SARANNO FAMOSI?
Qui Ozieri – Raimondo Meledina – Area13
Elisa Puggioni, tennis
Il suo nome è Elisa Puggioni, ha 16 anni, e frequenta il Liceo Scientifico Spano di Sassari, la sua città. Da circa dieci anni fa tennis e lo fa nel migliore dei modi, se è vero che col Tennis Club Torres ha da poco conquistato la promozione in serie B2 F. insieme a Roberta Sechi, Maria Teresa Carlini, Giulia PisanoedElisa Patta, poi si è aggiudicata anche la prima tappa del Super Next Gen under 18 disputatosi a Roma e ora si prepara per le altre due tappe in programma a Perugia e Cagliari.
Il Super Next Gen under 18 rappresenta una vetrina molto importante per chi dimostra che con la racchetta ci sa fare ed i vincitori acquisiscono il diritto di partecipare al torneo ITF che, a sua volta, può lanciare verso il professionismo. Per questo Elisa Puggioni non si distrae più di tanto ed allo studio abbina un’intensa attività sportiva, allenandosi per due volte al giorno sotto la supervisione del maestro Federico Sgarella per quanto riguarda la parte tecnica e dell’istruttrice Elisabetta Pinna per quanto riguarda la parte atletica.
Naturalmente la giovane tennista sarda è felice del risultato, ma non vuole certo fermarsi sul più bello, e così, ricordando l’amore a prima vista col tennis, quando a soli 7 anni aveva accompagnato una coetanea ad una lezione ed aveva provato a far due tiri, rimanendo folgorata dalla disciplina, punta decisamente a crescere sino a diventare una professionista, ed arrivare quanto più in alto possibile. Si ispira a Serena Williams, per lei la migliore tennista in attività, ma naturalmente non si esalta né si illude più di tanto, e sa che per arrivare a certi livelli bisogna lavorare sodo e fare appello a quella cocciutaggine tutta sarda che in queste situazioni aiuta non poco. Se il buon giorno si vede dal mattino….
Stefano Cherchi, ippica
È in Inghilterra da quattro anni, quando ancora non era maggiorenne, ed alla sua terza stagione di attività il fantino di Mores Stefano Cherchi, ora residente a Newmarket, uno dei templi dell’ippica inglese, può essere più che soddisfatto del suo score: 35 vittorie e piazzamenti che lo rendono orgoglioso anche se non completamente soddisfatto di quanto sinora fatto che, a suo dire, è da migliorare.
Il fantino sardo ha l’ippica nel DNA, appartenendo ad una famiglia che ha sempre respirato questo sport e che lo ha portato a frequentare, sono parole sue, l’Ippodromo Don Deodato Meloni di Chilivani “sin da quando ero nel grembo materno e poi in carrozzina…” Insomma il “suo” ippodromo, quello ozierese, che proprio quest’anno compirà il primo secolo di vita, nel quale però ancora non ha corso e sogna di fare una puntatina per gareggiare e vincere, possibilmente, una gara con addosso i colori della scuderia di famiglia.
In lui è sempre vivo il ricordo del magone alla partenza verso una nazione sconosciuta ad un’età in cui, ancora, si ha bisogno di essere contenuti, ma che è riuscito presto a superare grazie ad una grande passione ed alla volontà di centrare gli obiettivi che sin da giovane si era posto. Quel ricordo è ormai lontano e Stefano si sente ora un ragazzo fortunato che prova a rubare il mestiere lavorando a stretto contatto con fuoriclasse del settore come Andrea Atzeni e Kieren Fallon ed operando alla corte di Marco Botti, con tanti sogni nel cassetto.
I suoi obiettivi a breve scadenza sono quelli di montare per scuderie importanti e lavorare con allenatori di punta, per centrare altre vittorie, ma, soprattutto per migliorarsi ancora e rinverdire, perchè no?, i successi dei molti driver sardi (i primi nomi che ci vengono in mente sono quelli dei mostri sacri Gianfranco e Frankie Dettori, ma sono davvero tanti i fantini isolani che si sono affermati e ancora spadroneggiano sugli ippodromi di tutto il mondo ) che hanno rappresentato al meglio la Sardegna e l’Italia nell’ippica mondiale. Pare che Stefano abbia le idee molto chiare, la stoffa c’è, pensiamo proprio che presto torneremo a parlare di lui come di una promessa …mantenuta. Ad meliora!!!
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