Un bel successo per il convegno organizzato dall’Area 14 Lazio
Qui Roma – Lorenzo D’Ilario – Area14
Giovedì 18 marzo l’Area 14 Lazio, con il prezioso supporto informatico del Panathlon Club Latina, ha organizzato una tavola rotonda virtuale sull’impiantistica sportiva. Al convegno, presieduto dal Governatore Cesare Sagrestani e moderato dal giornalista Mario Arceri, hanno partecipato il presidente del CONI Lazio, Riccardo Viola, il fiduciario Impianti Sportivi del CR Lazio, Mauro Schiavone, il vice presidente SCAIS, Franco Vollaro, e il medico federale della FIDAL, Andrea Billi. Tra i presenti anche il presidente e il vice presidente del Distretto Italia del Panathlon International, Giorgio Costa e Leno Chisci, e il presidente della Commissione Sport di Roma Capitale, Angelo Diario. Come ha ricordato in apertura Sagrestani, uno degli obiettivi primari del Panathlon è la promozione di studi e ricerche sui problemi dello sport e quella degli impianti sportivi è una tematica dibattuta sin dal “Libro azzurro dello sport” (1970) pubblicato dal CONI sotto la presidenza di Giulio Onesti. Anche il CONI Lazio è da sempre in prima linea su questo versante, dovendo tuttavia far fronte al discontinuo interessamento delle amministrazioni politiche, che negli anni si sono limitate al censimento delle strutture esistenti. “Dalle Olimpiadi di Roma ’60 ad oggi, passando per i Mondiali di calcio di Italia ’90, la politica italiana si è abituata all’idea che l’impiantistica sportiva pubblica debba essere legata soltanto ai grandi eventi sportivi”. Questo il grado d’allarme lanciato dal presidente Viola, che ha evidenziato la necessità di elaborare un piano di sviluppo serio e adeguato che, oltre all’attività agonistica, tenga conto anche della coesione sociale e dei centri sportivi scolastici. Sulla stessa lunghezza d’onda l’architetto Schiavone, che ha fatto notare come dal 2001 ad oggi il potenziale degli impianti sportivi laziali sia fortemente diminuito, per non parlare del fatto che, al di là dell’omologazione allo svolgimento dell’attività sportiva, circa il 75% di essi non rispetterebbe pienamente le normative in materia di sicurezza, edilizia e urbanistica. Inoltre, l’architetto Vollaro, dopo aver posto l’accento sulla crescita significativa della domanda di spazi all’aperto destinati allo sport a seguito della pandemia, ha rilevato l’esistenza, alla luce degli obiettivi della Carta Europea dello Sport e soprattutto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, di molteplici possibilità di accesso ai fondi dei finanziamenti europei, che la politica sarà chiamata ad intercettare per far sì che gli impianti sportivi non siano più concepiti come mero oggetto ma diventino luoghi di scambio, integrazione e socializzazione. Infine, venendo alla tutela della salute all’interno degli impianti sportivi, il professor Billi si è rallegrato per il recente successo di numerose manifestazioni sportive nazionali che si sono svolte nel pieno rispetto dei protocolli sanitari vigenti ed ha precisato che l’accesso degli atleti ai centri di preparazione olimpica è subordinato all’esibizione dell’esito negativo del tampone effettuato nelle 24/72 ore precedenti a ciascun allenamento e alla misurazione della temperatura corporea all’ingresso.