CIP CALABRIA Scagliola per avermi concesso questa opportunità di studio e approfondimento vicino alle rispettive nazionali ( CALCIO-ATLETICA ) di avermi dato accesso al mondo dell’elite sportivo Paralimpico, cosi da poter essere utile a chi ( per un periodo di tempo limitato ) può risultare in una condizione di disagio.
Concludo la mia tesi dicendo : LO SPORT E’ VITA, LO SPORT E’ PER TUTTI … ( e non c’è nulla di più vero )
Dott. Giovanni Achille De Nisi